Rifiuti in Toscana, economia circolare nel distretto del cuoio: dalla pelle al concime

Il primo patto sull'economia circolare che nasce in Toscana è stato firmato per il distretto del cuoio e vale 80 milioni di euro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 marzo 2019 16:12
Rifiuti in Toscana, economia circolare nel distretto del cuoio: dalla pelle al concime

La Regione Toscana, l'Associazione Conciatori e Rea impianti hanno siglato un accordo che attrezzerà il distretto di Santa Croce di tutti gli impianti necessari al recupero sicuro dei rifiuti, ovvero l'ammodernamento del depuratore, un impianto di trattamento fanghi e uno di trattamento dei sottoprodotti.

Si tratta di investimenti la cui principale conseguenza è quella di ridurre, fino ad eliminare, lo smaltimento in discarica di fanghi di depurazione e di scarti della lavorazione conciaria per ricavare concime organico di alta qualità e conglomerati bituminosi e cementizi dando piena attuazione all'economia circolare.

Il distretto industriale conciario di Santa Croce sull'Arno comprende i Comuni di Castelfranco di Sotto, Montopoli in Val d'Arno, Santa Croce sull'Arno, Santa Maria a Monte, San Miniato e Fucecchio.

I principali prodotti sono pelle e cuoio da suola per calzature (60% della produzione), pelletteria (30%), abbigliamento, arredamento e altre (10%). Nel distretto è concentrato circa il 35% della produzione nazionale di pelli ed il 98% della produzione nazionale di cuoio da suola.

Nel distretto sono presenti circa 500 aziende della filiera conciaria, con oltre 6.000 addetti ed una dimensione media di circa 12 addetti, per un fatturato pari a 2 miliardi e 400 milioni, con le esportazioni che rappresentano circa il 70% del fatturato.

Ad oggi vanno in discarica 50mila tonnellate di scarti di lavorazione (prodotti da conciatori e pellettieri) alle quali si aggiungono altre circa 20/30mila tonnellate di scarti di pelli prodotte altrove nel territorio regionale; inoltre 20mila tonnellate di carniccio e rasature ad oggi usate per produrre concimi. A questi rifiuti si aggiungono 70mila tonnellate di fanghi.

"Un accordo che segna una rivoluzione nello smaltimento rifiuti e un grande salto di qualità anche per il settore industriale - ha commentato il presidente Enrico Rossi – perché porta sviluppi futuri per il lavoro, l'occupazione e la tutela dell'ambiente. Questo patto getta anche le basi perché in Toscana si possano attrarre nuovi investimenti sia nel settore del conciario sia nel comparto moda. Non ultimo, siamo in grado di risparmiare in discariche e inceneritori. Quello che firmiamo oggi è il primo patto per l'economia circolare ma sono in dirittura d'arrivo anche patti sulla carta e sul tessile. L'obiettivo è quello di condividere con il mondo delle imprese la "chiusura dei cicli produttivi" sia mediante la riduzione della produzione di rifiuti, sia individuando una impiantistica adeguata in grado di sostituire il ricorso alle discariche".

"Terminato questo investimento – ha aggiunto l'assessore alle attività produttive Stefano Ciuoffo - ci saranno altre imprese che si insedieranno nel distretto del cuoio e aziende della moda che verranno in Toscana, basandosi sulla certezza che le nostre procedure sono garantite. L'economia circolare è sinonimo di qualità e vantaggio competitivo del distretto. Grazie a questa capacità di smaltimento le aziende conciarie offriranno un servizio in più anche alle aziende a valle perché recupereranno gli scarti di tutte, completando la certificazione di qualità".

"L'accordo di oggi – ha aggiunto il presidente dell'Associazione Conciatori Alessandro Francioni - si inserisce nel quadro di investimenti che l' Associazione Conciatori sta proseguendo nell'ottica di valorizzare tutte quelle che sono le pratiche improntate ad economia circolare , che già oggi trovano proprio nel distretto conciario di Santa Croce sull'Arno una tra le realtà produttive più significative. In quest' ottica avrà un impatto particolarmente positivo il ritiro che i conciatori faranno dei ritagli di pelle da parte dei clienti (pellettieri e calzaturieri) offrendo così nel modo più utile una soluzione razionale e positiva per l'intera filiera".

