Emergenza profughi, Rossi insiste: "Dare alle Regioni ruolo di coordinamento"

Dall'Ucoii sì all'appello di Rossi per un nuovo modello di accoglienza. Sabato 20 giugno, alla Visarno Arena, un coro di voci unite per la solidarietà a pochi giorni dalla Giornata Mondiale del Rifugiato

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 giugno 2015 23:07
Emergenza profughi, Rossi insiste:

FIRENZE- Riconoscere alle Regioni un ruolo di coordinamento, di supporto ad enti locali e prefetture per affrontare il tema dell'accoglienza ai profughi. Lo ha ribadito il presidente della Regione Enrico Rossi, ascoltato stamattina in audizione dal Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui flussi migratori in Europa attraverso l'Italia, nella prospettiva della riforma del sistema comune d'asilo e della revisione dei modelli di accoglienza. "All'epoca dei primi arrivi nel 2011 – ha detto Rossi - con l'allora Ministro Maroni ci furono discussioni dato che la soluzione che prospettava, la concentrazione di circa 400 persone in un campo a Coltano, non ci convinceva per tanti motivi.

Maturammo invece l'idea di distribuire le persone sul territorio, in strutture capaci di accoglierne alcune decine, lasciando al volontariato la gestione. Il modello ha funzionato. All'epoca ricordo che furono le Forze dell'Ordine e le prefetture a sconsigliare la concentrazione, gesto di grande intelligenza e umanità. Adesso, con i nuovi arrivi, si rischia di dividere il paese tra chi è in festa e chi vuol imbracciare il fucile. Ma questo è un tema che deve unire, e non deve esser consentito a nessuno di dire no, di non essere disposto ad assumersi la propria parte di responsabilità.

Oltretutto – ha proseguito - queste persone non piovono su di noi come le bombe d'acqua provocate dai mutamenti climatici: si può prevedere quante ne arriveranno ed organizzarsi per accoglierle". "L'idea di coinvolgere soltanto le prefetture nella gestione dei flussi – ha continuato Rossi - a mio parere non è corretta. Il coinvolgimento degli enti locali, senza attribuire alla Regione un ruolo di supremazia ma di coordinamento, è fondamentale. Fare bandi per accogliere grandi numeri in un'unica struttura è pericoloso.

Quando ho proposto di mettere a disposizione alloggi sfitti mi riferivo alla possibilità di inserire nei bandi di richiedere, da parte delle prefetture, chi avesse appartamenti o case coloniche fuori dai centri abitati con le condizioni minime di sicurezza. Ritengo c he il modello adottato dalla Toscana abbia permesso di evitare, nella maggior parte dei casi, tensioni che invece potrebbero generarsi in caso di grosse concentrazioni". "Mi chiedete – ha poi aggiunto Rossi - quale potrebbe essere il limite massimo di accoglienza? E' difficile dare una risposta, occorrerebbe anzitutto fare una mappa complessiva della situazione che si è verificata in tutti gli stati africani dove ci sono guerre in atto o dove non si rispettano i diritti.

Questa è una grande questione internazionale da affrontare bonificando le zone di guerra e costruendo percorsi umanitari. Sulla questione – ha quindi concluso Rossi – della possibilità di occupare queste persone ho soltanto suggerito che coloro che vengono accolti con umanità, pos sano essere messi in grado di ricambiare l'ospitalità delle comunità attraverso lavoro volontario non retribuito. Ripulire un parco pubblico è sicuramente meglio che vederli bighellonare senza meta tutto il giorno".

