Prima udienza a Firenze del processo Tav

Nulla di fatto a causa dell'arresto di un avvocato difensore. Tiziano Cardosi, candidato della lista Pap: "Firenze va liberata dai meccanismi perversi sostenuti dalle altre forze politiche"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 maggio 2019 14:29
Prima udienza a Firenze del processo Tav

Firenze, 14 maggio 2019. Dopo quasi dieci anni dall'inizio delle indagini questa mattina si è svolta presso il Palazzo di Giustizia di Firenze la prima udienza del processo sulle terre di scavo della Tav. Nel 2007 le maggioranze politiche in Regione e Comune di Firenze promisero “cantieri di cristallo”. Nel 2013 dall’intervento della magistratura a seguito di diversi esposti di gruppi, comitati e associazioni.

Erano presenti quindici avvocati fra imputati e parte civile (tranne quello della Regione Toscana), numerosi testimoni fra cui l'architetto Fabio Zita ex dirigente del Nucleo di Valorizzazione Tecnica Regionale e il dottor Alessandro Franchi ex dirigente Arpat.

L'udienza si è subito bloccata perché uno degli avvocati difensori di un imputato è stato posto agli arresti domiciliari proprio ieri sera. A seguito di intercettazioni telefoniche e ambientali della Guardia di Finanza l'avvocato ieri è stato raggiunto da un provvedimento restrittivo, constatati i “consigli” per ostacolare l’accertamento dei fatti oggetto di altra indagine, che ha condotto a tre ordinanze cautelari personali per reati contestati di bancarotta fraudolenta.

Stamani il giudice ha deciso di non ascoltare nessuno. Tutto è stato rinviato al 4 giugno 2019 alla stessa ora.

Per sottolineare l'importanza di questo processo per la collettività erano presenti i candidati sindaco del Movimento Cinque Stelle del comune di Firenze Roberto De Blasi e di quello di Cavriglia Massimiliano Secciani, insieme a Silvia Noferi candidata per il Movimento Cinque Stelle alle elezioni Europee nella circoscrizione Centro: "In aula si è notata l'assenza degli amministratori in carica. Una serie infinita di scandali segna il percorso di questo progetto, avvallato da quasi tutte le forze politiche -hanno dichiarato infine- Il Movimento Cinque Stelle pone da sempre la tutela dell'ambiente e della salute al primo posto e non la baratta in cambio di uno sviluppo infrastrutturale devastante".

“Bene ricordare lo sversamento di terre contaminate in zone agricole, l’intreccio di interessi tra imprenditori senza scrupoli con la camorra, la cecità degli organi di controllo -interviene Tiziano Cardosi, candidato della lista Pap alle Comunali di Firenze, anche lui presente all'udienza odierna- Non dobbiamo dimenticare le accuse di truffa per la fresa Monnalisa che era stata montata solo per riscuotere un generoso pagamento da parte del committente, mentre era gravemente difettosa, tanto che non avrebbe mai potuto scavare; anche i conci che dovevano coprire le gallerie non erano idonei in caso di incendio. Ma il meglio si è avuto con la seconda inchiesta, chiamata Sistema, che ha fatto una terribile fotografia delle strutture del Ministero dei Trasporti dove è stata evidenziata la "cattiva" distribuzione degli appalti alle aziende.

L’obbrobrio del meccanismo del general contractor, per cui chi doveva controllare i lavori era al servizio dell’impresa costruttrice, ha portato i costi fuori misura in tutte le grandi opere italiane. Oggi questa opera disgraziata, che il presidente dell’ANAC Raffaele Cantone definì “un caso emblematico che non ci fa onore”, torna nei programmi di troppi gruppi politici che sicuramente hanno interesse a far dimenticare. Un pessimo segno politico che Potere al Popolo vuol denunciare.Firenze ha bisogno di essere liberata da questi scempi e dalla classe politica che li sostiene”.

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