Quartieri, futuro incerto a Firenze per i referenti di zona

Abolirli oppure creare municipalità con elezione diretta dei presidenti?

Antonio
Antonio Lenoci
21 dicembre 2016 19:22
Quartieri, futuro incerto a Firenze per i referenti di zona

Non solo strette di mano, eventi pubblici e buone pratiche sociali. Numerose sono le criticità riscontrate tra centro e periferia, la cronaca locale del capoluogo toscano non manca di mettere in evidenza i contrasti presenti spesso tra residenti, commercianti e vertici dei presidi di zona. Le segnalazioni sono aumentate nel corso degli anni anche grazie alle piattaforme Social fornite dalla rete e non sembrano aver giocato un ruolo favorevole i cantieri ad iniziare dalla Linea 1 che vide sul piede di guerra l'Isolotto ed oggi le zone di Novoli e Careggi.

Al tempo stesso sono stati attivati i cantieri dell'Alta Velocità oltre al trascinamento di alcune problematiche segnalate nel centro storico dall'Oltrarno a Santa Maria Novella, Santo Spirito, Santa Croce o San Jacopino e nelle periferie a nord e a sud del capoluogo.Che ruolo giocano oggi i Quartieri nella gestione del bene pubblico? Il presidente ha gli stessi poteri di 5 o 15 anni fa? Il Quartiere conterà sempre meno?

“In alcuni quartieri di Firenze è già stata presentata, da parte dell’assessore Gianassi, una proposta di delibera, che andrà poi in discussione in Consiglio comunale alla ripresa dei lavori, sui criteri direttivi e gli indirizzi programmatici ai Consigli di quartieri. Una delibera – spiegano Jacopo Cellai, Mario Razzanelli, Guido Castelnuovo Tedesco, Alessandro Delfino, Gaia Serri, Stefano Baldassarri e Maria Grazia Internò – che imposta il nuovo lavoro dei quartieri.

Ci sono già stati alcuni cambiamenti dalla Giunta Renzi a quella Nardella ed i consiglieri di quartiere di Forza Italia hanno predisposto un documento dove si evidenziano le differenze tra gli attuali criteri e quelli che vorrebbe applicare la Giunta. Il nuovo testo presentato dalla Giunta Nardella conferma che il quartiere conterà sempre di meno. Non cambia niente sulle risorse finanziarie da distribuire sul territorio che già non ci sono, non vengono armonizzate le competenze.

Viene chiesto, chiaramente, ai quartieri di fare ancora meno".  Evidenziano Cellai, Razzanelli, Castelnuovo Tedeschi, Delfino, Serri, Baldassarri e Internò che "I quartieri sono diventati luoghi di rappresentanza solo per i presidenti che gestiscono come vogliono iniziative come concerti o mostre oppure dove attribuiscono premi a chi vogliono senza nemmeno consultare il Consiglio o le commissioni. Ci siamo stufati di vedere i quartieri ridotti a luogo dove si piazzano esponenti del Partito Democratico che, invece di gestire spazi per la comunità, utilizzano le strutture del Comune esclusivamente per promuovere loro stessi.

C’è un sindaco che è anche sindaco della Città metropolitana. Se vogliamo lavorare in questa direzione i quartieri non possono rimanere così come sono o peggiorarli se dovesse essere approvata la proposta di delibera. O li aboliamo perché non servono a niente oppure facciamo le Municipalità, con autonomia finanziaria e di competenze con l’elezione diretta del presidente. E’ l’unica maniera per salvare i quartieri e non renderli luoghi dove vengono parcheggiati politici che gestiscono il potere esclusivamente per il proprio interesse” concludono gli esponenti di Forza Italia.I diretti interessati avranno sicuramente piacere di replicare indicando il loro ruolo quale indispensabile nello scacchiere urbano.

Chiediamo loro se si sentano oggi più o meno importanti di ieri, con quali margini operativi sulle decisioni più sensibili per la cittadinanza.Una domanda sarebbe anche "Quale percezione hanno i cittadini del loro Quartiere?". Ma questo dovete dircelo voi. Scriveteci su Facebook oppure alla mail: nove@nove.firenze.it

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