Recupero di Sant'Orsola, chiesto annullamento dell'aggiudicazione

Rischia una nuova sospensione il processo di recupero dell'immobile abbandonato?

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 settembre 2017 16:26
Recupero di Sant'Orsola, chiesto annullamento dell'aggiudicazione

Bancarotta fraudolenta, questa l'accusa ai danni di un il cui nome è entrato nella cordata intenzionata al recupero dell'ex Convento. Grande preoccupazione in San Lorenzo per le notizie arrivate dalla Guardia di Finanza e di "tegola" sulla vicenda del recupero di Sant'Orsola parla anche Tommaso Grassi, ex candidato sindaco che all'indomani dell'aggiudicazione dell'ultimo bando aveva sollevato perplessità.Il capogruppo di Firenze riparte a sinistra Tommaso Grassi riassume così la vicenda giudiziaria balzata alle cronache "Arrestoi per bancarotta fraudolenta e il coinvolgimento di società nell'inchiesta che vede un sistema di costruzioni di scatole cinesi che fallivano a breve facendo perdere ingenti somme ai creditori" e chiede che "Si annulli in autotutela l'aggiudicazione provvisoria di Sant'Orsola e si parta con un reale progetto di riqualificazione di un'area che attende da fin troppi anni delle risposte: se non ci sono proposte concrete e fattibili dai privati riteniamo giusto che sia coinvolto direttamente l'ente pubblico proprietario per dare un futuro a quel contenitore vuoto”.

Ditte coinvolte in indagini e amministratori arrestati, dopo l'indagine per corruzione, adesso – aggiunge Tommaso Grassi – queste altre novità: pensiamo che si possa anche questa volta far finta di nulla e procedere in un progetto che rischia di rivelarsi un “pacco” dannoso per la Città e che i lavori una volta partiti non vedano mai la fine. Basta tutto ciò al Pd per capire che il progetto di Sant'Orsola è un castello in aria?”.“Quando a metà agosto sollevai dubbi sull'operazione fui tacciato dall'amministrazione della Città Metropolitana come un gufo e accusato di inconcludenza e di vedere mostri dove non c'erano: penso che adesso si possa dire che avevamo solo anticipato conclusioni che adesso stanno venendo a galla e che difficilmente potranno non incidere sul futuro di quel progetto. Fermiamoci finché siamo in tempo: limitiamo i danni adesso – conclude Tommaso Grassi – piuttosto che andare verso un baratro molto probabile”.

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