Regione Toscana: sì al gemellaggio con Rojava

Solidarietà ai curdi: approvata mozione di Sì Toscana a Sinistra. Hevrin Khalaf sarà commemorata come Lorenzo Orsetti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 ottobre 2019 00:29
Regione Toscana: sì al gemellaggio con Rojava

Condanna dura e compatta del Consiglio regionale della Toscana contro l’intervento militare della Turchia nella Siria nordorientale, un’operazione che il capogruppo di Sì Toscana a Sinistra e presidente della Commissione per le politiche europee e gli affari interazioni del Consiglio regionale, Tommaso Fattori, ha definito “di conquista e di sostituzione etnica” da parte di Erdogan, con l’appoggio del presidente americano Donald Trump. 

Il primo indirizzo approvato dal Consiglio regionale è un testo unico, risultato dalla fusione di un atto presentato da Sì Toscana a Sinistra con l’atto di altri due gruppi consiliari, e impegna la Giunta a “commemorare la figura di Hevrin Khalaf, così come avvenuto per il giovane fiorentino Lorenzo Orsetti”, alla memoria del quale venne conferito il Gonfalone d’Argento, sempre su proposta di Sì Toscana a Sinistra.

Il testo chiede anche di “rafforzare il ruolo di coordinamento degli attori del territorio che operano nella cooperazione internazionale, sia che si tratti di attori istituzionali che della società civile, per implementare tutte le azioni possibili finalizzate alla difesa del popolo curdo nella situazione di emergenza attuale”; “mettere in atto forme di aiuto concreto alla popolazione curda, a partire dalla cooperazione sanitaria sul campo”; “chiedere l’immediata interruzione delle ostilità, l’applicazione del diritto umanitario”. Questo primo atto di indirizzo chiede inoltre di attivarsi nei confronti del Governo per “l’interruzione della fornitura di armi, corrente e futura” e per la “sospensione dei negoziati di adesione della Turchia all’Unione Europea”, anche valutando “sanzioni concrete”.

In sede Nato, infine, la mozione chiede di valutare l’interruzione della missione “Active Fence” che vede l’impiego delle truppe italiane sul campo, e la “creazione di una no fly zone per proteggere la popolazione dei bombardamenti”.La seconda mozione approvata dall’aula, presentata sempre da Sì-Toscana a Sinistra, impegna la Regione a stabilire finalmente un gemellaggio con l’Amministrazione Autonoma della Siria del Nord Est, cioè con l’esperienza di autogoverno democratico del Rojava.

Un atto in tal senso era stato approvato nel 2017 su proposta di Sì ma poi era rimasto lettera morta e per questo, come ha chiarito Tommaso Fattori in aula, “è essenziale ribadire l’impegno e concretizzare finalmente il gemellaggio, come segno della nostra vicinanza e solidarietà con il popolo curdo. Lo approvammo anni fa, con lungimiranza, sarebbe incomprensibile non procedere”.Spiega Fattori “la Turchia di Erdogan vuol sottrarre ai curdi siriani alcune migliaia di chilometri quadrati e vuol distruggere l’esperienza di convivenza pacifica rappresentata dal confederalismo democratico del Rojava, che sta unendo i diversi popoli della regione attorno ad ideali di uguaglianza sociale e di genere, democrazia partecipata, ecologismo, multiculturalismo e abbattimento delle barriere religiose, insomma, un esperimento d’integrazione armoniosa che dovrebbe essere moltiplicato in tutto il Medio Oriente, non bombardato.

Per questo un gemellaggio con il Rojava è un segnale politico fondamentale”.La mozione di Sì approvata dall’aula contiene anche la condanna della repressione di Erdogan “condotta sul fronte interno, contro il popolo curdo e contro l’opposizione”, spiega Fattori. “Erdogan ha guidato un golpe politico nei confronti delle amministrazioni locali di Diyarbakir, Mardin e Van, facendo arrestare i Sindaci regolarmente eletti con generiche e pretestuose accuse di terrorismo. Insomma, all’esterno del paese bombarda i curdi e all’interno li arresta, e incarcera giornalisti o membri dell’opposizione a fronte di risultati elettorali sgraditi”“Questa guerra ha provocato numerose morti fra i civili, assassinii agghiaccianti come quello di Hevrin Khalaf, un numero impressionanti di profughi.

Resta sconcertante l’ipocrisia e la sostanziale inerzia della comunità internazionale - prosegue Fattori - che dopo aver delegato per anni alle donne e agli uomini curdi di YPG e YPJ il contrasto all’ISIS sul campo, ha accettato ora la soluzione imposta dal governo turco, che è di fatto una richiesta di capitolazione ai curdi, come ha compreso persino Donald Tusk. Senza contare che il vertice europeo, anziché comminare sanzioni, ha elargito un altro miliardo di euro a Erdogan per bloccare i profughi, un atto scandaloso che purtroppo vale più di mille parole retoriche di solidarietà ai curdi”.“Noi siamo con il popolo curdo, con la comunità curda toscana e il suo presidente Erdal Karabey, con il nostro concittadino Lorenzo Orsetti morto per liberare il nord est della Siria e con la sua splendida famiglia.

Faremo tutto il possibile, dentro e fuori le istituzioni, per contrastare un pericoloso criminale internazionale come Erdogan e per sostenere la luminosa esperienza del Rojava”, conclude Fattori.

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