Il ricorso di Italia Nostra può produrre il blocco edilizia a Firenze

Le precisazioni del Comune di Firenze. Ingegneri “E' un grave autogol”. L'On. Mazzetti e Cellai (Forza Italia): "I professionisti del no colpiscono ancora. Un nuovo disincentivo a investire sul capoluogo toscano". Il presidente degli Architetti Senesi: “Sconcerto e disappunto, proprio quello di cui ora non abbiamo bisogno”. Italia Nostra: "Appello, atto dovuto anche se fortemente sofferto"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 giugno 2020 13:36
Il ricorso di Italia Nostra può produrre il blocco edilizia a Firenze

Firenze 12 giugno 2020– Nuovo ricorso presentato ieri da Italia Nostra al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar Toscana sul blocco dei cantieri a Firenze.

“Apprendiamo con sconcerto del nuovo ricorso di Italia Nostra - affermano il sindaco Nardella e l’assessore Del Re -, notificato peraltro all’indomani del servizio di Report, che viene citato dagli esponenti di Italia Nostra come ragione che ulteriormente giustificherebbe la loro azione. Come sempre siamo pronti a difenderci nelle sedi opportune. Siamo convinti che la variante impugnata, come riconosciuto per ben due volte dal Tar Toscana, abbia come fine proprio quello della tutela del patrimonio edilizio storico, e illustreremo di nuovo le nostre ragioni anche al Consiglio di Stato, supportati dalla giurisprudenza formatasi sul tema che ha indotto l’amministrazione ad adottarla.

Peraltro, nonostante la vittoria dello scorso Dicembre, a Febbraio scorso abbiamo siglato un accordo di ricerca con l’Università di Firenze, Dipartimento di Architettura, per approfondire la tematica del patrimonio edilizio storico all’interno del nuovo Piano operativo perché solo quella può essere la sede per affrontare questa discussione. Nonostante la vittoria, dunque, abbiamo aperto un percorso di approfondimento e analisi supportati dall’Universita’, e lavorato per preparare il percorso partecipato verso il nuovo Piano.

A causa della pandemia, l’inizio del percorso di partecipazione per l’adozione del nuovo piano è slittato a Settembre; prendiamo dunque atto che Italia Nostra invece di partecipare insieme ai cittadini, agli ordini e alle altre associazioni a questo percorso ha deciso ancora di ricorrere ai Tribunali, continuando peraltro a mischiare temi - come quello delle locazioni turistiche - che con questa variante non hanno nulla a che fare. Il momento poi in cui arriva questo ennesimo atto - già di grave incertezza e crisi che tutto il mondo sta vivendo - palese l’assoluta lontananza verso la nostra città e comunità e il solo interesse a ricoprire un protagonismo agli occhi dell’opinione pubblica”.

“Ci pare che Italia Nostra stia commettendo un grave autogol. Il blocco dell'edilizia a Firenze significa infatti non solo il blocco di moltissime attività economiche e quindi la perdita di ulteriori posti di lavoro ma soprattutto significa impedire l'effettiva fruibilita’ del patrimonio immobiliare della nostra citta’ e l'adeguamento ecologico e ambientalmente sostenibile delle abitazioni del centro storico.” E' quanto dichiarato da Giancarlo Fianchisti, presidente dell'Ordine degli Ingegneri di Firenze che commenta così la scelta di Italia Nostra “Come Italia Nostra sa meglio di noi infatti anche negli edifici più vecchi e addirittura quelli di valore storico e architettonico possono essere compiuti vari interventi di adeguamento e di miglioramento dal punto di vista energetico che ne consentono una riduzione dell’impatto ambientale.

Poter intervenire sugli edifici nel centro di Firenze, grazie anche alle nuove tecnologie, significa non solo tutelare i beni artistici e architettonici della nostra città ma significa anche migliorare l'ambiente e quindi la qualità della vita di tutti i fiorentini e di tutti i turisti che vengono a Firenze. Dire no a questa occasione non solo economica ma anche ambientale ci sembra un atteggiamento autolesionistico che non aiuta la ripresa né economica né ecologica della nostra città in un momento in cui ripartire bene e velocemente è fondamentale.

Del resto anche le nuove normative prevedono che il bonus per l'edilizia sia strettamente legato al miglioramento dell'efficienza energetica degli immobili e all'ampliamento della loro sicurezza sismica ed uno stop in questo momento significa rinunciare alle incentivazioni promosse dal Governo.”

“Il ricorso di Italia Nostra è una mazzata su Firenze” attaccano l'On. Erica Mazzetti di Forza Italia e Jacopo Cellai, Capogruppo a Palazzo Vecchio. “Purtroppo quando si agisce solo contro e non per qualcosa questi sono i risultati. Ancora una volta un ricorso, inventato e promosso dai soliti professionisti del no che blocca lo sviluppo della città”. “Già oggi in Parlamento – precisa l’On.

