Politiche europee: Consiglio regionale a una svolta

Eugenio Giani: “Da quest’anno una sessione dell’assemblea sarà dedicata all’Europa”. Tommaso Fattori: “Eserciteremo ruolo attivo, ora una proposta di legge regionale”. Enrico Rossi: "Dobbiamo far crescere l’Europa e non cancellarla: senza sarebbe peggio"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 marzo 2019 23:35
Politiche europee: Consiglio regionale a una svolta

 "L'Europa non è solo una bandiera su un palazzo, su una scuola o nella sede di un'istituzione. L'Europa non è solo Bruxelles" dice e ricorda più volte il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, oggi a Livorno per la sesta tappa del tour "Europa in Toscana", pensato proprio per raccontare l'altra Europa: "quella – dice – troppo poco conosciuta e che invece penetra nella vita di tutti noi". "Se l'Europa non ci fosse moltissime delle cose di qualità che si fanno non si potrebbero realizzare" ripete anche durante la conferenza stampa alla Camera di commercio.

"E non si tratta solo dei fondi europei – aggiunge - , che comunque muovono un punto e mezzo di Pil. Limitarsi ad un conto solo su quanto diamo e quanto riceviamo sarebbe la fine dell'idea di Europa, che vuol dire invece anche impegni, ad esempio, per l'ambiente e per l'economia circolare, visioni, politiche per la sostenibilità, per gli investimenti sull'innovazione e il sociale o l'Europa anche di una nuova cittadinanza che i nostri ragazzi già esprimono". Rossi va dritto al punto. "Siamo convinti – si domanda - che senza Europa questi impegni li porteremmo comunque avanti? Siamo sicuri che nel 2020 raggiungeremmo gli stessi obiettivi se l'Europa non ci obbligasse a pulire le nostre acque reflue? Siamo certi che in tempi di recessione, anziché scommettere sulla qualità e l'innovazione come in questi anni in Toscana ed anche a Livorno abbiamo fatto, non avremmo giocato tutto sulla riduzione invece del costo del lavoro, magari a spese anche di una minore attenzione per l'ambiente?" Rossi è categorico e non ha dubbi.

"Di fronte ad un mondo organizzato per grandi nazioni-continente come la Cina o gli Stati Uniti – dice - penso che non ci sia prospettiva per il futuro se non dentro una dimensione europea. Se l'Europa non si mette insieme diventiamo piccoli staterelli che si dividono e non andiamo da nessuna parte". Loda gli imprenditori toscani e livornesi per l'impegno sul fronte dell'innovazione. Si sofferma un attimo anche sullo spauracchio della burocrazia europea. "Non l'ho trovata così ostica come si dice.

Ci si può ragionare – accenna – e a volte è peggio quella italiana". Certo l'Europa dovrebbe crescere ancora. E' un auspicio. "Il bilancio europeo è solo l'1 per cento del Pil - spiega Rossi - Troppo poco. Sono d'accordo con chi dice che bisognerebbe invece portarlo al 4 per cento o almeno al 3 per cento. Permetterebbe di sviluppare maggiormente queste politiche, il che vorrebbe dire vivere meglio ed anche più lavoro". "Ci sono – prosegue – errori da correggere. Ma la soluzione non può essere cancellare l'Europa: sarebbe peggio".

"E la Regione – conclude -. è uno snodo importante di questa Europa, come il saper utilizzare in modo virtuoso le sue risorse e vestirne le politiche, ottenendo, come nel nostro caso, anche maggiori fondi e premialità".

L'assessore al lavoro e alla formazione Cristina Grieco, anche lei oggi con Rossi nella tappa livornese, si sofferma sul ruolo cruciale che in tutta questa partita gioca anche l'istruzione. "L'industria 4.0 – dice – non è una rivoluzione solo industriale ma anche culturale. In questa legislatura abbiamo da subito tentato di far rete e consolidare i rapporti, in passato troppo tenui, tra il sistema della scuola, dell'università e della formazione professionale e il mondo del lavoro". "Abbiamo anche ottenuto – termina – ottimi risultati sul contrasto dell'abbandono scolastico, con il miglior risultato in tutta Italia".

“Una sessione del Consiglio regionale, da quest’anno, sarà dedicata all’Europa. Sarà l’occasione per fare il punto sui finanziamenti, sulla loro utilizzazione, su come cofinanziare gli interventi e più in generale sulle politiche europee. Per la prima volta, inoltre, sarà celebrata ufficialmente la Festa dell’Europa, il 9 maggio, quest’anno speriamo con la presenza di Emma Bonino, che ho invitato. Chiederemo infine al nostro istituto di ricerca, l’Irpet, un rapporto sull’utilizzo dei fondi europei e sul loro impatto in Toscana”. Sono questi gli impegni che si è assunto il presidente dell’Assemblea regionale, Eugenio Giani, intervenuto giovedì mattina alla conferenza stampa della commissione istituzionale per le politiche dell’Unione europea, di ritorno da una missione di quattro giorni al Parlamento europeo.

È stato il presidente della commissione istituzionale, Tommaso Fattori, a sintetizzare il senso della missione, che ha visto la visita agli uffici della Regione Toscana a Bruxelles, che non è solo un ufficio di raccordo istituzionale, ma lavora a servizio delle imprese toscane e del sistema della ricerca e dell’università. Una visita al Comitato delle Regioni e al Parlamento europeo. “Volevamo capire quale sarà il futuro e capire cosa accadrà nei prossimi sette anni – ha sottolineato Fattori – Il rischio che il non raggiungimento degli obbiettivi di bilancio a livello nazionale avesse conseguenze negative per regioni come la Toscana sembra scongiurato.

Si parla di un aumento di circa il sei per cento per l’Italia sul Fondo di sviluppo regionale”. A fronte di tutto questo, secondo Fattori, era necessario far assumere un ruolo diverso allo stesso Consiglio. Per questo è stata messa a punto una specifica proposta di legge. “Siamo di fronte, senza enfasi, ad un passaggio storico – ha aggiunto il presidente Fattori – C’è un completo rovesciamento di paradigma. Il Consiglio può esercitare un ruolo attivo. È una piccola rivoluzione. La stessa commissione istituzionale, che vive da decenni sulla provvisorietà, diventerà una commissione permanente”.

“Ci siamo resi conto che è necessario instaurare un rapporto più stretto e nuovo con il Parlamento europeo, perché le politiche della Regione Toscana discendono all’ottanta per cento da finanziamenti europei – ha sottolineato la vicepresidente della commissione Elisabetta Meucci (Pd) –Per questo sarà approvata una nuova legge per rendere il Consiglio regionale protagonista della formazione degli atti di programmazione europea, la cosiddetta fase ascendente, ma anche della loro attuazione, la fase discendente”.

“È un percorso che si sviluppa nella condivisione. La risoluzione alla base del lavoro della commissione è stata approvata all’unanimità – ha rilevato Enrico Sostegni (Pd) – All’attività della Giunta è necessario affiancare quella del Consiglio regionale, che non può essere di solo controllo, ma anche propositiva”.        

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