Primo semestre 2015: tracollo delle esportazioni in Russia per vino, olio e pasta

Gli effetti tensione con Cremlino: 1 milione di euro in meno ogni mese. In Consiglio regionale proposta di risoluzione di Mugnai (FI)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 ottobre 2015 13:58
Primo semestre 2015: tracollo delle esportazioni in Russia per vino, olio e pasta

Tracollo delle esportazioni in Russia. L’embargo frena la vendita di vino, olio ed altri prodotti del paniere agroalimentare Made in Tuscany verso il Cremlino ad una velocità media di 1 milione di euro al mese. Rispetto al semestre del 2014 le esportazioni sono in caduta libera: - 35% per un valore che superato di poco i 6 milioni di euro. I primi segnali di un “raffreddamento” dei flussi commerciali si era già materializzato anche nel primo trimestre (-9.5%).

E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti Toscana, sulla base dei dati Istat sul commercio estero. Il forte calo delle esportazioni Made in Tuscany nel Paese di Putin riguarda tutti i principali settori (-11% il dato generale) ma ad essere più colpiti – segnala Coldiretti - sono chiaramente quelli interessati dall’embargo scattato il 6 agosto 2014 che ha sancito il divieto all’ingresso di una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi ma anche pesce dai Paesi dell'Ue, dagli Usa, ma anche da Australia, Canada e Norvegia, che avrebbe dovuto durare un anno.

La brusca frenatarappresenta oltre che un danno economico per molte imprese, anche un danno indiretto dovuto alla perdita di immagine e di mercato provocata dalla diffusione in Russia di prodotti di imitazione che non hanno nulla a che fare con il Made in Italy. Ma il “blocco” riguarda anche prodotti come i fiori e le piante che, pur non essendo inserite nella black list, hanno visto ridimensionare i volumi.

Volano invece le esportazioni all’estero: la vendita di Made in Tuscany agroalimentare è crescita del 15% ponendo le basi per superare ampiamente i 2miliardi di euro alla fine dell’anno.A determinare il forte balzo in avanti – sottolinea la principale organizzazione agricola - sono stati proprio i primi due mesidell’esposizione universale ed un primo trimestre eccezionale (+10%). Tutte le principali categorie merceologiche hanno fatto registrare dati positivi: + 25,8% per il vino, + 15% per l’olio, + 14% per frutta ed ortaggi, + 10% per la pasta.

Nel primo semestre il valore complessivo delle esportazioni è stato di 1,170 milioni di euro, 155 milioni di euro in più. L’Europa rappresenta il mercato principale: circa due terzi, il 58%, di vino, pasta, frutta ed ortaggi finiscono sulle tavole del vecchio continente con un incremento del 6,5% ma il Made in Italy a tavola fa registrare un vero e proprio boom soprattutto negli Stati Uniti (+35%) eCina (+57%). In forte crescita le esportazioni verso l’area dei paesi Extra UE (+22%).

Russia esclusa.

La Regione Toscana sia in prima linea presso il Governo e in Conferenza Stato-Regioni nel perseguire l’obiettivo del superamento delle sanzioni economiche alla Russia che in Toscana, solo nel 2014, hanno prodotto una contrazione dell’export pari al -14,8% per un valore di 526 milioni di euro circa: è questo, oltre all’attivazione di misure di sostegno ad hoc per le aziende regionali operanti in Russia, ciò a cui punta il Capogruppo di Forza Italia in Consiglio regionale Stefano Mugnai attraverso la proposta di risoluzione che approderà al vaglio dell’assemblea toscana nella seduta prevista la settimana prossima.

Richiamata la vocazione storica della Toscana come terra operatrice di pace e capace di mediazioni anche internazionali, Mugnai elabora una analisi della delicata situazione geopolitica comprendente l’attivazione dello strumento sanzionatorio verso la Federazione Russa, per poi passare in rassegna gli effetti che questa misura ha determinato sull’Italia e sulla Toscana: «Secondo dati Istat diffusi nel giugno 2015 – scrive il capogruppo azzurro nel suo documento – le sanzioni sull’export hanno prodotto in Toscana nel 2014 una contrazione dei movimenti di beni verso la Russia pari al -14,8%, con un valore complessivo di circa 526 milioni di euro e cali più vistosi per il settore agricolo (oltre il 50% in meno), manifatturiero (quasi il 15% di perdita) e tessile e abbigliamento a -13%.

Ai danni derivanti direttamente dalle sanzioni si aggiunge un’altra conseguenza, forse più temibile sulla lunga distanza, rappresentata dalla perdita di quote di mercato delle aziende italiane a favore di prodotti provenienti da altri paesi».

«Secondo Federalimentare – si legge ancora – da quando la Russia ha risposto alle sanzioni occidentali bandendo prodotti alimentari sarebbero cresciute nella Federazione le importazioni di prodotti provenienti da Brasile, Argentina, Israele, Turchia, Cile. Il mercato dell’agroalimentare italiano, a cui la Toscana concorre con tanti prodotti doc e docg, sta dunque soffrendo non solo per il calo dell’interscambio, ma anche perché altri paesi stanno cercando di inserirsi nel mercato russo, sovente anche con prodotti contraffatti a imitazione di quelli italiani».

Mugnai auspica che l’intero Consiglio regionale condivida la necessità per la Regione di adoperarsi nell’arginare i danni ma anche nel porsi come interlocutore nel processo di composizione delle differenti posizioni. Per questo il dispositivo impegna la giunta regionale «a ribadire che la Toscana, regione di pace e dialogo, chiede al Governo Italiano di sostenere un modello inclusivo che coinvolga Usa, Europa, Russia, Paesi Arabi, Iran e Cina nell’affrontare e gestire le crisi umanitarie e nel contrastare la minaccia senza confini del sedicente Stato Islamico, e richiama a tal fine ad un ruolo ed incisivo l’Onu per gestire i vari conflitti nel senso della costruzione della pace» e «a rivendicare in sede di Conferenza Stato-Regioni un maggior peso del ruolo dell’Europa nel facilitare il dialogo tra Stati Uniti e Russia, imprescindibile per la stabilità e prosperità della stessa Europa, andando a superare lo strumento sanzionatorio», oltre che «a chiedere l’istituzione, da parte della Commissione europea, di un fondo comune speciale tra gli Stati membri al fine di ammortizzare parzialmente o totalmente le ingenti perdite riscontrate dagli imprenditori colpiti dalle contromisure russe alle sanzioni».

Quanto alle cose di Toscana, Mugnai vuole impegnare la Regione «a monitorare, con gli strumenti di competenza regionale, l’impatto delle sanzioni sul tessuto produttivo toscano e, in particolare, per le piccole e medie imprese che già si trovano in maggiore difficoltà nel mantenere le attuali quote di mercato» e «a sostenere mediante bandi regionali, a fronte delle spese sostenute, le attività commerciali di marketing, promozione e diversificazione dell’offerta, le imprese toscane operanti in Russia onde evitare che perdano quote di mercato a favore di altri».

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