Poste, caos raccomandate e sciopero degli straordinari in Toscana

L'agitazione riguarderà l'ambito PCL portalettere e logistica

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 aprile 2017 15:21
Poste, caos raccomandate e sciopero degli straordinari in Toscana

"Dal 10 Aprile le raccomandate in giacenza non sono più consegnate dagli uffici di recapito ma dagli uffici postali, con un conseguenze peggioramento del servizio ai cittadini" la denuncia che arriva da Sandro Vigiani, segretario della Slp-Cisl Firenze-Prato.“In questi giorni – spiega Vigiani - la clientela in molti uffici postali di Firenze e Prato ha dovuto aspettare anche più di un’ora per ritirare la raccomandata. Inoltre con questa nuova procedura le raccomandate potranno essere ritirate due giorni dopo la tentata consegna del portalettere, per cui rispetto alla vecchia procedura si perde un giorno.Abbiamo più volte contestato all’azienda che questa riorganizzazione senza un’adeguata formazione del personale avrebbe creato enormi disagi alla clientela e ai lavoratori, che oltretutto potrebbero incorrere in errori e doverne rispondere personalmente.

Purtroppo Poste ha dimostrato nuovamente arroganza e poca sensibilità verso i cittadini avviando la riorganizzazione senza tenere conto dei suggerimenti dei lavoratori. E quanto temevamo si sta regolarmente verificando. Stiamo chiedendo all’azienda di risolvere nel più breve tempo possibile questi problemi, inserendo nuove risorse a fronte del nuovo servizio, per poter migliorare il servizio ai cittadini e le condizioni lavorative dei dipendenti.”

La Uilposte Toscana denuncia la situazione nella quale si trovano ad operare i lavoratori in PCL. Nelle province di Arezzo e di Prato, dove la riorganizzazione del recapito a giorni alterni è stata già implementata da alcuni mesi, "purtroppo la situazione è ancora più grave".

"In riferimento peraltro alla riorganizzazione PCL giova ricordare che solo la Uilposte fin da subito (era il 14 febbraio 2016) ha messo in evidenza le lacune del progetto, chiedendone la sospensione e non firmando l’accordo. Da allora, coerentemente, sia a livello regionale che nazionale, non abbiamo più sottoscritto nessun accordo e abbiamo chiesto con forza di bloccare l’implementazione del progetto e di modificarlo dove era già stato avviato.In questi mesi abbiamo anche sottolineato le difficoltà che tutti i lavoratori di PCL devono affrontare quotidianamente per svolgere bene il loro lavoro.

  • Le continue assunzioni di contratti a tempo determinato, delle quali non conosciamo bene né le regole di assunzione né le regole di prolungamento del contratto
  • Le pressanti richieste di flessibilità operativa, ben oltre quanto previsto dagli accordi sottoscritti
  • La trasformazione, come la Uilposte Toscana chiede da tempo, del personale da contratto part time a full time, anche in ambito PCL, così da sopperire alla preoccupante diminuzione della forza lavoro causata dal massiccio e inarrestabile ricorso agli esodi incentivati e per dare una prospettiva di vita migliore ai giovani, che oggi si trovano ad avere stipendi troppo bassi
  • I mezzi di lavoro obsoleti e non adeguati che vengono sostituiti a rilento
  • Il pesante e indiscriminato uso delle sanzioni disciplinari
  • La riorganizzazione della consegna delle inesitate, che ha peggiorato il servizio mettendo a rischio i lavoratori senza un’adeguata formazione.

E la lista sarebbe ancora lunga. In tutto questo tempo come Uilposte Toscana ci siamo presi le nostre responsabilità, stando sempre dalla parte dei lavoratori. Non siamo stati fermi, come qualcuno pretestuosamente sta dicendo in giro, ma abbiamo ottemperato al ruolo che ci spetta, aprendo conflitti di lavoro e cercando di trattare per dare risposte adeguate ai lavoratori. Oggi la Uilposte Toscana ritiene però che la trattativa senza risposte adeguate debba finire, dando una risposta concreata alle lavoratrici e ai lavoratori di PCL, proclamando prima da soli e poi seguiti dalle altre OO.SS" conclude Renzo Nardi,Segretario Generale Uilposte Toscana

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