"Puntare sul turismo di qualità? Sì ma ora in un periodo di grave crisi è sbagliato"

Appello a Nardella da Dell'Artino (Azione Ncc): “Incentivare i flussi, non ostacolarli. Alla Regione Toscana la richiesta di abolire il distanziamento sui mezzi di trasporto"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 giugno 2020 15:54

Firenze, 29 giugno 2020 - “E' il momento di incentivare il turismo non di ostacolarlo, condannando chi opera nei servizi turistici ad affondare”. Azione Ncc, che rappresenta piccole e microimprese attive nel servizio di trasporto con conducente, critica l'idea, lanciata dal sindaco di Firenze Dario Nardella, di puntare su un turismo dai “numeri più sostenibili” ipotizzando di “rinunciare ai bus turistici giornalieri” e di “filtrare gli ingressi dei gruppi di crocieristi".

Per Azione Ncc adottare provvedimenti simili adesso toglierebbero definitivamente lavoro a tutto l'indotto, portando al fallimento migliaia di imprese già messe a dura prova dalla pandemia di Covid-19. “Puntare su un turismo di qualità è condivisibile, ma farlo ora in un periodo di grave crisi è il momento sbagliato: vuol dire far perdere il lavoro a ristoranti, guide, negozianti, ncc, bus e tutte quelle imprese che lavorano nell'indotto del turismo” afferma il presidente di Azione Ncc, Giorgio Dell'Artino.

Le imprese Ncc registrano zero fatturati dall'8 marzo e i mesi che si prospettano davanti non fanno pensare in meglio: le cancellazioni arrivano fino a marzo 2021 (ed equivalgono a circa 2 miliardi di euro di fatturato perso) e il blocco dei voli dagli Stati Uniti pesa come un macigno per un settore come quello delle auto a noleggio con conducente, in cui l'80% dei clienti proviene dal Nord America.

Azione Ncc chiede al sindaco Nardella di rivedere i piani e di avviare un confronto con le imprese della filiera del turismo. Alla Regione Toscana invece chiede di rimuovere, come hanno fatto altre Regioni d'Italia, il vincolo del distanziamento sui mezzi di trasporto, compresi gli Ncc.

“Questo ci permetterebbe di far salire su una vettura, oltre a una famiglia intera di quattro o cinque persone, anche gruppi di amici o di conoscenti che viaggiano insieme: darebbe una speranza di lavoro a chi è in ginocchio per la crisi”.

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