FIRENZE - Quella di Valentina Cortese non è certamente un’esistenza ordinaria, tanto che per lei, le vite di cui si può parlare sono addirittura nove. Così almeno secondo Alfredo Baldi, autore del volume presentato questo pomeriggio, giovedì 19 giugno, in palazzo Bastogi: “Le nove vite di Valentina Cortese” (edizioni ETS - Pisa), appunto. L’opera, dedicato alla Diva italiana che debuttò nel cinema nel 1941 con “L’orizzonte dipinto” e che ancora oggi appare, anche se raramente, sui palcoscenici, ripercorre vita e carriera dell’attrice. Sono intervenuti alla presentazione, oltre all’autore, anche Alessandro Panajia, docente e saggista e l’attrice Milena Vukotic.
In circa duecento pagine e attraverso molte fotografie in gran parte inedite, Baldi, studioso di storia e di tecnica del cinema, in passato docente di “Linguaggio cinematografico” alla Sapienza di Roma, racconta dunque l’intreccio indissolubile tra vita e carriera che è stato il tratto distintivo della lunga esistenza dell’attrice. Nel corso del libro l’autore dà spesso la voce alla stessa Valentina, facendo sì che sia proprio lei a raccontare alcuni avvenimenti ed episodi, rendendo vivida una ricerca che Marco Carraresi ha definito “meticolosa e dettagliata”.
Il consigliere segretario dell’Ufficio di presidenza dell’assemblea toscana, intervento alla presentazione del libro, ha ammesso di aver “rovesciato il giudizio”, dinanzi all’opera di Baldi. Di primo acchito “diffidente verso i libri che parlano di cinema” – “la forma cinematografica, mi viene da pensare, così come l’interpretazione dei grandi attori, mal si racchiudono in un’indagine scritta, in una ricerca fissata in pagina” – Carraresi s’è convertito leggendo: “un libro come questo spinge a tornare al cinema – ha detto -; a rivedere le opere nelle quali Valentina Cortese ha recitato, e a rivederle con occhi nuovi, più attenti e consapevoli a scoprire la bravura di questa grande attrice”.
Valentina Cortese, che a gennaio ha compiuto 91 anni, è stata protagonista al cinema, a teatro e in televisione per più di settant’anni. Giovanissima, diventa una delle attrici più popolari del periodo fascista e, nel 1946, ottiene la parte di protagonista nel film di Luigi Zampa “Un americano in vacanza”. Durante la sua carriera la Cortese ha lavorato con alcuni dei più rinomati registi del tempo: da Michelangelo Antonioni, a Franco Zeffirelli, a Francois Truffaut, fino a Federico Fellini.