L'Unione delle Comunità Islamiche d´Italia intende aderire all´appello del presidente Enrico Rossi per definire un nuovo modello di accoglienza indirizzato ai profughi che raggiungono l´Italia attraverso il Mediterraneo. Ad affermarlo è lo stesso suo presidente, l'imam di Firenze Izzeddin Elzir, in una lettera indirizzata a Rossi. L´UCOII si dichiara poi disponibile a fornire un servizio di mediazione linguistica e culturale coordinato con le istituzioni, in grado di aiutare a prevenire fenomeni di tensione sociale grazie all'azione dei frequentatori dei centri islamici associati formati a questo scopo. "Del suo appello, presidente, - prosegue la missiva - apprezziamo in particolare la lucida analisi del momento storico che l´Europa sta vivendo, e gli obiettivi che ne costituiscono il fondamento: un´accoglienza sostenibile e rispettosa; una geografia sociale consapevole; una reciproca umanità". Ribadita la convinzione che questa nuova realtà che si sta profilando richieda una "radicale revisione culturale ed organizzativa", nella quale devono essere coinvolte e valorizzate tutte le componenti del tessuto sociale regionale e nazionale, Izzedin Elzir sottolinea che "esiste un imperativo morale ed etico a prestare soccorso alle migliaia di persone in fuga da guerre, carestie e violenze", e che "non possiamo e non dobbiamo dimenticare che un fenomeno di questo tipo debba essere calibrato sulle capacità di accoglienza dei territori da un punto di vista materiale come anche sociale e culturale". La lettera si conclude con la considerazione che "come parte integrante di questa comunità, consapevoli che il piano dei diritti e quello dei doveri civici non possano essere scissi in base all´opportunità o all´interesse, siamo convinti di poter dare un contributo significativo alla gestione di questi problemi, e ci rendiamo disponibili a qualsiasi iniziativa promossa dalle istituzioni che sia mirata a gestire al meglio i processi migratori che investono l´Italia in ragione della sua posizione geografica".

Contributi video, dichiarazioni, inviti a partecipare: i protagonisti della Giornata Mondiale del Rifugiato si sono attivati in prima persona per sostenere il concerto che sabato 20 giugno si terrà alla Visarno Arena di Firenze. Un grande evento per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle condizioni di oltre 50 milioni di persone nel mondo costrette a fuggire a causa di guerre, discriminazioni e violazioni dei diritti umani. È questo l’obiettivo del World Refugee Day Live, il concerto che l’UNHCR, in collaborazione con Publiacqua e Water Right Foundation, con il sostegno della Regione Toscana e di Unicoop Firenze, organizza per sabato 20 giugno 2015 all’Ippodromo del Visarno a Firenze. Il biglietto di ingresso sarà di 10 euro con i quali l’UNHCR, al netto del contributo SIAE e degli oneri fiscali, garantirà un mese di acqua potabile a un rifugiato che vive in condizioni di emergenza umanitaria.

Tutte le spese di produzione sono sostenute dagli sponsor tramite contributi diretti o tramite la fornitura gratuita di beni e servizi. Nessuna spesa di produzione graverà sull’incasso che sarà totalmente devoluto a UNHCR. Sul palco si alterneranno big italiani come Elisa, Piero Pelù, la Bandabardo, Brunori SAS, Francesco Pannofino, Enrico Ruggeri, Piotta; tanti gli artisti toscani a sostegno dei rifugiati come i Virginiana Miller, Street Clerks, Cecco e Cipo, Appino, i Gatti Mézzi, Francesco Guasti, cantautori come Dimartino e Diodato, oltre a Naomi Berrill. Jaka e Ghiaccioli e Branzini movimenteranno la serata con i loro djset e Sandro Joyeux, artista patrocinato dall’UNHCR, porterà sul palco le influenze mediterranee della sua musica. Tutti gli artisti e gli ospiti parteciperanno in forma gratuita e senza percepire cachet per le loro esibizioni. Una giornata di concerti a partire dalle ore 15 e fino a mezzanotte, un’occasione per entrare in contatto con le storie dei rifugiati e dei richiedenti asilo, ascoltare le loro testimonianze e vedere le loro storie grazie ai contributi video che si alterneranno sul palco con le esibizioni degli artisti. Tanti gli ospiti già confermati tra cui Alessandro Gassmann, Ambasciatore di Buona Volontà dell’UNHCR e autore del documentario “Torn”, un viaggio tra gli artisti siriani rifugiati in Giordania e Libano, del quale verrà presentato in anteprima un estratto. Simbolo del concerto sarà la chitarra “Mare di mezzo”, realizzata dal liutaio cortonese Giulio Carlo Vecchini con il legno derivante dai barconi naufragati a largo di Lampedusa. Partecipano all’iniziativa solidale anche i 3 circuiti di vendita del biglietto rinunciando ai diritti di prevendita.

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