Poste: un'altra sentenza da ragione ai sindaci

Seconda vittoria in Tribunale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
20 settembre 2015 22:37
Poste: un'altra sentenza da ragione ai sindaci

FIRENZE - Chiusure uffici postali in Toscana: il TAR ha accolto venerdì la cautela anticipatoria sospendendo l’esecuzione dei provvedimenti messi in atto da PPII il 7 settembre fino alla discussione sulla sospensiva. Accolti dunque i ricorsi contro Poste di altri 11 Comuni che li avevano presentati un secondo momento e che nel frattempo il 7 settembre avevano visto abbassare le serrande dei propri uffici che facevano parte della lista nera dei 59 da chiudere in Toscana. Poste dovrà perciò riaprire tali uffici.

Il TAR della Toscana ha accettato il ricorso che il Comune di San Godenzo aveva fatto per bloccare la decisione di aprire l’ufficio solo tre giorni la settimana anziché 5. Una vittoria importante per il territorio, due settimane fa il Tribunale Amministrativo Regionale si era pronunciato rimandando a data da destinarsi la chiusura dell’Ufficio Postale di Pomino ed adesso anche San Godenzo riesce a far sospendere il provvedimento di riduzione di orario. Il tutto in attesa della discussione sulla sospensiva che avverrà il 23 settembre. “Non abbiamo vinto una guerra, ma sicuramente una battaglia – afferma il Sindaco di San Godenzo Alessandro Manni – è andato in porto un primo passo importante per il nostro Ufficio Postale.

Anche in questo caso si conferma il fatto che l’ultimo baluardo per la difesa dei cittadini e dei territorio rimangono i sindaci. Pare comunque strano che un Comune debba ricorrere al tribunale amministrativo nei confronti di Poste che rimane ancora un ente pubblico che svolge ancora un servizio pubblico”.

Gli uffici postali del Chianti sono aperti e operativi, la sospensiva disposta dal Tar contro il provvedimento di chiusura dei 59 sportelli toscani è in atto. Ma l’ottimismo dei sindaci chiantigiani continua ad essere cauto. L’attesa ora è per la sentenza di merito che sarà discussa nei prossimi giorni. “Nella battaglia legale - commentano i primi cittadini Giacomo Trentanovi, Paolo Sottani, Massimiliano Pescini, David Baroncelli - intrapresa e sostenuta dagli oltre 50 ricorsi al Tar il primo passo ottenuto con la sospensiva ha segnato un punto a favore dei bisogni del territorio e ha dato ragione anche ai piccoli centri abitati del Chianti; ricordiamo che se si confermasse la chiusura degli uffici postali, come predisposto dall'azienda, le località minori e le aree più distanti rischierebbero davvero di essere tagliate fuori, isolate da un bisogno di servizi mirati che invece è sempre più diffuso e crescente dove la maggior parte della popolazione residente è anziana; ci preme in prima istanza la tutela dei diritti di una comunità che non vuole essere abbandonata e deve poter contare sulla presenza di servizi che si ritengono fondamentali per la tenuta sociale del territorio, per questa ragione quello che auspichiamo è che la sentenza che si discuterà a breve possa ancora una volta far prevalere le necessità delle persone, di tutti quei cittadini, soprattutto più deboli, che chiedono di vivere con dignità attraverso l’accesso ai servizi pubblici e universali”.

 Ma prima di questo secondo giro di chiusure e razionalizzazioni altre ce ne sono state. In Toscana hanno significato 350 posti di lavoro in meno dal 2012 al 2014, frutto di licenziamenti, esodi, prepensionamenti. Altre chiusure e razionalizzazioni sono poi alla vista in un futuro molto prossimo. Il piano industriale presentato dall'Ad Caio, ad esempio, prevede la trasformazione del CMP di Firenze in semplice CP ( come già successo a Pisa). Questa operazione costerebbe alla nostra regione circa 450 posti di lavoro in meno

In evidenza