Prato: è partita la campagna informativa nelle aziende cinesi

Intanto la Polizia municipale sequestra tre immobili dichiarati inagibili. Sigilli anche a tre ditte prive di agibilità e in pessime condizioni igieniche

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
07 aprile 2017 14:06
Prato: è partita la campagna informativa nelle aziende cinesi

"La sicurezza di oggi è il benessere di domani": è questo lo slogan della campagna informativa della Regione Toscana e del Servizio Sanitario Toscano sulla sicurezza nei luoghi di lavoro rivolta alle imprese cinesi del comprensorio di Firenze, Prato e Pistoia e partita in questi giorni. La campagna, parte integrante della più ampia promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro che la Regione sta svolgendo in tutto il territorio, è stata illustrata ieri all'Auditorium della Camera di Commercio di Prato nell'incontro "Il Piano per il lavoro sicuro della Regione Toscana a Prato: 3 anni di attività e la nuova fase di intervento", organizzato dal Comune di Prato in collaborazione con la Regione Toscana e la Asl Toscana Centro. Nell'incontro sono stati illustrati i risultati dela prima fase del progetto Lavoro sicuro, avviata nel settembre 2014, che ha portato a controllare 8.257 aziende in Toscana (il 40% risultato non in regola), di cui oltre la metà, 4.417, solo a Prato (il 70% non in regola, ovvero 3232, contro 1295 regolari). Il 1° maggio partirà la seconda fase, preceduta appunto dalla campagna informativa che ha l'obiettivo di prevenire gli illeciti e sviluppare una cultura della sicurezza.

L'iniziativa vede la collaborazione del Consolato e delle associazioni cinesi per la diffusione nella comunità. Per ogni tipologia di azienda - confezioni, pelletterie, maglieria ecc. - sono stati stampati diversi opuscoli in italiano e in cinese con tutte le indicazioni e le prescrizioni di legge per impianti elettrici, macchinari, igiene, stoccaggio dei materiali, bombole Gpl e molto altro. In collaborazione con il Polo Universitario pratese Pin la campagna informativa utilizza anche i canali social di WeChat.

La seconda fase durerà fino al 30 aprile 2019, con una proroga di due anni del Piano Lavoro sicuro, e sarà caratterizzata da controlli più raffinati, che puntano anche sulla formazione professionale, sulla regolarità fiscale e la lotta al lavoro nero. Il passaggio successivo è insomma dalla sicurezza alla legalità. A Prato la grande maggioranza delle imprese controllate è rappresentata da confezioni (2.612) e pronto moda (1.111). Dai controlli pratesi è anche emerso che le maggiori irregolarità riguardano le condizioni igienico sanitarie (1.633) seguite da quelle per macchinari non a norma (1.194), gli impianti elettrici (1.211), i dormitori abusivi trovati sono invece 790, le cucine 162 e le bombole a gas irregolari 97.

Le sanzioni riscosse da inizio piano straordinario sono 9.954.191€, di cui 5.302.656€ a Prato.

Sul complesso immobiliare industriale/artigianale, che si trova in una traversa della via Pistoiese, gravava una Ordinanza di Inagibilità emessa dal sindaco a seguito di precedenti accertati abusi edilizi e violazioni in materia di igiene e sicurezza dei luoghi di lavoro, a cui non era seguita la necessaria attestazione sulla rimessa in pristino delle condizioni di igiene, sicurezza e salubrità sia degli edifici che degli impianti. I due proprietari degli immobili non avevano ottemperato all'ordinanza sindacale affittando il fabbricato a ben otto ditte di confezione abbigliamento pronto moda, tutte attive al momento del controllo; la Polizia Municipale ha disposto ieri il sequestro penale del capannone composto da due unità immobiliari ma diviso in otto porzioni locate ad altrettante ditte gestite da imprenditori di nazionalità cinese; il frazionamento in otto unità immobiliari risulta inoltre in contrasto con il Regolamento Urbanistico del Comune di Prato. Anche l'abitazione collegata al capannone, il cui sottotetto è stato adibito impropriamente ad alloggio di fortuna per i lavoratori delle ditte sottostanti, è stata sequestrata. La Polizia Municipale ha inoltre elevato sanzione per l'attività abusiva di affittacamere perché anche l'abitazione al primo piano aveva delle stanze chiuse con il lucchetto esterno in uso a persone non residenti e non facenti parte del nucleo famigliare.

Presenti anche bombole stoccate in contrasto con il regolamento di Polizia Urbana. Durante l'operazione sono state identificate oltre quaranta persone e sequestrati oltre duecento macchinari. Entrambi i proprietari sono stati deferiti all'Autorità Giudiziaria.

Sono state controllate e chiuse sempre ieri tre ditte di confezioni, abbigliamento e pronto moda in una cascina rurale a Viaccia, al confine con Montemurlo, a causa delle complessive irregolarità riscontrate. L'operazione è stata eseguita dalla Squadra Interforze diretta dai Carabinieri nell'ambito dei controlli coordinati dalla Prefettura. Da parte degli ispettori del lavoro sono stati passati al vaglio 15 lavoratori, di cui oltre la metà risultati privi di regolare contratto di lavoro. Sospese le attività in cui gli operai al nero erano intenti al momento del controllo, mentre la Polizia Municipale ha sequestrato 54 macchinari azionati in luoghi di lavoro privi di agibilità e in pessime condizioni di igiene e sicurezza, come accertato anche dai tecnici del Dipartimento Prevenzione della ASL Toscana Centro e di Prato per i quali comunque non era stata attestata l'agibilità da parte di Tecnici Abilitati. I Carabinieri e la Forestale hanno proceduto ad accertare la mancanza del registro di carico e scarico rifiuti.

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