"Pochi obiettivi condivisibili" su relazione di Mandato di Nardella

I consiglieri di Firenze riparte a sinistra incalzano il sindaco sulle linee guida del programma quinquennale per Firenze. Anche Scaletti critica. Razzanelli: "Sì alla Città Metropolitana e all'Aeroporto, no alla Foster e a questo progetto di tramvia"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
15 settembre 2014 18:51

FIRENZE - E' cosa nota che il programma di mandato presentato dal sindaco Dario Nardella, almeno in parte, sia “condivisibile” da Firenze riparte a sinistra con Sinistra Ecologia Libertà, Firenze a Sinistra e Rifondazione Comunista. Quel che emerge però “a seguito di uno studio approfondito del testo – afferma il capogruppo Tommaso Grassi – è la difficoltà di passare dalle belle parole ad azioni concrete condivisibili”.

Certo è, spiega il capogruppo di opposizione, che “si tratta di un documento molto meno rose e fiori delle circa 15 slide presentate a luglio. Eppure nelle linee guida del programma quinquennale per Firenze sono evidenziati passaggi che lasciano più di un dubbio. Qualche esempio? “Nel settore educativo, dagli asili nido ai progetti per l'infanzia – specifica Grassi - si punta in modo eccessivo sul rapporto con il privato e si affida, a quest'ultimo, ogni possibile soluzione.

Si tratta di una scelta strategica che non ci sorprende, ma si basa sul settore privato che è sempre più invasivo e più diffuso. Ed è un settore che tende a tagliare i costi e a far profitto, azioni che nel campo dei servizi sono devastanti sia per la qualità dell’offerta che per i lavoratori. Senza parlare dei riscontri che possono avere sugli utenti finali”. E' anche su questo punto che, annuncia il capogruppo di Firenze riparte a Sinistra, ci sarà una forte attenzione che guiderà le scelte politiche dell'opposizione di sinistra.

“Ci presentiamo dinuovo alla città in modo propositivo e ribadiremo le soluzioni che avevamo prospettato in campagna elettorale” spiega Grassi, che sottolinea: “Il dialogo politico e il governo amministrativo di una città devono partire dal confronto e dal vaglio di ogni differente idea: il dialogo deve essere aperto e l'ascolto non condizionato dall'essere partedi una maggioranza schiacciante in termini numerici”. Tra gli altri punti critici Grassi evidenzia come, nel programma di mandato, emerga “in maniera chiara e limpida l'accettazione del modello delle grandi opere come il tunnel sotterraneo e la stazione Foster per l'alta velocità.

Poco importa se si dice che si presterà attenzione a come saranno fatti i lavori: quanto emerge, ad oggi, è più che sufficiente per essere nettamente contrari all'opera. Così come viene più volte ripetuto come strategico il G8 del 2017; scelta propedeutica, a dire di Nardella, a portare fondi per opere non meglio precisate che rischia, così come la visita del Papa, di rappresentare un mero evento spottistico. In particolare il G8: uno di quelli che vanno a favorire solo chi amministra Firenze e danneggia chi la vive”. Altro tasto dolente è quello del rapporto con il privato.

“Nei settori della cultura e dello sviluppo economico si continua a proporre l'intervento del privato per riqualificare contenitori e complessi monumentali, si veda la Fortezza. O la loro partecipazione in Fondazioni e nuovi carrozzoni, come la Firenze Grandi Eventi, da cui i privati potranno continuare a trarre beneficio. Peccato che gioverà solo a loro e a pochi altri, non certo alla collettività”. 

"Su altri temi sembra che chi governa non sappia neppure cosa è stato fatto” incalza Tommaso Grassi.

“Si pensi – specifica - al tema della casa: lo Sportello casa dalla scorsa amministrazione è stato aperto e mai valorizzato, e adesso si propone come obbiettivo quello della sua creazione. Che significa? Si sa che esiste già oppure no? Questo evidenzia un livello di approssimazione e di superficialità che non ci saremmo aspettati a chi ha partecipato al governo della città negli ultimi 10 anni”. “Infine – conclude il capogruppo di Firenze riparte a Sinistra – manca il benché minimo approfondimento su vari aspetti.

Perfino sui punti più interessanti, che avevamo condiviso. Così restano solo ottimi propositi che non saranno realizzati in tempo. Mi riferisco, solo per citarne alcuni, all'artigianato e al piccolo commercio, ma anche agli interventi per l'imprenditoria giovanile e femminile, l’abbattimento delle barriere architettoniche, il nuovo piano della mobilità, le bici, i servizi alla persona e i progetti sperimentali sull'assistenza post-ospedalieri. Cose condivisibili a parole ma che rischiano, in questi termini, di rimanere solo sulla carta per altri 5 anni”.

 

Anche la consigliera Cristina Scaletti è intervenuta nel dibattito in Consiglio Comunale dopo l’ esposizione del Programma di mandato da parte del sindaco Nardella.

L'esponente del gruppo Scaletti si è soffermata in particolare su due aspetti, cultura e città metropolitana.La consigliera ha chiesto al sindaco ulteriori approfondimenti e chiarimenti sul progetto indicato nella relazione del sindaco quale la costituzione di un Polo Culturale che metta insieme la gestione del Teatro dell’Opera di Firenze, la Leopolda e la Fortezza, progetto denominato “Firenze Grandi Eventi”.

 

“Già il titolo, Firenze dei grandi eventi, mi preoccupa - ha detto Scaletti - perché sa tanto di pura promozione, di “eventificio”, di effimero, che rispetto a un progetto con un'accezione culturale è tutt’altra cosa.

