Raccolta tartufi: necessaria una mappatura regionale

Il Consiglio toscano approva una mozione di Irene Galletti (M5S), che impegna la Giunta a predisporre un progetto e riferire in commissione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 settembre 2019 01:28
Raccolta tartufi: necessaria una mappatura regionale

Firenze La Giunta regionale, ai fini della tutela, valorizzazione, tutela e promozione del tartufo in Toscana, dovrà predisporre un progetto di mappatura delle aree tartufigene, che coordini e armonizzi i dati provenienti dalle zone geografiche di provenienza. A tal fine dovrà riferire alla competente commissione del Consiglio sulle risorse necessarie e gli eventuali finanziamenti per tale attività. È quanto prevede una mozione presentata da Irene Galletti (Movimento 5 stelle) e approvata dall’aula nel testo sostitutivo che accoglie emendamenti del consigliere Andrea Pieroni (Pd), sottoscritti dalla stessa consigliera Galletti.

La Toscana è una delle regioni a più alta vocazione tartufigena, ricorda Irene Galletti, e la legge regionale sulla raccolta 50/1995 ha previsto una gestione attenta per la tutela degli ecosistemi e ha consentito, a livello comunale e provinciale, la mappatura delle tartufaie naturali. “Nasce ora una duplice esigenza –rileva la consigliera, illustrando il testo in aula – Da un lato occorre tenere sotto controllo, con autorizzazione regionale, il diritto alla raccolta ‘riservata’ nelle tartufaie coltivate o controllate.

Dall’altro garantire la libera ricerca e raccolta ai titolari di specifica abilitazione”. A suo parere il quadro conoscitivo solo parziale non garantisce una tutela completa, come invece avviene in Piemonte. La mappatura avrebbe una triplice finalità: informazioni a livello regionale sulle aree di effettiva produzione dei tartufi che crescono spontaneamente; corredo di un documento informativo, che definisca le varie tipicità; banca dati sulle autorizzazioni alla raccolta ‘riservata’. Il lavoro di mappatura già svolto a livello provinciale, in questa prospettiva, può rappresentare a suo giudizio un buon punto di partenza, coinvolgendo le associazioni dei tartufai locali ed i singoli operatori del settore.

Il consigliere Pieroni, annunciando il voto favorevole, sottolinea che la mappatura è interesse anche del movimento degli appassionati alla raccolta dei tartufi, in crescita costante, stimato in oltre cinquemila persone, organizzati in nove associazioni, a loro volta aderenti al coordinamento Urat. “Il contributo di esperienze che le associazioni possono dare, in termini di conoscenza sul campo del territorio, è un apporto importante – dice Pieroni – Auspico che nei prossimi provvedimenti finanziari possano essere stanziate quelle risorse che provengono dagli introiti del pagamento annuale dei tesserini”.

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