Poste Italiane rinvia il piano dei tagli a livello regionale

L’assessore Gianassi: “Bene lo stop al piano, adesso lavoriamo per scongiurare la chiusura dell’ufficio di Settignano”. Il consigliere regionale Gian Luca Lazzeri: “Nei territori disagiati punti di aggregazione per l’erogazione di servizi (dal Cup ai bollettini postali) nelle centinaia di sedi dell’associazionismo toscano”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 marzo 2015 23:40
Poste Italiane rinvia il piano dei tagli a livello regionale

Il piano – secondo la nota diramata dall’ANCI nella tarda serata di ieri a tutti i Sindaci interessati – sarebbe stato rinviato per riaprire il confronto con i territori.

“La sospensione del piano di razionalizzazione di Poste Italiane è una bella notizia. Adesso dobbiamo lavorare per scongiurare definitivamente la chiusura dell’ufficio postale di Settignano”. È quanto dichiara l’assessore al lavoro Federico Gianassi all’indomani della decisione di Poste Italiane di rinviare l’attuazione del piano di razionalizzazione degli uffici postali che per la Toscana si sarebbe tradotto nella chiusura di 64 sedi, tra cui Settignano, e il ridimensionamento di 37. “Insieme al presidente del Quartiere 2 Michele Pierguidi abbiamo fatto presente i disagi legati alla ipotizzata chiusura dell’ufficio postale e ci siamo schierati a fianco dei cittadini nella loro protesta – sottolinea l’assessore Gianassi –.

Siamo molto soddisfatti della decisione di Poste Italiane di sospendere l’attuazione del piano, un risultato importante ottenuto anche grazie alla mobilitazione dei cittadini e all’impegno di Anci Toscana, Regione e Governo. Adesso continueremo a lavorare insieme ai cittadini per far il modo che il rinvio diventi definitivo”.«Chiusura uffici postali: il piano di razionalizzazione è stato sospeso ma adesso è vietato abbassare la guardia in vista del confronto che presto si aprirà con Poste Italiane.

Istituzioni ed enti locali lavorino insieme ad una proposta alternativa da presentare in sede di trattativa con l’azienda per scongiurare la fuga dal territorio di servizi essenziali. Un piano che sfrutti la presenza capillare dell’associazionismo nella nostra regione valorizzando le sue centinaia di sedi come punti di aggregazione per l’erogazione di servizi non solo postali». Lo dichiara il consigliere regionale e membro della IV commissione Sanità e Politiche Sociali, Gian Luca Lazzeri. «Il piano di razionalizzazione di Poste Italiane che prevedeva in Toscana la chiusura di 64 uffici postali e il ridimensionamento di 37 sedi – sottolinea Lazzeri – è stato sospeso ma ora, come ha ricordato la presidente Anci Sara Biagiotti, l’attenzione deve restare massima.

Il confronto con l’azienda probabilmente condurrà verso un ridimensionamento di quei servizi considerati da Poste come meno remunerativi magari collocati in territori periferici, disagiati o con minor densità abitativa. Per questo motivo serve fin da subito un progetto che freni la fuga di servizi. Un obiettivo che può essere raggiunto valorizzando la presenza diffusa e capillare dell’associazionismo toscano che nella nostra regione conta centinaia di sedi.

Penso ad esempio ai circoli ricreativi, ai locali comunali in disuso e al volontariato attivo nell’assistenza sanitaria: le loro sedi potrebbero essere utilizzate comepunti di aggregazione per l’erogazione di servizi non solo postali, come il servizio Cup per la prenotazione di visite ed esami diagnostici. Una svolta che permetterebbe anche di raggiungere l’obbiettivo di recuperarne l’efficienza economica.

In quest’ottica – conclude – ritengo che le cooperative e le aziende che già oggi svolgono importanti servizi in ambito postale potrebbero essere interlocutori importanti e da tenere in grande considerazione».“Abbiamo vinto la prima battaglia, ora dobbiamo vincere la guerra”. Grande soddisfazione, ma anche lucida consapevolezza del molto lavoro che rimane ancora da fare, traspaiono dalle parole del Sindaco di Castelfiorentino, Alessio Falorni, che fin dall’inizio si è opposto con forza, determinazione e in modo costante – attraverso un’attività condotta a tutti i livelli istituzionali - per impedire la chiusura dell’ufficio postale di Castelnuovo d’Elsa, secondo quanto contemplato dal piano di razionalizzazione di Poste Italiane o l’iniziale diniego di Poste a rivedere il piano di razionalizzazione – sottolinea il Sindaco – ho mobilitato l’intera Giunta per poter portare un contributo rilevante ad una lotta che riguardava diversi comuni della Toscana, coinvolgendo in primis la Regione Toscana, partecipando ad azioni dimostrative, mantenendo alta l’attenzione mediatica, scegliendo infine – e senza alcuna esitazione - di battere le vie legali con un ricorso al TAR per impedire la chiusura dell’Ufficio Postale di Castelnuovo”. “La notizia del rinvio di Poste – prosegue Falorni – è un segnale importante che dobbiamo raccogliere per riprendere il confronto sulla base di una più approfondita analisi delle diverse necessità, da valutare caso per caso.

Abbiamo già in mano dati significativi che riguardano la comunità di Castelnuovo e il ruolo centrale svolto da questo servizio, che consegneremo a Poste Italiane nelle prossime settimane. La strada da fare è ancora impervia – conclude il Sindaco – e preferisco rimanere con i piedi per terra. Ma non c’è dubbio che questo primo risultato sia significativo, per tutti noi e soprattutto per i cittadini di Castelnuovo.”«Abbiamo vinto un’importante battaglia civile ma non abbasseremo la guardia.

Adesso ci dobbiamo mettere a lavoro per ridiscutere un piano di razionalizzazione che non penalizzi la popolazione ed un servizio essenziale, specie per le fasce più deboli della cittadinanza». Con queste parole il sindaco di Rapolano Terme Emiliano Spanu commenta il rinvio ufficiale da parte di Poste Italiane del piano di razionalizzazione che avrebbe portato alla chiusura, dal 13 aprile, dell’ufficio postale a Serre di Rapolano. Il presidio era stato inserito nella lista delle 64 sedi toscane che avrebbero cessato l’attività.

A Serre, poi, era stato istituito anche un apposito comitato contro la chiusura dell’ufficio postale. «La voce di amministratori ed enti pubblici, sostenuti in questa causa da tanti cittadini al loro fianco, non poteva rimanere inascoltata. Siamo soddisfatti perché è prevalso il buon senso, nell’interesse delle comunità e dei territori, come giustamente ha sottolineato la presidente di Anci Toscana, Sara Biagiotti. Adesso, occorre mettersi da subito a lavoro con Anci e Uncem per stilare una proposta alternativa da sottoporre quanto prima a Poste Italiane».

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