Vogliamo una città fondata sulla cultura, pensiamo al forum UNESCO e poi abbiamo una visione meramente economica della cultura, peraltro tramontata da anni negli altri paesi. Poi immaginiamo di mettere insieme il teatro dell'opera con Firenze fiera e la leopolda, realtà profondamente diverse per assets patrimoniali, legislazioni di riferimento, oltre che per statuti e missione.

 

In nessun paese europeo, che abbia a cuore le sorti del teatro d'opera, se ne affida la gestione ad una holding che per forza di cose avrà in un altro settore il suo "core business".

Provate a toccare l'autonomia delle maggiori Case d'Opera europee (lad esempio Opera National de paris, opera bastille, Royal Opera House a Covent Garden a Londra la Staatsoper di Vienna, il teatroLa Monnaie di Bruxelles e vi inviteranno gentilmente ad occuparvi di altro.

Qui invece lo si propone e viene da pensare – ed è questo il punto da chiarire - che sia un gioco di scatole per cercare di diminuire le perdite finanziarie che questi soggetti hanno, per quanto riguarda Firenze Fiera o il Teatro dell’Opera. Spero che quando lei sindaco parla di cultura non voglia ridurre questo concetto ad una visione bocconiana da anni ’90, dove cultura è solo economia, turismo e grandi eventi. Non è questo di cui Firenze ha bisogno, Firenze che avrà il forum dell’Unesco e dell’Unesco è messaggera nel mondo. Firenze ha bisogno di una cultura che funzioni, una cultura di spessore, di progetti che ne garantiscano la fruibilità per tutti e deve essere a carico del pubblico, altrimenti si riconduce la cultura ad un’altra cosa e Firenze Grandi Eventi sa un po’ di questo, di questa dimensione prettamente economica.

Quindi la invito a riflettere: se il Teatro dell’Opera deve essere la grande casa dell’Opera fiorentina, non mettiamola insieme ad altre struttura e non facciamo la Firenze dei Grandi Eventi”.

Sulla costituenda città metropolitana, che altro non è purtroppo che la riproposizione della provincia senza che siano più i cittadini a decidere (è la sovranità popolare a essere stata offesa) ma i partiti e la Politica, c’è la necessità - ha detto Scaletti - che, secondo le osservazioni fatte dalla stessa Comunità Europea - l’accordo di partenariato venga ridiscusso e rivisto, perché c’è ancora troppa confusione fra i livelli decisionali vecchi e nuovi, fra Sato, regioni, Province e proprio per quanto riguarda la Città metropolitana. Se non sarà così i ventilati finanziamenti europei, saranno a rischio. E anche su questo la invito a vigilare” ha concluso la consigliera.

Mario Razzanelli (Forza Italia) interviene punto per punto sui vari capitoli toccati dal sindaco Dario Nardella nella sua Relazione di Mandato.

Approfondimenti

CITTA’ METROPOLITANA: “E’ un’operazione fondamentale su cui direi che siamo anche abbastanza in ritardo.  A novembre in rappresentanza del consiglio insieme al vicesindaco Cristina Giachi ci recheremo in Cina nella città di Ningbo per rinnovare il gemellaggio con la città di Firenze. Ebbene la città di Ningbo fa parte di un area geografica molto ampia che comprende 9 milioni di persone  dove il sindaco è anche il governatore dell’intera area e quindi può prendere decisioni coerenti e in tempi relativamente rapidi”.

 AEROPORTO: “Su questo punto siamo assolutamente d’accordo con la posizione della Giunta: non si può stare a discutere di metri in più o meno. L’Aeroporto deve essere all’altezza di Firenze e del nostro Paese e deve rispondere a tutti i requisiti di sicurezza che un’infrastruttura moderna richiede. Si tratta della più grande operazione che questa Amministrazione può portare a termine. Stiamo parlando di 2 mila posti di lavoro e 2 milioni di soldi l’anno”.CULTURA: “Personalmente faccio appello in particolare al sindaco Nardella e alla sua formazione di violinista: riportiamo l’educazione musicale nelle scuole, se formiamo dei bambini che amano la musica avremo cittadini migliori.

Da molti anni sono un fedele spettatore del nostro meraviglioso Maggio Musicale: mi piacerebbe volgere lo sguardo alla platea e vedere finalmente in sala un nutrito gruppo di giovani”.TAV :“Sull’Alta Velocità: nessuno di buon senso può essere contrario all’Alta Velocità ma la stazione Foster è un’offesa all’intelligenza delle persone. Non a caso Matteo Renzi tentò di combatterla all’inizio del suo mandato da sindaco finché poi ha dovuto accontentarsi di un obolo passato sotto il nome di “compensazione” miseramente  concesso da Ferrovie.TRAMVIA: “Non vi è contrarietà alla tramvia nel suo complesso quale mezzo di trasporto.

Della Linea 1 sono state contestate cose precise: che il tracciato non preveda la fermata dinanzi all’Ospedale Torregalli e che invece si fermi dinanzi alla Coop, il passaggio nel mezzo del parco delle Cascine violentando uno dei gioielli naturalistici che abbiamo ereditato dai Medici e il mancato raddoppio Vittoria che ha tagliato fuori un’intera porzione di città che è l’Isolotto. Della Linea 2 e 3 il problema sollevato è che il Sirio fisicamente in alcune strade non ci sta. Per questo continueremo a chiedere uno Studio di Impatto Ambientale finché non avremo statistiche verificate sul traffico da valutare e votare.

Aspettiamo di avere i dati”.

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