Rifugiati: ancora telefonate

Famiglie toscane pronte ad accogliere 250 profughi. Di Giulio: "Il Comitato di Sorgane non ha niente a che vedere con CasaPound". Allaccio abusivo alla corrente elettrica: in manette un tunisino a Livorno

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 settembre 2015 22:47
Rifugiati: ancora telefonate

FIRENZE- Continuano a telefonare al numero speciale della Regione i toscani pronti e disposti ad accogliere in casa un rifugiato. Telefonano anche da fuori Toscana – quattro telefonate dal Lazio, una da Milano, altre due da Umbria e Veneto, tre dall'Emilia Romagna – ma in questo caso la disponibilità non può essere raccolta. Dopo tre giorni sono già duecentocinquanta i posti offerti e che riempiono la griglia aperta sui computer degli uffici della Regione. A questi si aggiungono una cinquantina di appartamenti e seconde case che altri toscani hanno detto di essere pronti ad affittare e dove, per ciascuna abitazione, potrebbero trovare sistemazione da tre a sei persone. Oggi le telefonate al numero speciale della Regione - il 331.6983061, attivo dalle 9 alle 18 - sono state una cinquantina, con quarantaquattro posti e una ventina di appartamenti messi a disposizione.

Altri hanno chiamato per chiedere informazioni. Una risposta generosa: 2-3 i posti in media offerti, ma c'è anche chi è pronto ad ospitare un'intera famiglia. Le telefonate arrivano un po' da tutta la Toscana, dalle città e dalla campagna, dalla montagna e dalle isole. Telefonano i pensionati come le giovani coppie, le famiglie senza e con figli. Nessuno chiede da dove arriveranno i rifugiati. Ognuno sarà ricontattato non appena nei prossimi giorni sarà chiarita con le Prefetture la procedura da adottare.

La “Marcia delle donne e degli uomini scalzi”, domani dalle ore 18:00 a Firenze. Il corteo partirà da piazza Santa Maria Novella per concludersi in piazza San Giovanni. Uomini e donne che marceranno insieme a piedi scalzi per esprimere e testimoniare solidarietà ai migranti e profughi in fuga da guerra e povertà e chiedere maggiori tutele per i tanti che sono stati costretti a lasciarsi tutto alle spalle per scappare verso l’Italia e l’Europa alla ricerca di una vita “normale” per se stessi e propri cari. Queste le altre iniziative in programma in Toscana:

  • a Pisa appuntamento alle 18 in Piazza Garibaldi
  • a Livorno alle 18 corteo da piazza Repubblica
  • a Prato presidio/flash mob con speaker's corner dalle 18 alle 20 in piazza del Comune
  • a Carrara appuntamento alle 16,45 in piazza Matteotti, segue corteo in città fino a piazza d'Armi dove ci sarà un dibattito con Gad Lerner (una delegazione sarà presente a Venezia)
  • a Lucca, nell'auditorium di piazza San Romano, dibattito organizzato da Comune e Cgil alle 16.

    Alle 18,30 corteo in città con partenza da piazzale Verdi

  • ad Arezzo, il corteo partir à dalle 18 da piazza San Jacopo e proseguirà fino alla Casa delle Culture in piazza Fanfani
  • a Grosseto ore 16,30 ritrovo alla Fondazione Il Sole in viale Uranio, 40

“Coloro che migrano – spiega Maurizio Brotini della segreteria Cgil Toscana – vogliono solo il diritto a quella vita dignitosa che gli è stata rubata dalle guerre, dalle carestie, dalla siccità, dai disastri ambientali, dallo sfruttamento che si è sempre fatto delle risorse dei loro paesi. E se le merci ed i capitali possono spostarsi incessantemente e senza regola alcuna, è illusorio pensare che non si muovano masse sempre più vaste di persone colpite dalle sempre maggiori diseguaglianze che disegnano il mondo attuale.

Anche per questo dobbiamo costruire assieme società più giuste e democratiche”. “Una società civile ha il dovere dell’accoglienza e del rispetto – è il pensiero di Angelo Colombo, responsabile immigrazione della Uil Toscana – E’ assolutamente necessario evitare la vergogna di questi viaggi della morte e istituire corridoi umanitari per chi ha il diritto allo status di profughi e rifugiato. E poi occorre procedere con delle vere politiche dell’integrazione, a cominciare dal mondo del lavoro, affinché queste persone non siano escluse e non vivano ai margini della società”.

“E’ inaccettabile che ancora oggi centinaia di migliaia di persone rischino la vita per fuggire da guerra, violenza e povertà. - afferma Alessandro Bechini, direttore Programmi in Italia di Oxfam - E’ necessario predisporre a livello europeo canali legali di transito per coloro che vogliono raggiungere l’Europa e chiedere asilo, creando assieme un sistema di asilo realmente europeo.

