Prato: sigilli a due abitazioni e un laboratorio trasformati in dormitori abusivi

In uno degli alloggi, tra Paperino e il centro storico, scoperta anche una ragazza in stato di clandestinità, per la quale sono state aperte le procedure di rimpatrio. Sequestrato anche un laboratorio abusivo di alimenti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 maggio 2018 20:08
Prato: sigilli a due abitazioni e un laboratorio trasformati in dormitori abusivi

Due abitazioni e un laboratorio sequestrati per esercizio abusivo di affittacamere e una ragazza in clandestinità per la quale sono state aperte le procedure di rimpatrio: è questo il risultato di una serie di controlli effettuati dalla Polizia Municipale, iniziati da una filatura di Paperino gestita da un uomo di nazionalità cinese e poi estesi al centro di Prato.

A Paperino, la Polizia Municipale ha svolto due controlli contemporanei, uno presso la sede della ditta ubicata nell'insediamento artigianale di Paperino e l'altro nella vicina abitazione, residenza di un dipendente che è poi risultato essere il gestore dell'attività. Oltre ad alcune irregolarità accertate all'interno dello stabilimento produttivo, gli agenti della Polizia Municipale hanno constatato che l'abitazione, costituita da un terratetto con un piccolo laboratorio sul retro, era stata collegata con questo stesso magazzino, che era stato trasformato in un dormitorio per i dipendenti.

E un dormitorio con nove posti letto, utilizzando impropriamente a questo scopo la soffitta, era stato realizzato anche all'interno della casa. Gli alloggi in soffitta e nel magazzino sono risultati sottodimensionati e privi di aria e luce adeguati. In totale sono stati accertati oltre una ventina di posti letto. L'abitazione, inoltre, è risultata essere utilizzata anche come mensa e refettorio per i lavoratori in condizioni di igiene e salubrità non idonee. Pessime le condizioni generali dell'immobile in cui erano visibili infiltrazioni di umidità sia dalla copertura che dalle fondamenta e la cui impiantistica elettrica è risultata manomessa con cavi e dispositivi illuminanti a rischio di contatto diretto. Il titolare della ditta al momento del controllo si trovava all'interno dell'abitazione insieme con diversi operai.

Dalle verifiche effettuate, è emerso che delle tredici persone sorprese nell'abitazione, solo quattro adulti e diversi bambini risultano regolarmente residenti. Tra di essi non figurava il titolare, che è risultato essere domiciliato in un'abitazione del centro storico, in una camera ricavata nella soffitta di quella stessa casa. Il controllo incrociato presso l'indirizzo indicato nella richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno, ha messo in evidenza che l'appartamento e la soffitta dell'alloggio in centro erano affittati a terzi, estranei al nucleo famigliare dell'affittuaria, anche questa di nazionalità cinese così come la proprietaria. E' così scattata la contestazione dell'esercizio abusivo dell'attività di affittacamere con relativo sequestro amministrativo dei locali con particolare riferimento al sottotetto, abitato nonostante fosse privo dei requisiti di abitabilità. Nell'affittacamere abusivo è stata rinvenuta anche una ragazza cinese in stato di clandestinità che dopo le procedure identificative è stata trasferita, a cura del personale della locale Questura, presso un Centro di Permanenza e Rimpatrio vicino a Roma.

Nella mattinata di ieri personale dell’Unità Operativa Commerciale Amministrativa e Anticontraffazione della Polizia Municipale è intervenuta in Via Nino Rota, dove, al piano terra, in un resede tergale in uso ad una civile abitazione, affittata a G.Q., cittadino cinese di 52 anni, è stata accertata la presenza di un laboratorio abusivo per la produzione, trasformazione e distribuzione di alimenti. Gli agenti di Piazza Macelli hanno accertato che il resede tergale dell’abitazione, utilizzata come deposito di alimenti, era stato altresì allestito con fornelli a gas, impastatrici, mulini elettrici e cuociriso, finalizzati alla preparazione e cottura, con successiva fase di trasporto dei cibi appena preparati presso ditte di connazionali. A comprovare la consistenza dell’attività è stato rilevato un considerevole ed ingente quantitativo di derrate alimentari, oltre ad accessori finalizzati alla produzione, conservazione e alla consegna dei pasti preparati: in particolare circa 800 Kg.

di farina, 100 Kg di zucchero, 100 confezioni di verdure sottovuoto, 200 bottiglie di acqua, 6.000 sacchetti da asporto e circa 12.000 cannucce fluo e un migliaio di vaschette in plastica per il confezionamento dei cibi da asporto. Gli agenti intervenuti hanno provveduto a sanzionare l’attività illecita ai sensi del cosiddetto “pacchetto igiene”, norma di recepimento di direttive europee, per l’esercizio abusivo dell’attività di produzione, trasformazione e distribuzione di alimenti, contestando alla responsabile una sanzione amministrativa di 3.000 euro. Il locale, le merci e le attrezzature sono state sottoposte a sequestro amministrativo.

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