Polimoda, oggi lo sciopero dei lavoratori

Flc Cgil: "Clima insostenibile". SPC: "Sono mesi che chiediamo attenzione da parte del Comune di Firenze rispetto a questa situazione". Sorani (vicepresidente) “Arriva in un momento inopportuno. Il sindacato ha rifiutato ogni nostra proposta, hanno aderito meno del 25% dei dipendenti”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 novembre 2020 12:35
Polimoda, oggi lo sciopero dei lavoratori

"Salari ridotti, cattive relazioni sindacali, negazioni di smart working: clima insostenibile al Polimoda”, secondo i sindacati. Oggi mercoledì 18 novembre è in corso lo sciopero dei lavoratori Polimoda con la Flc Cgil Firenze. Lanciato un appello ai soci pubblici. In particolare il sindacato chiede "una diversa e migliore gestione del personale, lavoro agile e rispetto delle norme di sicurezza, integrazione degli ammortizzatori sociali, accordo sul salario variabile".

 “E' in atto una preoccupante strumentalizzazione da parte di CGIL che cerca di ottenere visibilità derubricando un iniziale presidio ad una conferenza stampa e portando, ormai da mesi, il confronto sul piano politico per finalità che nulla hanno a vedere con la realtà dell’istituto. Lo sciopero di oggi (cui hanno aderito meno del 25% dei dipendenti) è una decisione decontestualizzata rispetto al momento drammatico che le imprese ed il mondo del lavoro stanno da mesi vivendo e che va a danneggiare, come altre improvvide iniziative dei mesi scorsi, l’immagine di Polimoda e gli interessi dei lavoratori che CGIL intenderebbe tutelare. Inoltre la bassa adesione registrata oggi dimostra un sentiment diffuso fra i lavoratori che differisce di gran lunga rispetto all'ipotetico clima descritto dalla CGIL.

Il Consiglio di Amministrazione ha portato avanti la trattativa in modo sempre corretto e trasparente, rifiuta con forza ogni insinuazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, sottolinea che a Polimoda, dall'inizio della pandemia la Scuola ha continuato ad assumere e sono stati rinnovati oltre il 60% dei contratti a tempo determinato. Una risposta che riteniamo essere stata all'altezza del ruolo internazionale che la nostra Scuola ricopre, nonostante siano sotto gli occhi di tutti le difficoltà che anche noi stiamo affrontando.

Auspichiamo dunque che il sindacato riacquisti quel senso di responsabilità che dovrebbe caratterizzare chi si occupa della difesa dei diritti dei lavoratori”. E' quanto dichiarato dal vicepresidente di Polimoda Alessandro Sorani in merito allo sciopero dei lavoratori di Polimoda indetto oggi da CGIL.

"La FLC Cgil di Firenze - si legge in una nota -  ha avviato una interlocuzione con i soci pubblici di Polimoda, che ricordiamo essere una società partecipata: i Comuni di Prato, di Scandicci e di Firenze. Prato e Scandicci hanno risposto prontamente alle nostre sollecitazioni, Firenze ha invece convocato la Commissione di Controllo sulle Partecipate Pubbliche invitando, anziché i lavoratori che avevano chiesto l’intervento del Comune, la Direzione di Polimoda.

Vista l’indisponibilità della Commissione Controllo a relazionarsi con i lavoratori e il sindacato, abbiamo chiesto anche l’intervento della Commissione Lavoro del Comune di Firenze, per poter portare all’Amministrazione anche le ragioni dei dipendenti di Polimoda, ma siamo ancora in attesa di una convocazione. Per questo motivo, alla luce di una gestione sempre più conflittuale del personale, dopo numerosi tentativi di chiudere la vertenza, all’ennesimo rifiuto di giungere a un accordo, abbiamo ritenuto non più tollerabili quelle che si sono manifestate come delle vere e proprie provocazioni e quindi oggi è stata effettuata una giornata di sciopero del personale. Chiediamo una diversa e migliore gestione del personale, lavoro agile e rispetto delle norme di sicurezza, integrazione degli ammortizzatori sociali, accordo sul salario variabile".

“E' in atto una preoccupante strumentalizzazione da parte di CGIL che cerca di ottenere visibilità derubricando un iniziale presidio ad una conferenza stampa e portando, ormai da mesi, il confronto sul piano politico per finalità che nulla hanno a vedere con la realtà dell’istituto. Lo sciopero di oggi (cui hanno aderito meno del 25% dei dipendenti) è una decisione decontestualizzata rispetto al momento drammatico che le imprese ed il mondo del lavoro stanno da mesi vivendo e che va a danneggiare, come altre improvvide iniziative dei mesi scorsi, l’immagine di Polimoda e gli interessi dei lavoratori che CGIL intenderebbe tutelare. Inoltre la bassa adesione registrata oggi dimostra un sentiment diffuso fra i lavoratori che differisce di gran lunga rispetto all'ipotetico clima descritto dalla CGIL.

Il Consiglio di Amministrazione ha portato avanti la trattativa in modo sempre corretto e trasparente, rifiuta con forza ogni insinuazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, sottolinea che a Polimoda, dall'inizio della pandemia la Scuola ha continuato ad assumere e sono stati rinnovati oltre il 60% dei contratti a tempo determinato. Una risposta che riteniamo essere stata all'altezza del ruolo internazionale che la nostra Scuola ricopre, nonostante siano sotto gli occhi di tutti le difficoltà che anche noi stiamo affrontando.

Auspichiamo dunque che il sindacato riacquisti quel senso di responsabilità che dovrebbe caratterizzare chi si occupa della difesa dei diritti dei lavoratori”. E' quanto dichiarato dal vicepresidente di Polimoda Alessandro Sorani in merito allo sciopero dei lavoratori di Polimoda indetto oggi da CGIL.

“Sono mesi che chiediamo attenzione da parte del Comune di Firenze rispetto alla situazione Polimoda - commentano Dmitrij Palagi e Antonella Bundu (Sinistra Progetto Comune) - . Ci ha risposto solo la destra, convocando i vertici aziendali. Le classi lavoratrici oggi scioperano, nell'indifferenza del governo locale. Cosa si chiede? Una diversa gestione del personale, l’integrazione degli ammortizzatori sociali (come fanno sostanzialmente tutte le altre realtà del settore presenti sul territorio), la definizione degli accordi sul salario variabile.

L'ultimo punto ha avviato la preoccupazione delle lavoratrici e dei lavoratori: avevamo chiesto conto di questo alla Giunta di Firenze già a fine 2019, quando ancora non era immaginabile la pandemia. I problemi vengono da lontano e utilizzare l'emergenza sanitaria per rimuoverli sarebbe davvero disonesto. Ricordiamo che il nostro ente è tra i soci fondatori di Polimoda. A Prato hanno avuto il buon senso quantomeno di ascoltare le parti sindacali. Da noi neanche questo. Noi oggi – concludono Palagi e Bundu – esprimiamo e rinnoviamo la nostra solidarietà a questa lotta.

Con l'impegno a portare il tema in Consiglio comunale, insistendo fino a che non otterremo la necessaria attenzione delle istituzioni su questa vicenda”, concludono Bundu e Palagi.

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