Carcere: protesta a Gorgona

Raccolta di firme ieri al Gozzini e a Sollicciano giovedì 27 luglio. Laurearsi dietro le sbarre: accordo per il Polo universitario penitenziario della Toscana

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 luglio 2017 18:09
Carcere: protesta a Gorgona

FIRENZE- E' in corso la protesta del Personale di Polizia Penitenziaria in servizio al Carcere di Gorgona. Circa il 70 % del Personale ieri in servizio è rimasto auto-consegnato in Istituto sull’Isola per effetto delle decisioni assunte dall’Amninistrazione Penitenziaria, denunciate con il documento diffuso venerdì ai vari livelli dell’Amministrazione e agli Organi d’Informazione. I servizi ai detenuti sono stati tutti assicurati, nel pieno rispetto di quanto previsto da norme e regolamenti. Il Personale che ha aderito alla protesta ha iniziato dall’alba lo Sciopero della Fame nonostante le difficoltà del servizio nelle particolari condizioni climatiche di questi giorni. Il Personale dichiara voler proseguire ad oltranza con questa protesta.

La raccolta di sottoscrizioni alla proposta di legge costituzionale per la separazione delle carriere in magistratura a Firenze ha superato il primo obiettivo delle 1.000 firme. Un piccolo successo della Camera Penale di Firenze e dell’Associazione per l’iniziativa radicale “Andrea Tamburi”, che a Firenze, per conto del Partito Radicale, sostiene l’iniziativa promossa dall’Unione delle Camere Penali (UCPI). L’iniziativa a livello nazionale ha superato le 50.000 firme. Uno degli aspetti che caratterizza la campagna fiorentina è quello della raccolta delle firme in strada, con banchetti aperti in vari punti della città perché tutti i cittadini siano informati e coinvolti. Un tratto caratteristico che ha portato i promotori a chiedere al DAP di poter raccogliere le firme all’interno dei due istituti penitenziari fiorentini per dare la possibilità anche alla popolazione detenuta di sottoscrivere la proposta di legge.

Studiare e laurearsi dietro le sbarre, mentre si sta scontando la pena prevista dalla legge. In Toscana questa possibilità per i detenuti esiste già dal 2000, e con gli anni ha assunto un'importanza sempre maggiore. Un accordo di durata triennale (2017-2018-2019) consentirà di proseguire la collaborazione tra Regione Toscana, le tre Università di Firenze, Pisa e Siena e il Prap (Provveditorato regionale dell'amministrazione penitenziaria). Lo schema di accordo per il Polo universitario penitenziario della Toscana, al quale quest'anno si è aggiunta anche l'Università per stranieri di Siena, è stato approvato dalla giunta, con una delibera presentata dall'assessore Stefania Saccardi, nel corso della seduta di lunedì scorso; per i tre anni, la Regione investe 119.800 euro, che serviranno a coprire le spese di segreteria regionale del Polo universitario penitenziario. L'esperienza dell'Università per i detenuti è partita a Firenze nel 2000, poi nel 2003 a Pisa e Siena.

Nel 2010 le tre Università si sono consorziate, con il supporto della Regione. Col nuovo accordo, alle tre Università che storicamente partecipano alle attività del Polo, si aggiunge l'Università per stranieri di Siena, ampliando così ulteriormente le opportunità offerte ai detenuti. Quello toscano è attualmente l'unico Polo Universitario Penitenziario regionale in Italia: non ne esistono altri supportati dalla Regione. Ogni anno accademico partecipano alle attività del Polo circa 100 detenuti.

Per garantire un effettivo diritto allo studio viene data la possibilità di accesso a qualsiasi corso di laurea. Le facoltà più gettonate sono scienze politiche, agraria, le facoltà umanistiche come lettere e filosofia; ma anche scienze motorie, economia, ingegneria; e c'è anche un iscritto a medicina, già laureato in farmacia. Ogni singola Università organizza e gestisce in autonomia i propri percorsi formativi. Una segreteria regionale, che ha sede presso l'Università di Firenze, svolge un ruolo di coordinamento e supporto.

Le Università garantiscono la didattica per tutti i corsi di studio attivati, compatibilmente con le risorse logistiche offerte dai singoli istituti penitenziari, impegnando personale docente e amministrativo secondo le necessità e adottando metodiche formative flessibili. Grazie a una convenzione stipulata tra l'Università di Firenze e l'Associazione Volontariato Penitenziario di Firenze, vengono garantiti il coordinamento delle attività di tutoring presso il Polo Universitario Penitenziario e l'istituzione di altre figure professionali di supporto all'attività del Polo.

E' favorito anche il coinvolgimento del Garante dei detenuti della Regione e dei Garanti dei detenuti dei Comuni.

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