"Si tratta di un accordo emblematico – ha concluso Alessandro Giari, amministratore unico di Rea Impianti srl – e significativo perché apre a una logica di sistema di cui abbiamo grande bisogno in Toscana. Noi ci siamo convinti velocemente della sua bontà e ci siamo offerti volentieri, tanto più che anche noi stiamo trasformando il nostro impianto da discarica a polo industriale di recupero di materia e energia. La strada per essere competitivi è una sola: il sistema integrato, come quello che stiamo costruendo".

I contenuti del protocollo

L'accordo vuole favorire la realizzazione di investimenti finalizzati alla riduzione della quantità di rifiuti prodotti nel ciclo produttivo. Vuole anche valorizzare quei rifiuti attraverso il riciclo, il recupero e il riuso. Al tempo stesso si punta a assicurare lo smaltimento dei rifiuti prodotti dalle imprese conciarie non recuperabili presso la discarica di Scapigliato (Cecina) di Rea Impianti per tutta la durata della fase transitoria (tre anni) fino all'entrata in funzione dei nuovi impianti di economia circolare.

La Regione Toscana da parte sua si impegna ad assicurare la conclusione dei procedimenti amministrativi necessari per la realizzazione degli impianti di economia circolare a servizio delle aziende conciarie rappresentate dall'Associazione dei conciatori.

L'attuazione del protocollo d'intesa verrà infine costantemente presidiata da un Tavolo presieduto dall'assessore all'ambiente Federica Fratoni.

L'Associazione Conciatori richiederà le autorizzazioni per i seguenti impianti di economia circolare, con una precisa finalità: realizzare, dai rifiuti, prodotti qualitativamente migliori:

Impianto di depurazione, sito di via del Bosco 283 Santa Croce (investimenti inseriti nell'accordo di programma da 204 milioni di euro del 2013)

L'impianto di depurazione sarà interessato dai seguenti tre macro interventi:

- incremento della potenzialità del depuratore per il trattamento dei reflui domestici provenienti dalla Valdinievole (11 mil. m3/annui) e della Valdera (6 mil. m3/annui),

- ristrutturazione depuratore di via del Castellare a Santa Croce per il trattamento di una aliquota delle acque reflue domestiche della Valdinievole ai fini del riutilizzo negli insediamenti produttivi (acquedotto industriale);

- incremento della potenzialità della linea industriale del depuratore da 20.000 a 30.000 m3/giorno.

Impianto di trattamento fanghi, sito di via S.Andrea 121 a Santa Croce (investimento da 50milioni di euro)

L'impianto sarà interessato dalla realizzazione di opere connesse all'incremento della propria potenzialità conseguente al trattamento e relativa inertizzazione di nuovi codici CER derivanti dalla filiera produttiva, fino a 150.000 ton/anno;

L'investimento prevede altresì all'inserimento di una nuova sezione impiantistica tesa a trattare ulteriormente l'inerte finale (KEU) – attualmente inviato a recupero come rifiuto – al fine dell'ottenimento di un prodotto finito classificabile come EOW e re-inseribile in commercio.

