Provincia e Regione, Toscana al bivio tra competenze e stipendi

I lavoratori della Provincia di Firenze restano mobilitati in attesa di chiarimenti. Stamani dirette televisive dalle sale occupate di Palazzo Medici Riccardi

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
22 dicembre 2014 11:41
Provincia e Regione, Toscana al bivio tra competenze e stipendi

Il Palazzo fiorentino, noto per aver ospitato la famiglia de' Medici, che vede ancora oggi nella sua massima rappresentazione storica e culturale i turisti accalcarsi davanti alla Cappella dei Magi di Benozzo Gozzoli dove l'illustre famiglia viene raffigurata dal committente Cosi Il Vecchio a Papa Pio II nell'atto di compiere l'Epifania diventa teatro di una protesta epocale per l'Italia repubblicana. I lavoratori della Provincia di Firenze stanno occupando dal 18 dicembre il Palazzo.

Finiscono in mobilità lavoratori pubblici, che offrono servizi ai cittadini: "Vogliamo prima di tutto difendere servizi essenziali per la popolazione" ma la popolazione ha colto il senso di questo cambiamento?"La manipolazione informativa ha comportato l'incomprensione di quello che sta avvenendo, ha creato avversione nell'opinione pubblica come se i lavoratori stessero difendendo dei privilegi" è la risposta degli interessati.Tra i servizi erogati dalla Provincia: Aiuto per la ricerca del lavoro e la formazione professionale - Servizio di Protezione Civile - Finanziamenti per corsi di formazione gratuita - Manutenzione degli edifici delle scuole superiori - Manutenzione e costruzione delle strade provinciali e regionali - Erogazione dei finanziamenti europei alle aziende agricole - Interventi per l'antincendio boschivo - Controllo degli argini dei fiumi e servizio di piena - Servizio della polizia provinciale - Valutazioni di impatto ambientale e pianificazione del territorio - Gestione patrimonio forestale.Spariscono le province e si dibatte su dove troveranno lavoro i dipendenti, quali saranno le competenze ed i trattamenti salariali.

Due anni cuscinetto: 48 mesi di rodaggio, questa la soluzione ponte.

Stamani, dopo alcuni giorni di occupazione: le telecamere delle tv nazionali hanno effettuato dirette dall'interno delle sale occupate. I rappresentanti sindacali hanno nuovamente espresso le proprie perplessità sul balletto delle competenze. "Qualcuno se ne occuperà" è stato detto anche, visto che la Città Metropolitana da una parte e la Regione Toscana dall'altra avranno modo di spartirsi le deleghe fino ad ora in capo alle amministrazioni provinciali.Dietro le quinte però non si discute solo della mobilità, del "rischio" di potersi ritrovare dislocati presso ministeri o istituzioni sparsi sul territorio.

Il problema è anche nei trattamenti economici. Come verrà regolato un nuovo ufficio ibrido in cui i dipendenti provenienti dalla provincia riscuotono un certo compenso, mentre i dipendenti regionali ricevono un altro trattamento? "Se mi capitasse di ricevere ordini sarebbe difficile eseguirli pensando di dover lavorare di più percependo molto meno" è uno sfogo, forse l'ultimo dei problemi visto che in primis c'è la conservazione del posto, ma si tratta di un attrito che potrebbe verificarsi davanti all'erogazione di un servizio essenziale per la popolazione e lì, magari, sarebbe già troppo tardi per pensarci.“Mettere in atto tutte le misure necessarie a garantire la tutela dei dipendenti delle Province, assicurando il riassorbimento di coloro dichiarati ‘in sovrannumero’”.

E’ questo il cuore dell’impegno chiesto al governo da Susanna Cenni, deputata del Partito Democratico. La parlamentare senese ha presentato un ordine del giorno, sottoscritto da molti altri colleghi democratici, in merito alla Legge di Stabilità sul tema del riordino delle Province, affrontato nei commi da 421 a 429. "Ho ascoltato le rassicurazioni della Ministra Marianna Madia, dei sottosegretari Bressa e Morando. Sono certa delle loro buone intenzioni, ma ci sono ancora aspetti da chiarire relativi al maxi emendamento in discussione alla Camera, che a mio parere lasciano ancora ampi margini di incertezza a partire dal 2017.

Il mio odg chiede al Governo un impegno effettivo nella gestione dei trasferimenti, in un percorso che deve far camminare assieme con certezza il trasferimento di funzioni ad altri Enti con il personale addetto, rispettando professionalità e competenze. E’ necessaria, inoltre, la massima chiarezza sulla responsabilità nella regia della gestione del biennio 2015 – 2017, durante il quale sarà definita la transizione dei dipendenti dichiarati ‘soprannumerari’”."Una riforma cialtrona, il cui unico beneficiario è il Governo, che così si è appuntato sul petto una medaglia di latta, mentre i costi sociali sono scaricati su dipendenti provinciali e i cittadini toscani.

La Regione Toscana ha il dovere di dire apertamente e definitivamente come saranno ripartite le competenze, quali saranno le ricadute in termini di erogazione dei servizi fondamentali e quale sorte toccherà ai lavoratori assegnati alle Province, compiendo ogni passo necessario per garantire che a pagare le conseguenze non siano i lavoratori" così Giovanni Santini, presidente del gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, annunciando la presentazione di una mozione relativa alla “riforma” delle Province, nello specifico al riparto delle competenze e al futuro del personale ancora oggi in forza alle amministrazioni provinciali. 

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