Ristoratori Toscana, partito il cammino di protesta verso Roma

Stamani da Ponte Vecchio. 'Padrino’ dell'iniziativa, aperta con un minuto di silenzio in ricordo di Luca, il ristoratore che si è suicidato questa estate, lo chef Gianfranco Vissani. Gli Ncc offriranno supporto logistico con 25 veicoli e 30 bus. Dell’Artino: “Dal Governo solo elemosine, siamo esasperati”. Stella (FI): "Non si può uccidere l'economia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 novembre 2020 11:31
Ristoratori Toscana, partito il cammino di protesta verso Roma

Firenze, 4 novembre 2020 - Un migliaio tra il Ponte Vecchio ed i lungarni e in cento a piedi, per arrivare in nove giorni a Roma, a Palazzo Chigi, con la speranza di poter incontrare il presidente del consiglio Conte. Ha preso il via stamani il “Cammino degli inessenziali": un percorso in dieci tappe per dar sfogo in modo eclatante alla protesta dei commercianti, stremati ogni giorno di più dalle misure anti-Covid prese dal governo.

“A Conte chiederemo la possibilità di sopravvivere. Abbiamo bisogno di sostegni economici, altrimenti tutto il settore del food verrà spazzato via dalle multinazionali e verrà dispersa tutta quella cultura agroalimentare che ha contribuito a rendere grande l’Italia”. Pasquale Naccari, portavoce del gruppo Ristoratori Toscana, ha acceso con le sue parole dense d’orgoglio tutto il Ponte Vecchio. Proprio qui, si sono dati appuntamento per il flash mob organizzato dall’associazione Ristoratori Toscana, che rappresenta 1000 aziende a Firenze e 15mila in Toscana, insieme a Tni (Tutela nazionale imprese).

Accanto ai ristoratori, sono scesi in piazza gli ambulanti, gli artigiani, i commercianti, i tassisti, il coordinamento nazionale Ncc che farà da supporto alla marcia, il popolo della notte, scenograficamente rappresentato dal Circo Nero, che si è esibito durante la manifestazione, e tanti altri. A fare da ‘padrino’ all'iniziativa, che si è aperta con un minuto di silenzio in ricordo di Luca, il ristoratore che si è suicidato questa estate, lo chef Gianfranco Vissani: "Era un dovere morale – ha sottolineato Vissani - essere qui oggi.

Per il rapporto che mi lega a Pasquale e ai Ristoratori Toscana con i quali abbiamo iniziato questa battaglia insieme. Vogliamo essere accanto a questi giovani, alla ristorazione del futuro e vogliamo essere ascoltati in tutti modi da chi ci governa perché noi possiamo aiutare chi ci governa a prendere le decisioni giuste. Non vogliamo fare politica, sia chiaro, ma vogliamo solo tutelare le imprese. Bisogna conciliare le esigenze economiche con quelle sanitarie e quindi se dobbiamo rimanere chiusi occorre che arrivino ristori che siano adeguati alle perdite e imminenti.

Sono qui per portare la mia solidarietà, e insieme a chi non ha potuto prendere parte alla camminata, saremo accanto ai Ristoratori Toscana virtualmente, giorno dopo giorno. E quando arriveranno saremo a Roma, lì ad aspettarli. Forza Pasquale! Forza Ristoratori Toscana!”.“Nonostante questo sia un momento molto difficile - ha aggiunto Naccari, - oggi è un giorno importante: siamo riusciti a riunire tante categorie e semplici cittadini che non ci hanno voluto far mancare il proprio appoggio.

Persone che, nonostante le difficoltà del periodo, sono venute per lanciare un grido di dolore e una richiesta di aiuto. Persone che, insieme a tutti noi, vogliono far capire a chi ci guida che siamo ormai allo stremo. Basta con questa politica degli slogan; chiediamo al governo, per una volta, di mettersi dalla parte dei lavoratori, di tutti noi. Siamo nati per unire, assumere e farci rispettare. E noi oggi stiamo andando a riprenderci proprio il rispetto che ci spetta e la dignità che è stata troppo spesso calpestata.

Noi siamo uomini prima che imprenditori, persone che lavorano giorno e notte, sette giorni su sette. Meritiamo rispetto. La nostra è stata una manifestazione pacifica per protestare contro la sordità delle istituzioni e la politica degli slogan e chiedere di salvare le imprese, perché le imprese sono il futuro dell'Italia e senza imprese non c'è futuro”. Sul Ponte Vecchio sono arrivati ristoratori e imprenditori da ogni angolo d’Italia. Sui social, poi, la protesta ha raccolto subito adesioni in tutto il mondo: tra queste, Tokyo, Dubai, New York, Londra, Parigi, Amsterdam e Berlino.“Ponti per il futuro – Bridges for the future”, recita il mega striscione srotolato sul monumento simbolo di Firenze.

