Ponte Bailey, problema traffico e paura sicurezza

Firenze non digerisce niente che abbia meno di 500 anni

Antonio
Antonio Lenoci
08 dicembre 2014 18:06
Ponte Bailey, problema traffico e paura sicurezza

Si è pensato ai flussi di traffico e non a quelli del torrente? Servivano 4 corsie per recuperare il volume di viabilità presente oggi sul ponte dello Statuto. Già ma allo Statuto si accede dallo spudorato viale Filippo Strozzi e dalla lunga via dello Statuto appunto, mentre domani al Bailey si arriverà dalle più 'intime' Via Crispi e via Leone X che hanno accessi con curve a gomito.Se negli anni '90 non fosse esondato a causa di un "tappo" di rami e rifiuti sotto ad una passerella, il Mugnone non farebbe oggi così tanta paura.

Il livello di guardia è stato raggiunto anche l'anno scorso, senza bisogno di 'tappi' la Protezione Civile girava per via XX settembre invitando i cittadini ad "abbandonare i piani bassi". Osservare la massima cautela sembra dunque il minimo, "l'Italia affoga" per molto meno.A riportare l'attenzione sulla costruzione del nuovo ponte a 4 corsie che attraversa il Mugnone è l'ex Prefetto Paolo Padoin dalle colonne di Firenzepost. Padoin, già Sua Eccellenza, non le manda a dire ed esprime tutte le riserve sulla esigua altezza del piano stradale rispetto al letto del fiume.Possibile che l'illustre osservatore che si è occupato della sicurezza di tutti i fiorentini e che è stato il rappresentante dello Stato a Firenze sia trovi oggi ad essere preoccupato per l'incolumità pubblica davanti alla nuova opera? L'assessore Stefano Giorgetti nei giorni scorsi ha risposto con estrema sicurezza supportato da tecnici e mezzi ai dubbi sollevati dal consigliere Mario Razzanelli che ha dichiarato "Questo ponte non rispetta il cosiddetto franco idraulico, ovvero, come recita la letteratura quel margine di sicurezza idraulica che deve essere lasciata libera dalla corrente in condizioni di verifica del dimensionamento con il massimo deflusso prevedibile"Inoltre "Non c’è ad oggi una data certa per lo smontaggio" ha ricordato Razzanelli che non crede nella temporaneità dell'opera. Ai fiorentini non piace mai nulla, sono scettici per natura.

Magari ci indovinano anche, ma se gli effetti si presentano troppo tardi, anche la memoria è bella che andata. Qualcuno oggi sussurra "Siamo già a dicembre, novembre è passato, la s'è sfangata" quasi a dire che piove solo a novembre, non prima del 3 e non dopo il 5. La storia di Firenze lo conferma. Ma il Ponte non è retrattile, la prossima pioggia e la gli tocca.

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