Erica Mazzetti – ho personalmente sollevato il problema del suddetto ricorso quale componente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici”. L'On. Mazzetti e Cellai sposano le dure critiche espresse dall'Ordine degli Ingegneri nei giorni scorsi. “Ci stupiamo che un'associazione in questo momento storico abbia a cuore solo di fermare le trasformazioni urbanistiche senza rendersi conto che grazie ai loro no molte aziende dovranno fermarsi e molte persone rischiano di andare a casa.

L’edilizia è da sempre un volano per tutta l'economia, attiva tutti gli altri settori e in questo momento non può subire un'ulteriore mazzata”. “Il centro storico non può rimanere cristallizzato, devo essere consentiti gli interventi richiesti, pur nel rispetto: pensiamo solo all'adeguamento energetico grazie all'ecobonus che potrebbe sfumare del tutto. Al Comune di Firenze – conclude Cellai – chiediamo una posizione chiara contro l'ottuso ostruzionismo di Italia Nostra”.

“Sconcerto e disappunto sono i primi termini con cui commentiamo la notizia del ricorso di Italia Nostra contro la sentenza del Tar del 12 dicembre 2019. Sentenza che aveva confermato la validità della variante al Regolamento Urbanistico del Comune di Firenze e che aveva sbloccato l'attività edilizia, anche minuta, dopo oltre sei mesi di paralisi. L'Ordine degli Architetti, tramite la Consulta Interprofessionale, si era fatto promotore di occasioni di confronto e approfondimento, con il coinvolgimento della stessa associazione Italia Nostra. Il 12 giugno 2019, proprio in occasione di un affollato incontro in Palazzina Reale, la presidente nazionale di Italia Nostra Maria Rita Signorini, pur riaffermando i motivi della loro azione legale, ebbe a dichiarare che l'associazione avrebbe atteso il pronunciamento di merito del Tar e di questo sarebbe stata soddisfatta, escludendo ulteriori ricorsi. Trascorsi sei mesi dalla sentenza del Tar emessa il 12 dicembre, davamo ormai per chiusa questa vicenda e stavamo cercando di spendere le migliori energie per la ripresa dopo l'emergenza sanitaria e in vista della revisione dello strumento urbanistico.

Purtroppo invece questo ricorso getta Firenze nuovamente nell'incertezza di diritto, con il rischio di un ulteriore fermo dell'attività edilizia, con i tempi di giudizio presso il Consiglio di Stato che tutti sappiamo non essere brevi. Proprio quello di cui non abbiamo bisogno in questo particolare momento storico. Due idee di città si contrappongono, proprio la cristallizzazione e il rifiuto di ogni innovazione hanno reso nei decenni trascorsi la città difficile da vivere, contribuendo alla perdita di residenza e attività produttive”.

LA REPLICA DI ITALIA NOSTRA. In una nota, Italia Nostra effettua alcune precisazioni. "In data 9 giugno 2020 è stato notificato da Italia Nostra l'appello al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR Toscana (1694/2019) che, nel dicembre scorso, ha rigettato il ricorso che sempre Italia Nostra aveva proposto contro la variante all'art. 13 delle NTA del Regolamento Urbanistico fiorentino.

L'appello ci è parso un atto dovuto, anche se fortemente sofferto, al quale siamo stati spinti dal fatto che sono cadute nel vuoto le promesse a noi formulate nel luglio scorso di un serio ripensamento sulle norme contestate, attraverso la revisione di un Regolamento Urbanistico prossimo alla scadenza e la creazione di un tavolo di confronto ad hoc. L'unico incontro a cui siamo stati invitati si è tenuto per iniziativa non dell'Assessorato all'Urbanistica ma dell'Ordine degli Architetti il 12 novembre dello scorso anno.

Dopo quell'incontro nient'altro, se non l'avvio del procedimento per la redazione e approvazione del nuovo Piano Operativo (cioè dello strumento che avrebbe sostituito il Regolamento Urbanistico in scadenza ai primi del giugno corrente). Addirittura e successivamente, sull'onda dell'emergenza sanitaria, il Sindaco ha chiesto ed ottenuto dalla Regione Toscana la proroga (prima di due mesi e poi di un anno) del vecchio Regolamento Urbanistico. Grazie a questi atti, l'amministrazione avrà modo di portare a compimento tutti i provvedimenti autorizzativi in materia di edilizia nel centro storico che la famosa variante all'art.

13 rende finalmente possibili. Abbiamo allora sentito l'esigenza, in conformità alla nostra missione statutaria, di provocare un nuovo e definitivo vaglio di legittimità sulle scelte effettuate da parte di un Alto Consesso giurisdizionale, nell'ottica e secondo la logica delle garanzie apprestate dal nostro Stato di diritto.

La sollecita uscita della notizia del nostro appello, causata non da un atto ufficiale della Nostra Associazione (che nella sua tradizione di sensibilità istituzionale, anche in contrasto coi propri interessi, aspetta a rendere note le proprie azioni legali lasciando trascorrere qualche giorno dal loro incardinamento), ma da fonti esterne all'Associazione e che hanno trovato anticipazione sul giornale online della Confindustria Toscana, ci obbliga a questo comunicato stampa".

In evidenza