​Referendum Costituzionale, il centrodestra si incontra ad Arezzo

Anche i fiorentini Torselli, Cellai e Razzanelli presenti sabato ad Arezzo per il lancio dei Comitati “No Grazie”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 luglio 2016 18:53
​Referendum Costituzionale, il centrodestra si incontra ad Arezzo

L’iniziativa di sabato 23 luglio, per uno stato più efficiente e snello, vedrà la partecipazione di Meloni, Salvini, Toti, Fitto, Maroni e numerosi sindaci da tutta Italia.Anche da Firenze una delegazione sarà presente sabato 23 luglio prossimo, all’Auditorium di Arezzo, per il lancio dei comitati “No Grazie”, nati per contrastare il referendum costituzionale e la riforma voluta dal governo e che saranno aperti a tutti coloro che si oppongono alle politiche di Renzi e del suo governo, a partire proprio dalle forze politiche di centrodestra; per questo la delegazione sarà guidata dal capogruppo di Fratelli d’Italia a Palazzo Vecchio, Francesco Torselli, dal capogruppo di Forza Italia, Jacopo Cellai e dal consigliere comunale, sempre di Forza Italia, Mario Razzanelli.Diciamo ‘NO’ perché con la nuova riforma Dario Nardella sarebbe contemporaneamente Sindaco di Firenze, Sindaco della città metropolitana e Senatore della Repubblica e come lui tutti i sindaci dei capoluoghi di regione.

Qualcuno vuol seriamente farci credere che si possano svolgere bene contemporaneamente tutte queste funzioni? Il bicameralismo non viene superato e chi sostiene il contrario dice una bugia, perché continueremo ad avere due Camere che legiferano insieme su molte materie. Anzi, in realtà i tipi di procedimento legislativo, dagli attuali due, diventerebbero almeno otto, con notevoli rischi di contrasto tra Camera e Senato”. Esordisce così il capogruppo di Forza Italia in consiglio comunale, Cellai.“Inoltre - prosegue Cellai - diciamo ’NO’ perché la riforma della potestà legislativa nel rapporto Stato-Regioni sarebbe fortemente sbilanciata a favore del potere centrale, togliendo significato alle funzioni delle regioni ordinarie, mentre le cinque regioni a statuto speciale resterebbero immuni alle modifiche della pseudo riforma-Boschi e di conseguenza ad esse non si applicherebbero neppure gli indicatori dei 'costi-standard’, cosa che determinerebbe una gravissima contraddizione di fondo nel sistema.

Per non parlare della tanto sbandierata abolizione delle materie concorrenti, che ha una formulazione del tutto generica e che servirà solo ad aumentare i ricorsi tra Stato e regioni; anzi, vista la complessità del procedimento legislativo, aumenteranno persino i contenziosi tra Camera e Senato, che ha un potere di ‘richiamo' delle leggi tutto da verificare”.Per Mario Razzanelli: “una costituzione deve essere il più possibile condivisa e nelle sue regole ci si deve riconoscere il popolo italiano.

Non può essere approvata a colpi di maggioranza, ma deve essere il risultato di un lavoro comune, proprio come avvenne con la Costituzione del 1948”.“Il nostro paese - dice il capogruppo di Fratelli d’Italia, Francesco Torselli - ha fortemente bisogno di riforme, nessuno dice il contrario, a cominciare proprio da quel bicameralismo perfetto che ormai non ha più senso di esistere. Peccato però che le riforme volute dal governo Renzi non aboliscano né il senato, né tantomeno la burocrazia: esattamente come la finta abolizione delle province, che già abbiamo sperimentato, anche in questo caso, l’unica cosa che Renzi mira ad abolire è la democrazia, la possibilità del popolo di scegliere da chi vuole essere governato.

Del resto, si sa, quando Renzi sente la parola ‘elezioni’ viene colto da orticaria”.“Abbiamo sentito - conclude Torselli - la necessità di lanciare i comitati ‘No Grazie’ anche a Firenze, perché sarà necessario spiegare alla gente come stanno veramente le cose, visto che gran parte dei canali di informazione saranno monopolizzati dal governo che racconterà le sue novelle su come, sostenendo il referendum si diminuiranno il numero dei parlamentari ed i costi della politica. Queste sono balle e lo spiegheremo, uno per uno, a tutti i fiorentini: se vincerà il ‘SI’ non diminuiranno i parlamentari, diminuiranno i parlamentari eletti dal popolo! E la cosa, ci pare, assai diversa”.Ad Arezzo, a partire dalle 10.30, saranno presenti Giorgia Meloni, Matteo Salvini, Raffaele Fitto, Giovanni Toti, Roberto Maroni, oltre ai sindaci del centrodestra che arriveranno da tutta Italia, insieme a costituzionalisti ed economisti assieme ai quali approfondiremo le ragioni del “no” al referendum costituzionale.

I comitati "No Grazie" nascono per dare voce a tutti coloro che pensano che la riforma voluta dal governo Renzi sia un'occasione perduta per modernizzare davvero la Costituzione, rendere efficiente lo Stato attraverso una forma di governo chiara e trasparente e un federalismo municipale, davvero vicino ai cittadini.

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