POS, da oggi scatta l'obbligo, ma fate attenzione

Inizia oggi la novità nei pagamenti di merce e servizi voluta per ridurre l'evasione fiscale

Antonio
Antonio Lenoci
30 giugno 2014 11:13
POS, da oggi scatta l'obbligo, ma fate attenzione

Per i pagamenti che superano i 30 euro i clienti possono pretendere di pagare con bancomat o carta di credito.“Scatta l'obbligo del Pos per esercenti, commercianti, professionisti e aziende. Quindi anche autotrasportatori, imprese di costruzioni, idraulici, falegnami, elettricisti, antennisti, manutentori di caldaie” scrive Il Sole 24 Ore ufficializzando così la partenza della novità in campo di transazioni economiche. 

E’ il frutto del Decreto “Crescita bis”, il 179/2012, inizialmente l’obbligo da gennaio 2014 riguardava solo fatturati oltre i 200 mila euro annui, poi la proroga al 30 giugno ha visto cadere il paletto dei 200 mila euro e la norma è ora rivolta a tutti.

Perché? Per evitare l’evasione fiscale da parte dei ‘pesci piccoli’ come sono stati subito definiti coloro sui quali graverà questa incombenza. Dotarsi di un Pos ha un costo e non è una procedura semplice, molto spesso si inizia da un appuntamento in filiale.

Su tutte le furie le categorie coinvolte che si sentono vittime di un “balzello” attraverso una innovazione che corrisponderebbe ad una tassa. Confesercenti denuncia: “Batosta poco utile: 7 italiani su 10 non cambieranno abitudini di pagamento, ma a imprese costa 5 miliardi l’anno”.

In guardia anche le associazioni dei consumatori che, oramai abituati ad essere il terminale di ogni rincaro, aspettano al varco commercianti e professionisti certi che la prestazione subirà quella lieve variazione al rialzo dovuta alle spese in più da sostenere.Scrive in un editoriale Vincenzo Donvito presidente Aduc: "Il Pos obbligatorio per i soggetti Iva relativamente ai pagamenti oltre i 30,00 euro..

si' pero', chi non rispetta l'obbligo non succede nulla. Ma allora, perché invece di obbligo non l'hanno chiamato come logica, anche giuridica, vorrebbe: lo Stato vi invita ad incassare i pagamenti con l'uso del Pos? Forse perché non sarebbe all'altezza del nostro regime da azzeccagarbugli, e forse perché il cittadino potrebbe abituarsi male e credere di vivere in un Paese con certezza dei diritti e delle pene.. per carità".

Possibile che in Italia l’innovazione debba essere a pagamento? Non vi sono proprio vantaggi tratti da questo nuovo sistema che possano ridurre i costi anziché aumentarli? Che cosa è il POS? Ce lo spiega Unicredit: “Per servizio POS si intende la fornitura di un terminale agli esercenti (ed enti pubblici) per consentire di accettare il pagamento di beni e servizi con carte a valere sui principali circuiti di debito e di credito a seconda del contratto stipulato direttamente dall’esercente con la Banca o con le Società emittenti le carte di credito.

Il terminale si collega automaticamente all'emittente della carta per le verifiche necessarie alla disposizione di pagamento”. I costi di gestione oscillerebbero tra i 10 ed i 30 euro mensili, ai quali si aggiungono però le spese accessorie, ad esempio il furto o lo smarrimento può arrivare a costare 200 euro. I clienti possono usufruire di varie tipologie e costi di gestione  e ci sono istituti di credito che stanno sviluppando offerte specifiche. A completare questo quadro destabilizzante, caratterizzato dalla novità guardata con sospetto da tutti i soggetti coinvolti, c’è la ciliegina sulla torta: non sono previste sanzioni per chi si presenta all’incasso senza il POS. Il consumatore può chiedere, pretendere, imporsi, pregare di pagare con la carta di credito, della quale magari si è anche dotato per l’occasione, sottoscrivendola o ricaricandola dal proprio conto corrente, ma se il commerciante o professionista non ha a disposizione il lettore, dovrà comunque e sempre regolare il dovuto in contanti, altrimenti la merce resterà in negozio e la prestazione verrà rimandata ad altra data.

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