Ristoratore in crisi: a Firenze pranzo di solidarietà per sostenerlo

Dopo 63 anni, Aristide chiude la Norcineria e fatica a tenere aperto l’altro ristorante. “La depressione non mi abbandona”. Incontro ieri sera alla Leopolda tra i Ristoratori Toscana e il ministro Teresa Bellanova. Naccari: “Presentate al ministro le nostre proposte, tra le quali la moratoria della legge Bersani e la reintroduzione dei voucher temporanei per snellire il costo del lavoro e velocizzare l'iter delle assunzioni”.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 settembre 2020 20:41
Ristoratore in crisi: a Firenze pranzo di solidarietà per sostenerlo

Firenze, 12 settembre 2020- La depressione non lo abbandona mai, si sveglia alle 5 ogni mattina e le preoccupazioni lo tormentano. “Dopo 63 anni come ristoratore ho tanta paura di fallire e di diventare un peso per i miei figli. Ho paura di trovarmi senza forze”. Aristide è uno storico ristoratore fiorentino che ha trovato il coraggio di raccontare la sua storia e svelare la faccia più cupa e subdola di questa crisi economica. Oggi, con il fatturato calato dell’85%, fatica a tenere aperta La Padellaccia in via Sant’Antonino, ma la Norcineria, proprio lì accanto, ha chiuso il bandone.

Roberto d’Ippolito, fondatore dell'associazione Politica, Ora! e candidato Pd a Firenze alle prossime elezioni regionali, è andato - insieme alla vicesindaca Cristina Giachi, candidata Pd alle elezioni regionali - a pranzo nel suo ristorante per dimostrargli vicinanza e solidarietà “E’ nostro dovere sostenerli. Dopo aver dedicato la vita a questa attività, oggi si trova in questa situazione dolorosa. Quella di Aristide, così come quella di tanti altri ristoratori fiorentini, è un’attività peculiare ed unica per la nostra città, una presenza storica da tutelare e preservare.” “La Regione ha un ruolo importantissimo nella crisi di questo settore - commenta - Con l’arrivo dei fondi europei, sarebbe opportuno che la Regione, in collaborazione con i Comuni, realizzasse dei programmi d’investimento e di aiuti economici a lunga scadenza, puntando anche sulla formazione di giovani da inserire nelle attività del settore commerciale e della ristorazione, in modo tale da assicurare a queste realtà economiche importantissime per il tessuto cittadino un futuro.” Un problema che va affrontato nell’immediato “è quello degli affitti” prosegue D’Ippolito, “gli incassi di oggi non bastano a pagare i canoni pre-pandemia.

Serve un accordo, una moratoria affinché in questa fase i ristoratori possano pagare un affitto proporzionale a quelli che sono i profitti reali. Sarebbe utile che l’amministrazione comunale facesse da mediatore con i proprietari degli immobili, per intraprendere delle trattative”. Un’opportunità ulteriore potrebbe venire dai beni confiscati alla mafia e non utilizzati. “La priorità va a amministrazioni pubbliche e associazioni di volontariato - continua - quelli che restano abbandonati, spesso alla malora, possono essere messi sul mercato, naturalmente con i dovuti e rigorosi controlli, e utilizzare il ricavato per aiutare il settore della ristorazione e quello alberghiero.”

Il bonus ristorazione deve andare a tutte le attività, anche quelle nate prima del 2019, e senza distinzione di codice Ateco. E' quanto ha chiesto l'associazione Ristoratori Toscana alla ministra Teresa Bellanova. Dopo l'incontro avvenuto in videoconferenza in agosto, Pasquale Naccari, portavoce dell'associazione, ha incontrato di persona, alla Leopolda, la ministra Teresa Bellanova. «Il bonus ristoranti, ovvero il contributo a favore delle imprese finalizzato all’acquisto di prodotti di filiere agricole e alimentari – ha commentato al termine dell'incontro Naccari – ha due limiti, uno è appunto quello della data di costituzione, e questo lascia fuori il 95% delle nostre imprese, l'altro riguarda il codice Ateco, in quanto restano esclusi dal bonus i bar che fanno somministrazione.

Da qui la nostra richiesta alla ministra di estendere a tutte le attività la misura. Abbiamo chiesto anche di tenere in considerazione la nostra proposta di una moratoria della legge Bersani e di dare agli imprenditori la possibilità di usufruire di voucher temporanei in modo da snellire il costo del lavoro e velocizzare l'iter delle assunzioni. Ringraziamo il senatore Francesco Bonifazi e il candidato Angelo Bassi per averci consentito di incontrare la ministra, che ci ha dato disponibilità per un nuovo incontro a Roma, subito dopo le elezioni».

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