Richiedenti asilo: uno studio sul modello toscano

I migranti imparano l'arte della pizza a Tavarnelle. A Empoli diventano prof

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 febbraio 2017 23:08
Richiedenti asilo: uno studio sul modello toscano

FIRENZE- Il cuore e la fantasia toscani fanno scuola: quelli che hanno permesso di accogliere più di dodicimila richiedenti asilo, alloggiarli in quasi ottocento strutture diffuse su tutto il territorio, quindici ospiti in media per ciascuna, e poi inventarsi modi diversi per coinvolgerli nella vita dei paesi dove vivono, le istituzioni assieme alle associazioni di volontariato e le fondazioni, le scuole e le università, le parrocchie e i consorzi di bonifica. "E' la Toscana che ha il suo taglio peculiare nel tendere a rigenerarsi con la partecipazione e l'intervento di tutti" riassume l'assessore all'immigrazione della Toscana, Vittorio Bugli.

Davanti a lui cinque parlamentari del Bundestag tedesco a prendere nota, di partiti diversi, incuriositi e venuti ieri a Firenze proprio per studiare da vicino questo modello: anzi, interessati a proseguire lo scambio di esperienze. "Perché noi – ha spiegato il capo delegazi one Gero Storjohann (Cdu-Csu) - abbiamo situazioni in fondo simili: con centri di accoglienza dai numeri voluminosi e la necessità, dopo quattro o cinque mesi, di distribuire i richiedenti asilo sul territorio. Una sfida non semplice". L'incontro si è svolto mercoledì a villa Camerata a Firenze, ostello della gioventù dove da un anno e mezzo, assieme a studenti e giovani turisti, sono ospiti novantasei rifugiati: viaggiatori gli uni e gli altri, quelli che arrivano dal mondo fortunato e quelli invece che scappano per salvare la vita o provare ad inseguirne una migliore.

Diversi ma simili. "Con una scintilla d'intesa – raccontano gli operatori - che scatta ogni volta che si incontrano nelle stanze del grande ostello fiorentino".

Migranti alle prese con la cucina made in Italy. Una nuova esperienza e una nuova opportunità di integrazione e conoscenza per i giovani profughi che vivono a Tavarnelle. A metterla in campo è il Circolo La Rampa che organizza un corso per pizzaioli rivolto ai ragazzi nigeriani, ospiti del Centro di accoglienza di Sambuca, che si sono resi disponibili. L'iniziativa prenderà il via il 13 febbraio e durerà un mese. I mastri pizzaioli che insegneranno tecniche e segreti della preparazione e della cottura di uno dei piatti simbolo della cucina italiana saranno gli stessi volontari del circolo La Rampa. Per il presidente de La Rampa Anna Canocchi si tratta di “un'esperienza e un'attività che agevolerà l'inserimento nel tessuto sociale del territorio, oltre a fornire loro strumenti e conoscenze che possano rivelarsi utili in una prospettiva futura”.

I richiedenti asilo danno ripetizione di francese e matematica a una decina di studenti delle scuole superiori. Accade a Empoli, protagonisti due ragazzi camerunensi ospiti dei centri di accoglienza gestiti dal consorzio Co&So Empoli, che fa parte della rete Federsolidarietà- Confcooperative Toscana. Un modo di attivare un percorso di integrazione inedito, che passa attraverso lo scambio di conoscenze e che va ben oltre le nozioni scolastiche. Co&So Empoli gestisce 7 strutture sul territorio che ospitano 125 richiedenti asilo, tutti uomini dai 19 ai 30 anni.

Ben 15 diverse nazionalità che hanno imparato a convivere e a rispettarsi. Il consorzio fornisce gli strumenti per rendere i migranti autonomi, a partire dalla lingua. E’ disponibile anche uno sportello d’orientamento attivato per aiutare i ragazzi a formulare i loro curriculum e a capire le possibilità di formazione o occupazione. C’è chi sceglie come sua priorità il lavoro e partecipa a corsi di formazione, (come quello di informatica che insegna ad assembleare un computer e a creare piccoli software) e ad attività di volontariato in collaborazione con le istituzioni e le associazioni locali.

C’è chi sceglie l’istruzione, con l’iscrizione nelle scuole superiori del territorio. E poi lo sport, con la partecipazione attiva, anche a livello professionale, nelle associazioni locali di atletica leggera e calcio.

La situazione di Reggello è stata denunciata anche dal Sindaco Cristiano Benucci, che lo scorso ottobre ha scritto al Prefetto di Firenze per rimarcare l'inopportunità della decisione di collocare nel comune gli ottanta nuovi migranti. Il problema del sovraffollamento di migranti nel Comune di Reggello arriva in Parlamento, grazie all'interrogazione presentata dai deputati valdarnesi del Partito Democratico Lorenzo Becattini e David Ermini, che evidenziano il rischio di problemi di convivenza con la popolazione locale e le condizioni non idonee della struttura scelta per ospitare i nuovi arrivi. Con l'ultima collocazione di 80 migranti il Comune di Reggello è arrivato ad ospitarne oltre 200, cifra che supera ampiamente ogni quota ipotizzata dall'ANCI e dal Ministero dell'Interno in rapporto alla popolazione residente.

In particolare nella frazione di Saltino i 100 migranti assegnati sono oltre il doppio della popolazione locale. Alle difficoltà di convivenza si aggiungono anche le preoccupazioni per le condizioni in cui vivono i migranti. Le ispezioni dell'ASL nella struttura scelta, l'ex albergo Abetina, hanno infatti riscontrato rischi per la salute delle persone ospitate, con carenze in termini di vestiario, biancheria e impianti di riscaldamento adeguati per far fronte al clima della zona. Dicono gli onorevoli Lorenzo Becattini e David Ermini: "La decisione di continuare a collocare migranti a Reggello è inopportuna.

Il Comune ha fatto la sua parte fino ad ora, come è giusto che sia, dato che il valore dell'accoglienza costituisce da sempre una prerogativa del nostro territorio. Tuttavia il sovraffollamento a cui si è andati incontro non fa bene nè alle comunità locali nè tantomeno ai migranti, anche perchè è stato evidenziato che una delle strutture ospitanti sarebbe inadatta allo scopo. Per questo chiediamo al Ministero dell'Interno di segnalare alla prefettura queste criticità e cercare nuove soluzioni, cogliendo l'occasione della scadenza della convenzione al 30 aprile prossimo venturo".

Foto gallery
In evidenza