Impianto di trattamento sottoprodotti di origine conciaria, di via Nuova Francesca a Santa Croce (investimento da 30 milioni di euro)

L'impianto verrà interessato dai seguenti interventi:

-una modifica della linea di lavorazione del carniccio in modo tale da recuperare la quasi totalità del grasso dal residuo solido della lavorazione ed ottenere un nuovo prodotto (concime solido organo-fosfatico) a più alto valore aggiunto rispetto al correttivo calcico – Natifert - in quanto costituente la base per concimi destinati alla radicazione delle piante

- l'istallazione di un impianto di nanofiltrazione per la parziale concentrazione dell'idrolizzato da carniccio al fine di risparmiare energia termica (quindi metano) nella fase di concentrazione;

- aumento da 1000 a 6000 tonnellate/anno delle spaccature in trippa (sottoprodotto di origine animale) da poter ritirare, compensando il maggior apporto di queste con una diminuzione del quantitativo massimo di carniccio da ritirare che, di conseguenza, passerebbe da 80.000 tonnellate/anno a 74.000 tonnellate/anno;

Sono altresì previsti interventi di: modifica della linea di lavorazione delle rasature al cromo, mediante l'utilizzo di un processo di idrolisi acida ed un sistema di recupero a membrane, in modo tale da recuperare tutto il cromo - da reinserire nel ciclo conciario tramite l'impianto di trattamento cromo gestito da Aquarno spa - e riducendo di più dell'85% i residui da inviare in discarica, nonché per incrementare la capacità di lavorazione delle rasature da 12.000 a 40.000

Rea Impianti srlRea Impianti srl, società al 100% del Comune di Rosignano Marittimo ha in concessione il Polo di Scapigliato per il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti urbani e speciali non pericolosi. Adesso sta sviluppando il progetto "La Fabbrica del Futuro", attraverso il quale punta al graduale superamento della discarica per trasformare Scapigliato in un polo industriale innovativo finalizzato al recupero di energia e nuova materia prima secondaria dai rifiuti.

L'Associazione conciatoriL'Associazione conciatori nasce a Santa Croce sull'Arno nel 1976. Attualmente sono associate circa 150 concerie.

Attraverso l'Associazione le concerie hanno affrontato le grandi questioni ambientali aperte, come la costruzione degli impianti di depurazione, la realizzazione delle aree industriali idonee ad accogliere il trasferimento delle concerie dalle aree urbane, il recupero dei sottoprodotti di lavorazione e il riutilizzo dei fanghi di risulta della depurazione.

Gli impianti di depurazione e di gestione dei rifiutiNel corso degli anni le imprese del distretto hanno investito circa 200 milioni di euro di fondi propri, nella realizzazione di impianti per la depurazione di reflui e trattamento dei rifiuti caratteristici delle imprese, a cui si sommano circa 580 milioni di euro di investimenti per il trattamento dei rifiuti.

Dai primi anni 80 alla fine del 2017 i costi di esercizio dei due depuratori al servizio delle aziende superano il miliardo di euro.

Gli interventi più importanti sono stati:

- la costruzione dell'impianto centralizzato di depurazione di Santa Croce sull'Arno, finanziata dal Consorzio Depuratore di Santa Croce sull'Arno Spa;

- la gestione del depuratore che tratta tutti gli scarichi industriali (ca. 4 milioni mc/anno) e civili (ca. 1 milione mc/anno) dei comuni di S. Croce, Castelfranco e Fucecchio attraverso il Consorzio Aquarno Spa;

- Ecoespanso, l'impianto di trattamento dei fanghi prodotti dai depuratori comprensoriali sulla riva destra dell'Arno, affidato in gestione a Consorzio Aquarno. Ha una capacità di trattamento di 100.000 t/annue di fanghi di depurazione, trasformati in materiale inerte e riutilizzati in altri cicli produttivi;

- Consorzio Recupero Cromo, impianto di trattamento dei reflui di concia al cromo, affidato in gestione a Consorzio Aquarno. L'impianto riceve i liquori di cromo di tutte le concerie del comprensorio, per l'estrazione del cromo dagli stessi e la restituzione alle concerie per il riutilizzo diretto nel processo di concia. L'impianto è in grado di trattare 110.000 t/anno di soluzioni esauste di cromo;

- Consorzio S.G.S. Spa, società privata cui aderiscono 230 concerie produttrici di carniccio, estrae dallo stesso grassi e proteine che commercializza e può trattare 80.000 tonnellate di carniccio all'anno.

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