Register.it (Dada): azienda disposta a ridurre gli esuberi

Il consigliere regionale Pd Bugliani impegna la Giunta a valutare la possibilità di sostenere attraverso l’Accordo di programma gli ex dipendenti delle aziende massesi che hanno deciso di avvalersi della politica attiva “Workers Buy Out”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 maggio 2018 23:42
Register.it (Dada): azienda disposta a ridurre gli esuberi

FIRENZE - Il consigliere del presidente per il lavoro Gianfranco Simoncini insieme all'assessore al lavoro del Comune di Firenze Federico Gianassi nel corso di un incontro convocato venerdì in Regione hanno incontrato Lorenzo Lepri e Claudio Corbetta, rispettivamente general manager e Ceo dell'azienda Dada. Le istituzioni, a fronte dell'apertura della procedura di licenziamento per 30 persone aperta dall'azienda, hanno fatto presente la loro attenzione allo sviluppo di un'azienda storica, una delle prime in Italia e a livello internazionale per i servizi informatici, al suo radicamento in Toscana e alla tutela dell'occupazione. I rappresentanti dell'azienda hanno illustrato il processo di riorganizzazione in atto, finalizzato allo sviluppo e rafforzamento della competitività e sostenuto dal nuovo socio di riferimento. In risposta alle richieste di Simoncini, i rappresentanti dell'azienda hanno sottolineato il fatto che il ruolo di Firenze resta centrale per il futuro di Register.it e che c'è una disponibilità a ridurre il numero degli esuberi ipotizzati, attraverso processi di ricollocazione dei lavoratori in altre attività aziendali e a supportare i lavoratori per i quali non sarà possibile evitare il licenziamento. Le istituzioni hanno auspicato che, in occasione del confronto amministrativo sulle procedure di licenziamento, possa determinarsi un dialogo fra le parti capace di aiutare il percorso di rilancio aziendale e tutelare i diritti dei lavoratori.

“Il 19 aprile ho protocollato insieme al collega Bianchi un’interrogazione scritta per la giunta regionale sulle prospettive dei lavoratori dell’indotto Baker Hughes GE Company (ex Nuovo Pignone). Volevo attendere la risposta della giunta prima di chiedere l’audizione delle rappresentanze sindacali e RSU di azienda e indotto, come d'accordo con queste. Ma dopo l’assemblea dei delegati sindacali del gruppo GE e controllate in Italia, tenutasi ieri a Firenze, ho ritenuto necessario accelerare la reazione politica del Consiglio regionale, partendo dall’ascolto delle istanze dei lavoratori e dei loro rappresentanti” così Irene Galletti, consigliera regionale M5s “Per questo ho richiesto al Presidente della Seconda Commissione, Gianni Anselmi, di dare mandato celere agli uffici per la convocazione dei segretari di FIOM CGIL di Firenze, FIM CISL e UIL M Toscana con cui siamo in contatto da mesi e, in seduta a parte, delle RSU di Baker Hughes GE Company e delle aziende dell’indotto segnate da crisi e licenziamenti: B-Cube, FC Imballaggi, Vivaldi e Cardino” conclude la Cinque Stelle.

Attingere dalle risorse messe in campo dalla Regione Toscana per la provincia di Massa Carrara e finalizzate allo sviluppo industriale, per sostenere l’iniziativa degli ex dipendenti Eaton e Rational. Valutare concretamente questa possibilità è l’impegno che chiede alla Giunta il consigliere regionale Pd Giacomo Bugliani con la mozione titolata proprio “In merito al sostegno alle politiche attive del lavoro rivolte agli ex dipendenti Eaton e Rational di Massa ”.

La situazione attuale è la seguente: le due aziende massesi hanno cessato la loro attività a causa del declino industriale e non si sono presentate proposte d’acquisto da parte di soggetti privati. Alcuni ex dipendenti quindi hanno manifestato l’intenzione di costituirsi in una cooperativa, richiedendo la concessione di utilizzare allo scopo la struttura ed i macchinari presenti alla Rational, ad oggi soggetti a curatela fallimentare. Un’iniziativa che fa riferimento alla politica attiva del lavoro denominata “Workers Buy Out”, introdotta in Italia nel 1985 con la cosiddetta “legge Marcora”, consistente nell’acquisizione della maggioranza o della totalità del capitale sociale dell’impresa in crisi da parte dei lavoratori, costituitisi appunto in impresa cooperativa. “La soluzione prospettata dagli ex lavoratori Eaton e Rational di Massa, impegnati a costituirsi in cooperativa, si pone il duplice obiettivo di salvaguardare i livelli occupazionali e il patrimonio aziendale, in termini sia di beni materiali che di know-how produttivo.

– spiega Bugliani – Studiare ogni tipo di soluzione per supportarli, in primo luogo attingendo dalle risorse previste dagli accordi finalizzati al rilancio ed allo sviluppo industriale del territorio di Massa e Carrara: è l’impegno che voglio sollecitare alla Regione Toscana con questa mozione. Anche il Consiglio comunale di Massa si è espresso sulla vicenda dei lavoratori Eaton e Rational con un atto di indirizzo che impegnava la Giunta a favorire e sostenere ogni tipo di iniziativa ‘Workers Buy Out’ sul territorio, proprio per rispondere alle loro istanze.

È da considerarsi decisamente importante lo sforzo che stanno facendo questi lavoratori, alla luce della crisi drammatica che, com’è noto, ha colpito il tessuto economico di questa provincia. Pur a fronte di primi segnali di risveglio, con una ripresa occupazionale del + 3% nel settore industriale e un + 1,5% nel commercio, il nostro territorio sta ancora soffrendo e la questione lavoro è evidentemente tuttora un’emergenza da monitorare costantemente e cercare di risolvere. Diversi sono gli atti che hanno visto impegnate le istituzioni a tutti i livelli per poter sostenere il territorio, in primis l‘Accordo di Programma per il rilancio e lo sviluppo industriale dei territori della Provincia di Massa e Carrara riconosciuti quali aree di crisi industriale non complessa, che ha previsto l’investimento di risorse finanziarie da parte della Regione di 15 milioni di euro in totale.

Ho voluto quindi portare sui banchi del Consiglio regionale nuovamente questa vicenda perché credo davvero si debba percorrere ogni strada possibile per sostenere l’impegno dei lavoratori e la loro volontà di far nascere una nuova impresa”.

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