​“Rinascita” del calcio a Siena: partita da vincere per città e tifosi

Al sindaco la scelta della realtà a cui affidare il nuovo progetto.Ai tifosi la possibilità di mostrarsi uniti dopo un momento di smarrimento sportivo

Giuseppe
Giuseppe Saponaro
21 agosto 2020 12:00
​“Rinascita” del calcio a Siena: partita da vincere per città e tifosi

“Rinascita” (The Man Who Came Back) è un film del 1931 diretto da Raoul Welsh.

Una storia drammatica in cui il protagonista riesce a vincere le proprie difficoltà in un percorso virtuoso che lo porterà, appunto, ad una rinascita.

Lo stesso cammino è auspicabile per la Siena del calcio che si trova a vivere la vigilia della D reduce dalla drammatica non iscrizione alla C e nella prospettiva di comporre un mosaico che disegnerà tutto il futuro del calcio nella città del Palio.

Partiamo dai fatti: il via libera alla serie D da parte del presidente della Figc, Gabriele Gravina, non era affatto così scontato. Da questo punto di vista, la strategia del sindaco Luigi De Mossi va interpretata come un gol di pregevole fattura. Il primo cittadino si è "portato in vantaggio" in un campo ostico: quello della diplomazia.

Non é finita però: ogni partita dura 90 minuti. Infatti, i criteri richiesti per l'ammissione alla stagione 2020-2021 sono noti e non risultano banali. L' esame tecnico di chi sarà chiamato a valutare il soddisfacimento di ogni punto sarà fondamentale (ci riferiamo soprattutto al business plan). Il tutto richiede tempi strettissimi visto che il 26 agosto dovrà essere formalizzata l’iscrizione.

Sullo sfondo, l'interessamento di sette cordate di imprenditori che sarebbero disposti a rifondare la società bianconera dopo la decadenza dalla affiliazione alla serie C della Robur Siena. 

Qui il sindaco è chiamato a giocarsi il momento principale della contesa, l'attimo decisivo del match: la scelta. Da tale punto di vista, è stato chiaro: “ho richiesto basi solide, è finito il tempo di chi veniva qui per prendere invece di impegnarsi con risorse proprie con l’obiettivo di far crescere lo sport e la città”.

E’ proprio questo il punto: attraverso il calcio, la città può crescere. Questa potrebbe essere una reale occasione per rilanciare la ambizioni di una piazza che, mediante il calcio, può cogliere possibilità di sviluppo.

Ecco perché  sarebbe auspicabile rivedere unita, anche sul web,  tutta la tifoseria organizzata che, soprattutto a causa del recente momento di totale smarrimento sportivo, ha mostrato diversità di vedute e posizioni. I tifosi bianconeri, autentica risorsa del calcio,  per questa volta e straordinariamente, potrebbero rappresentare il dodicesimo uomo in campo anche fuori dal campo. 

Luigi De Mossi ha precisato: “non voglio ricevere meteore del calcio ma solo gruppi solidi e trasparenti. Tutto questo per il rispetto che si deve a Siena, alla sua storia, ai tifosi, ai dipendenti della vecchia società, ai fornitori, agli atleti delle squadre giovanili e al settore femminile”.

La palla dunque resta nelle mani del sindaco. E’ lui che deve tirare il calcio di rigore e portare a termine, con un successo, il match che ha tutto il senso di una finalissima che, più di una vittoria, può regalare una rinascita.

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