I ristoratori hanno scelto il simbolo del ponte quale emblema del congiungimento tra passato e futuro. “Siccome con questi provvedimenti distruttivi il governo sta, di fatto, distruggendo questi ponti, noi saremo lì a ‘proteggerli’ affinché riescano a traghettarci, da un presente difficilissimo, verso un futuro più roseo”, ha ribadito Naccari. Poco prima di mezzogiorno, poi, l’attesissima partenza per la marcia, il “Cammino degli inessenziali” (“Una parola orribile, quest’ultima, che non vogliamo più sentire”, ha tuonato Naccari).

Prima tappa stasera a San Casciano (Firenze). Poi, San Gimignano (Siena), Siena, San Quirico d'Orcia (Siena), Bolsena (Viterbo), Monte Fiascone (Viterbo), Viterbo, Sutri (Viterbo) e La Storta (Roma). Il 13 novembre è previsto l'arrivo nella capitale. Nel documento già inviato dalla categoria a Conte, si richiedono la sospensione di tutte le tasse, l'abbattimento del canone di affitto, il blocco degli sfratti, un fondo perduto per il periodo di chiusura adeguato ai cali di lavoro registrati e un credito di imposta proporzionale alle perdite di fatturato.

25 veicoli e 30 bus NCC accompagneranno i Ristoratori Toscana nel cammino che da Firenze li porterà a Roma. E’ l’ennesima protesta contro la gestione della pandemia che ha coinvolto tantissime categorie economiche. Sono partiti stamattina da Ponte Vecchio con tappe intermedie che toccheranno tante città, con altrettanti incontri. In questi dieci giorni, gli Ncc offriranno supporto logistico a tutti partecipanti, aderendo alla mobilitazione nazionale.

“Sono mesi che non lavoriamo e abbiamo ricevuto solo elemosine - commenta Giorgio Dell’Artino, del Coordinamento nazionale Ncc - Vogliamo risposte e siamo disposti a far sentire la nostra voce, anche con proteste eclatanti. I nostri autisti sono stanchi di non essere considerati e lasciati indietro, a raccogliere le briciole”. La categoria ha più volte chiesto al Governo un supporto più concreto: “Non è stato previsto nessun sostegno a fondo perduto, nessun bonus, solo la proroga di qualche mese dei pagamenti di leasing, tasse, mutui, contributi. Nulla di ciò che ora serve per andare avanti. Siamo esasperati e la mancanza di attenzione e di considerazione ci spinge a manifestare, con ogni mezzo e in ogni sede".

 "Oggi ho aderito con convinzione e partecipato alla manifestazione di ristoratori, albergatori e partite Iva varie, che hanno dato vita a un presidio su Ponte Vecchio contro le chiusure decise dal Governo. Con una delegazione di ristoratori andremo a Roma camminando lungo la via Francigena, io parteciperò a diverse tappe, compatibilmente con i miei impegni istituzionali, e arriveremo a Palazzo Chigi con l'obiettivo di incontrare il premier Conte. Non è normale prendere provvedimenti che uccidono l'economia, usando la ragione e il buon senso si possono coniugare il rispetto delle norme anti-contagio e la prosecuzione delle attività imprenditoriali". Lo dichiara il Presidente del Gruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella.

"A maggior ragione dopo che, come ci ha detto ieri l'assessore regionale alla Sanità - sottolinea Stella - in Toscana l'88.5% delle persone contagiate dal Covid è asintomatico o paucisintomatico, l'8.3% ha sintomi lievi, solo lo 0.3% presenta criticità. Il 6% dei contagiati viene ricoverato e ha una media di 66 anni; l'84% dei ricoverati ha malattie croniche, e lo 0.5% di chi viene ricoverato va in terapia intensiva e ha un'età media di 75 anni. Nessuno qui vuole negare che il Covid c'è e va combattuto rispettando il distanziamento sociale, portando la mascherina e osservando tutte le norme. Però, prendere provvedimenti drastici con lo 0.5% dei ricoverati in terapia intensiva, è una misura sbagliata, grave e controproducente, che penalizzerà in maniera irreparabile l'economia toscana. E' impensabile mettere sul lastrico centinaia di migliaia di negozianti, di ristoratori, i loro dipendenti e le loro famiglie quando i numeri sono questi".

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