Richard Ginori: nasce il Museo con la benedizione (e i soldi) dello Stato

Il ministro Franceschini oggi a Sesto Fiorentino: "Una grande operazione di recupero". Opere per oltre sei milioni di euro. Contributo regionale di 800mila euro

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 dicembre 2019 15:40
Richard Ginori: nasce il Museo con la benedizione (e i soldi) dello Stato
foto Agenzia Dire

DIRE) Sesto Fiorentino (Firenze), 19 dic. - A Sesto Fiorentino nasce la fondazione del museo della Richard Ginori. Il complesso museale vede la luce oggi sul piano formale grazie alla firma dell'intesa fra il Comune, il ministero dei Beni Culturali e la Regione Toscana. La struttura intende mettere insieme la più completa raccolta di porcellane e gli strumenti di lavorazione della manifattura di Doccia dalla nascita, nel 1737, fino ai giorni nostri.

L'accordo prevede l'acquisizione dell'immobile e delle collezioni, l'intervento di conservazione e le manutenzioni ordinarie e straordinarie dell'edificio, i restauri delle collezioni e l'impiego di fondi governativi Cipe per il risanamento. Opere che valgono complessivamente 6,154 milioni. 

"In Italia lo Stato, il pubblico devono investire sulla cultura. Si tratta- sostiene il ministro dei Beni culturali Dario Franceschini - non solo di conservare il patrimonio e quindi di adempiere al dovere che ci ricorda l'articolo 9 della Costituzione, ma anche di fare un investimento che aiuta a far crescere il territorio in maniera intelligente e colta". Questa, avverte, "è una grande operazione di recupero di una straordinaria collezione, un impegno condiviso di Stato, Comune, Regione che apre anche una strada importante per i musei di impresa che rappresentano un altro grande patrimonio italiano sotto-utilizzato". 

Una parte delle risorse deriva dalla compensazione dei debiti fiscali dell'azienda. Uno strumento reso possibile dal ricorso alla legge Guttuso: "In questo caso - sottolinea il ministro - una parte della corresponsione del pagamento è avvenuta attraverso opere d'arte. Quindi abbiamo utilizzato quella norma che viene usata poco, ma che è molto intelligente, in base alla quale si possono pagare tasse con opere d'arte anziché in denaro".

Si è trattato, evidenzia il sindaco Lorenzo Falchi, "di un percorso lungo e complesso, ma che segna una pagina importante per Sesto Fiorentino. La manifattura e la fabbrica salvata poco tempo fa e il museo oggi con la nuova fondazione possono rappresentare una pagina nuova e diversa per la cultura e l'identità di Sesto".

La Regione da parte sua contribuirà con 800 mila euro alla fase iniziale della gestione del nuovo museo.

Una dimostrazione ulteriore dell'attenzione costante da parte del governatore Enrico Rossi tanto alle vicissitudini aziendali quanto a quelle storico-museali della Ginori: "Abbiamo seguito la vicenda delle crisi aziendali che si sono susseguite- ricorda- e parallelamente le vicende del museo in questi 10 anni. Siamo felici di poter dire che l'azienda vive una fase non semplice, ma di rilancio, è tornata a produrre in modo appropriato per mantenere questa eccellenza". Una svolta per la quale Rossi non smette di ringraziare la nuova proprietà. "Parallelamente - fa notare- grazie anche all'impegno della Regione e alla disponibilità della società e del ministero si è reso possibile l'acquisto del museo e della parte espositiva, insieme alla costituzione della fondazione per la gestione".(Cap/ Dire)

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