Roberta Conigliaro da "Due sponde un solo mare" a "Anima errante"

Il percorso della scultrice siracusana, il suo esordio narrativo con una raccolta di poesie, corredata delle immagini delle sue opere. Presentata, nel week end, dalla scrittrice fiorentina Ilaria Guidantoni

Alessandro
Alessandro Rella
16 dicembre 2018 22:01
Roberta Conigliaro da
Fotogallery Alessandro Rella - PhotoPress.it

«In questo “teatro della bellezza” – come si legge nella prefazione di Giuseppina Norcia –l’arte della parola scivola naturalmente nell’altra, come uno scrigno segreto dischiude il laboratorio della scultrice e ci conduce lì, alla sorgente della sua creazione: linee, tratti,corpi che nascono, fuoriescono, osservano, misteriosi come “pensieri nascosti”. 

È l’incantamento in cui svanisce il confine tra visione e ricordo. Le vediamo affiorare in ogni parola le sue creature, ne troviamo traccia nelle immagini che scorrono tra le pagine; sono emozioni annotate sulla pietra, messaggere di un misterioso altrove».

Siracusana, Roberta Conigliaro si è trasferita a Roma nel 1989 per frequentare la Facoltà di Psicologia. Laureata, ha lavorato per alcuni anni nel campo psichiatrico. 

Parallelamente si è avvicinata alla scultura realizzando figure in argilla e in pietra. Dal 2002 ha cominciato a esporre i propri lavori sia in Italia che all’estero e da due anni sta promuovendo un progetto sul tema del Mediterraneo e le migrazioni dal titolo: “Due sponde un solo mare”.

Due continenti, l’Africa e l’Europa, uno di fronte all’altro, separati da una striscia di mare, il Mediterraneo, il “mare di mezzo”. Un mare sulle cui coste si affacciano diversi popoli, con differenti culture che nei secoli si sono scontrati ma anche mescolati lasciandoci un patrimonio artistico che risente di queste reciproche influenze. Due coste: quella tunisina e quella siciliana che si guardano: porto di partenza, l’una; terreno di approdo di popolazioni in fuga da guerre e povertà, che sognano una nuova vita, un nuovo inizio,l’altra. La costa sud, così vicina eppure, a volte, irraggiungibile e il viaggio si interrompe a metà strada. Giorno dopo giorno, un tratto di mare che diventa la culla sempre più grande di sogni naufragati.

Il cammino segue le tracce di un viaggio di ritorno o comunque della memoria dell’emigrazione italiana prima che lo Stivale diventasse terra di immigrazione, in particolare ascoltando le storie dei siciliani che nell’Ottocento e alcuni anche prima, partirono verso le coste africane. Dallo sguardo puntato a lungo su questo orizzonte nasce il progetto di questa mostra della scultrice siracusana Roberta Conigliaro. Un insieme di “suggestioni ed immagini scolpite”, in pietra e terracotta, alle quali accostare alcuni testi – scritti durante la realizzazione delle opere - che accompagnino il percorso del visitatore. Una mostra che parla di speranze, di sogni infranti e,soprattutto, di … incontri. Lo sguardo di chi si trova dalla parte della costa di approdo, quella costa così vicina al continente africano da poterlo quasi vedere.

L’ispirazione nasce da lontano, da un sogno di bambina quando seduta sugli scogli di fronte a Siracusa, guardando il mare immaginava dall’altra parte la costa africana: d’altra parte come dicelo scrittore egiziano Ezzat el-Kamhawi, per un Mediterraneo guardando il mare è impossibile non immaginarsi cosa c’è sull’altra riva.Lo sguardo è rimasto comunque puntato verso un Altrove, con l’impegno ad andare oltre, un po’più in là di quello che è familiare. Il mare che unisce e divide ad un tempo, creando contaminazioni tra genti diverse – non sempre facili ma foriere di arricchimento e di vita - e l’osservazione che nelle mani delle donne, nella loro capacità di accoglienza, c’è la chiave del dialogo, sono ispirazioni antiche nell’arte di quest’artista.

Dopo la prima tappa al museo regionale Pepoli di Trapani, e a Siracusa nella sede di palazzo Montalto, la mostra è approdata a Milano, nella sede della galleria MAEC, quindi a Lucca.

Anima errante

Roberta Conigliaro

Edito da Scatole parlanti - collana Forme ISBN: 978-88-3281-109-4

Formato 13x20

Prezzo euro 12,00

Pagine 76

Roberta Conigliaro

scultrice, siracusana, vive e lavora a Roma.

Sono cresciuta a Siracusa, una città del sud della Sicilia. Sin da piccola al mare, seduta sugli scogli, osservavo l’orizzonte ed immaginavo di poter andare oltre con lo sguardo per riuscire a vedere l’altra costa, quella africana. Ho sempre percepito la sua vicinanza, soprattutto nei giorni in cui soffiava il vento del deserto. Nel 1989 mi sono spostata verso nord, a Roma ma il mio sguardo continua ad essere rivolto verso sud…oggi più che mai. 

Principali mostre: “La scuola dei Generi”, galleria Cà d’Oro Roma; “Riparte 2002”, International Art Fair Roma; 2004 mostra personale, galleria “l’arco e la fonte”, Siracusa; “Profondo rosa” 2006 e 2007 (catalogo Giorgio Mondatori Editore); fiera Art Verona; fiera di Innsbruck 2008 “Periplo 2006”, Palazzo del Governo di Siracusa; Tour “euart 2009”, Miami, Boston, Dubai; fiera Berliner liste 2009, Berlino; 2010 mostra personale, studio Vera, palazzo Doria Pamphilj, Roma; 2011 mostra personale “sud”, galleria quadrifoglio, Siracusa;fiera Affordable art fair 2012, Milano; 2013 mostra personale “Un’esile scia di silenzio”, dialogo con la poesia di Antonia Pozzi, Antico Oratorio della Passione di Sant’Ambrogio, Milano; 2016 mostra personale “Due sponde un solo mare”: museo regionale Agostino Pepoli a Trapani e Palazzo Montalto a Siracusa; 2017 galleria Milan Arts and Events Center Milano; Olio su tavola a Lucca nel marzo 2018.

Sito web: www.roberta-conigliaro.it

Mail : robertaconigliaro@virgilio.it

Pagina facebook: Roberta Conigliaro sculture

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