Sono posizioni che Oxfam sostiene da sempre: per questo motivo abbiamo deciso di partecipare alle iniziative in programma ad Arezzo e Firenze, in contemporanea con le tante organizzate in tutta Italia. Speriamo che la voce di tutti noi possa giungere alle istituzioni e dar vita a un cambiamento di rotta sempre più urgente”. Nelle province di Firenze e Arezzo al momento Oxfam si sta occupando dell’accoglienza di oltre 90 migranti richiedenti asilo, accompagnando il percorso di integrazione dei migranti nel nostro paese attraverso corsi di lingua, assistenza legale e psicologica, assistenza sanitaria e percorsi di formazione professionale.

Tante attività per facilitare il percorso di inserimento dei migranti, realizzate in collaborazione con molti soggetti del territorio toscano.

L’asilo in Europa è concesso a coloro che fuggono da persecuzioni o danni gravi. Sono definite le procedure di asilo e le condizioni di accoglienza, poi, ogni Stato puo' aggiungere altre condizioni favorevoli, ma tutti dovrebbero rispettare le condizioni che hanno accettato con la approvazione delle direttive europee di merito. Purtroppo, alcuni Stati si sottraggono alle stesse norme che hanno sottoscritto ed e' per questo che si contano ben 23 procedure di infrazione alle normative comunitarie.

CasaPound Firenze smentisce le affermazioni in merito alla propria partecipazione attiva all'assemblea dei cittadini di Sorgane e alle violenze ai danni di un rappresentante dell’’Associazione Nazione Rom’, che sarebbe avvenuta martedì per mano di esponenti di CPI Firenze. "Lo facciamo innanzitutto per tutelare il lavoro dei cittadini di Sorgane, coi quali solidarizziamo”, dichiara Saverio Di Giulio Responsabile di CPI Firenze, “ e condividiamo i presupposti sui quali si basa la loro battaglia apprezzando moltissimo per il lavoro che stanno svolgendo e, qualora ce ne fosse bisogno, saremmo pronti anche a sostenerli politicamente.

Riteniamo le accuse nei nostri confronti un bieco e puerile tentativo di delegittimazione del Comitato di Sorgane e al contempo di criminalizzazione di CasaPound Firenze portato avanti da individui in cerca di pubblicità. Il Comitato dei cittadini di Sorgane è apolitico e apartitico ed è composto esclusivamente dai cittadini del quartiere, mentre CasaPound come organizzazione non ha mai avuto niente a che vedere né con il Comitato né con l'organizzazione dell'assemblea pubblica di martedì sera". "All'incontro di martedì", prosegue Di Giulio, "hanno partecipato solo semplici cittadini, io stesso ero presente in quanto abito a 500 metri e quindi a pieno titolo come residente del quartiere, ma proprio per evitare qualsiasi equivoco o accusa di strumentalizzazione mi sono ben guardato - a differenza di altri - dall'intervenire al microfono, nonostante ne avessi pieno diritto.

Pertanto la fantomatica aggressione - già fasulla di per sé dato che nessuno ha aggredito nessuno - per mano di 'appartenenti' alla nostra organizzazione è un'invenzione calunniosa diffusa con il duplice scopo da una parte di voler mettere in dubbio la reale spontaneità e genuinità del Comitato e dall'altra di mettere in cattiva luce un'associazione come CPI, che ha di certo la forza di rispondere a certi soggetti senza necessitare dell'uso della forza . Peraltro, e questo ci tengo a sottolinearlo, il fatto che il bravissimo promotore dell'iniziativa a Sorgane si chiami di cognome come il sottoscritto è una pura coincidenza: si tratta di un caso di omonimia perché io e Alessio Di Giulio non siamo assolutamente parenti".

Da tempo sottoposto agli arresti domiciliari per reati connessi allo spaccio di sostanze stupefacenti, aveva pensato bene di allacciarsi abusivamnte all’utenza ENEL sottraendo così energia elettrica. A finire nuovamente nei guai un pregiudicato tunisino, il 37enne domiciliato a Livorno. I Carabinieri, nel corso del loro quotidiano controllo volto a verificare la presenza in casa dell’uomo si sono accorti dello strano allaccio al contatore realizzato dal 37enne con fili non in regola. L’extracomunitario, infatti, dal mese di giugno si era visto staccare la corrente a causa dei mancati pagamenti delle bollette.

La contestuale perquisizione nei restanti locali dell’abitazione ha poi consentito ai militari operanti di rinvenire e sequestrare alcune dosi di hashish ed eroina, nonché una bilancina elettronica, materiale per il confezionamento della droga e 300 € in contanti ritenuti provento dell’attività di spaccio. Al termine delle operazioni, il 37enne è stato pertanto tratto in arresto per il reato di furto aggravato e denunciato in stato di libertà per detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria l’uomo è stato sottoposto nuovamente agli arresti domiciliari. 

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