Presentazione a Firenze del volume “POLVERE”

LIBRERIA FELTRINELLI RED, Piazza della Repubblica 26. Venerdì 12 maggio 2017, ore 18.00.

Alessandro
Alessandro Rella
10 maggio 2017 12:04
Presentazione a Firenze del volume “POLVERE”

Si tiene venerdì 12 maggio alle ore 18.00, a Firenze, presso la LIBRERIA FELTRINELLI RED in PIAZZA DELLA REPUBBLICA, la presentazione volume di 

SIMONE FAGIOLI: POLVERE.

Viaggio a Chernobyl Pripyat Duga 3 Kiev sulle tracce di un impero dissolto, Pistoia,Settegiorni Editore - Est, 2017, frutto di un viaggio dell’autore a Chernobyl ed in Ucraina nel 2016, 30 anni dopo l’incidente nucleare del 1986.

Simone Fagioli (ricercatore in ambiti economico, sociale e politico, Pistoia 1967) nel 2016 è a Chernobyl, in Ucraina, in occasione dei trenta anni dall’incidente al Reattore 4 della Centrale nucleare V. I. Lenin, reattore ora coperto dal nuovo Sarcofago.Il viaggio indaga, anche nella città abbandonata di Pripyat, alla base radar segreta Duga 3, a Kiev, con uno sguardo antropologico - supportato da 158 immagini tra foto dell’autore e documenti del tutto inediti, pubblicati qui per la prima volta – su ciò che resta adesso dell’impero sovietico, in un’area, l’Ucraina del 2016, in un rischioso equilibrio tra Europa e Russia.Il libro è un viaggio sulla fine del mondo, la fine di un mondo, partendo da Chernobyl per arrivare all’oggi.

Tornando anche indietro nell’Ucraina presovietica, in quella degli Stati labili e provvisori del tempo della Prima guerra mondiale, dell’invasione tedesca ed italiana della Seconda guerra mondiale (con foto inedite dell’avanzata delle truppe tedesche e italiane), fino ad arrivare agli anni dell’Unione Sovietica, indagati con i simboli del potere, con foto inedite di Kruscev a Kiev.Il volume è completato da quattro intermezzi di: Luciano Pallini, presidente Associazione EST – Economia Società Territorio di Venezia (che è coeditrice del volume), Giulia Bartalozzi, giornalista e Responsabile della Comunicazione dell’Accademia dei Georgofili, Cristiana Barandoni, archeologa e Uffizi Project Manager, Filippo Basetti, fotografo e regista.La presentazione del volume è condotta dagli antropologi Paolo Chiozzi e Massimo Canevacci, che indagano sul ruolo delle immagini come strumento di analisi della realtà.Paolo Chiozzi (Ponzano Veneto –Treviso- 1943).

Già docente di Sociologia urbana e rurale (Facoltà di Architettura), di Antropologia culturale (Facoltà di Psicologia), di Antropologia visuale e di Antropologia del mondo contemporaneo (Facoltà di Scienze Politiche) all'Università di Firenze, insegna attualmente Antropologia delle società contemporanee presso l'Università statale di Tirana. Si occupa soprattutto di minoranze etniche, di fenomeni migratori, conparticolare riferimento alle problematiche dei minori. Prosegue inoltre i suoi studi e le sue ricerche nell'ambito dell'antropologia della comunicazione visuale, anche collaborando con diverse università dell'Europa orientale.

Oltre alle numerose pubblicazioni, è membro dei comitati di redazione di alcune prestigiose riviste internazionali, fra cui: Visual Anthropology (USA), Sans Soleil: estudios de la imagen (Spagna), International Journal of Cultural Research (Russia).Massimo Canevacci (Roma, 1942). Antropologo ed etnografo, ha insegnato Antropologia cultura alla Facoltà di Scienze della Comunicazione all’Università La Sapienza di Roma. Dal 2008 vive ed insegna all’Istituto di studi avanzati dell’Università di San Paolo del Brasile.

Si occupa di ricerchesulle metropoli contemporanee, le culture naturali, le arti digitali. Il suo lavoro più recente è La linea di Polvere. La cultura bororo tra mutamento e auto-rappresentazione (Maltemi 2017), che l’autore sta presentando adesso in una serie di seminari in Italia. È a Firenze, presso l’Istituto di Antropologia il 13 maggio 2017 per una lectio magistralis.

Intervengono:

Giulia Bartalozzi. Giornalista, laureata in Storia, dal 2009 è responsabile della comunicazione per l'Accademia dei Georgofili, la più antica istituzione del mondo ad occuparsi di agricoltura. Ne cura l'ufficio stampa, il notiziario "Georgofili INFO", il Blog per i giovani e i social network.Collabora anche con la Società Toscana di Orticultura. Autrice di libri per bambini, pubblicati da Giunti. Nel 2015 ha pubblicato il volume "A come ... Agricoltura", scritto insieme a Matteo Bernardelli, che è stato presentato al Festival Letteratura di Mantova e in pochi mesi ha esaurito due edizioni.

Filippo Basetti. Si occupa di arti visive. Il lavoro artistico di Filippo Basetti è incentrato, oramai da anni, sulla decontestualizzazione e sulla trasformazione dei luoghi, degli oggetti e delle persone; quando inserendovi elementi apparentemente "fuori luogo", quando facendoli vedere sotto altri punti di vista o sotto luce diversa, prendono un nuovo significato o diventano altre cose o altri luoghi. Quasi tutti i suoi lavori, si rifanno alla fine all’architettura, alla fantascienza e alla visione organica della società, come unicum organismo vivente. Ha partecipato a numerose collettive, mostre personali e ha all’attivo riconoscimenti nel campo dei cortometraggi e video.

Nilo Benedetti. Editore a Pistoia da dieci anni, ha un ricco catalogo di volumi soprattutto di saggistica, arte, fotografia.

Simone Fagioli. Ricercatore di formazione antropologica. Collabora con enti pubblici e privati per ricerche sui temi della nascita e sviluppo dell’industria (metallurgica, mineraria, cartaria, tessile, ceramica), analisi dei processi produttivi preindustriali e industriali, nonché gestione di archivi d’impresa e privati.

Polvere - Dalla quarta di Copertina:Arrendersi a un viaggio significa aprirsi completamente ad esso per arrivare a cogliere l'essenza della meta.Questa è l’esplorazione di Simone Fagioli a Chernobyl.Non un viaggio preparato spiritualmente, culturalmente e fisicamente ma una sfida visiva per tentare di entrare in quel nocciolo duro che è l'Ucraina prima e dopo l’incidente della Centrale nel 1986.Simone Fagioli ci guida attraverso sensazioni, intuizioni e riflessioni in una realtà che ancora a lungo sarà coperta di polvere come quella che si rivela nei suoi scatti fotografici tanto attuali quanto, talvolta, strazianti di luoghi così europei ma così distanti da noi.Il filo rosso di una politica anche repressiva, non scevra di atrocità, ci guida evidenziando e offrendo rilevo a documenti del Novecento ritrovati e mostrati per la prima volta.Un pellegrinaggio tra le contraddizioni di una nazione, l’Ucraina post sovietica, che tenta di uscire da quella polvere.Anna Bartolini

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