Plastiche: in mille a bonificare la spiaggia della Feniglia

Lo scorso fine settimana iniziativa di raccolta dei rifiuti nei canali del Padule di Fucecchio, il presidente del Consorzio 4 Basso Valdarno Ventavoli: «Pronti a sperimentare tecniche innovative come le barriere mobili già utilizzate sul Fiume Morto». In Consiglio regionale approvata proposta di Sì-Toscana a Sinistra: “Progetti per pulire e proteggere i corsi d’acqua”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
04 gennaio 2020 19:27
Plastiche: in mille a bonificare la spiaggia della Feniglia

Come è noto, la presenza di plastica nelle acque dei fiumi e del mare è divenuta un'emergenza ambientale a livello globale, seconda per gravità soltanto al cambiamento climatico. Le conseguenze sono drammatiche sia a causa dell'ingresso nelle catene alimentari delle sostanze tossiche contenute nei micro frammenti di plastica, sia per l'ingestione diretta di manufatti da parte di cetacei, tartarughe marine e uccelli acquatici. Occorre inoltre considerare il grave danno che la presenza diffusa di rifiuti determina in termini di fruibilità e bellezza dei luoghi.

Questa mattina, oltre 1.000 persone provenienti da tutta Italia hanno raggiunto la spiaggia della Feniglia ad Orbetello (Gr), per liberarla dai rifiuti con il rocker Piero Pelù. Migliaia i cotton fioc e i dischetti in plastica raccolti dai volontari. Centinaia le cassette di polistirolo, i mozziconi di sigarette, le bottiglie e i contenitori in plastica. Recuperati anche rifiuti ingombranti come sedie, taniche e copertoni.

Pelù dalla spiaggia della Feniglia ha annunciato il Clean Beach Tour, un percorso che lo porterà sulle spiagge italiane per replicare quanto fatto in occasione della data zero di oggi. Resa pubblica anche la seconda pulizia della spiaggia: l'appuntamento è a Sanremo a febbraio in una delle spiagge del Comune. Pelù sarà uno degli artisti in gara e proprio durante la kermesse ha deciso di accendere nuovamente i riflettori sulla problematica del marine litter.

Lo scorso fine settimana aveva avuto luogo un'altra iniziativa di raccolta dei rifiuti nei canali del Padule di Fucecchio. L'Associazione Amici del Padule di Fucecchio si impegna da anni ad organizzare iniziative periodiche di raccolta rifiuti nell'area del Padule di Fucecchio e del Lago di Sibolla, ed anche per il 2020 ne abbiamo già previste alcune per i mesi di gennaio e febbraio. Tuttavia, crediamo sia importante che questa problematica sia affrontata in modo più efficace e continuativo, attraverso un opera di prevenzione e di interventi pubblici volti ad intercettare e smaltire correttamente i rifiuti. A tale scopo l'associazione ha chiesto al Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno ed all'Assessorato all'Ambiente della Regione Toscana che vengano installate griglie per bloccare i rifiuti sui canali principali del Padule, e che si provveda ad una sistematica rimozione degli stessi.

Si tratta di una misura che altri enti preposti alla gestione dei fiumi stanno attuando in molte parti d'Italia con risultati molto positivi. Una misura con un rapporto costo-beneficio molto vantaggioso per tutti noi e per la natura.

«Il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno è pronto a incrementare il proprio impegno nella pulizia del Padule di Fucecchio». A prendere la parola sul dibattito che in questi giorni è stato sollevato dall’Associazione Amici del Padule di Fucecchio è il presidente del Consorzio, Maurizio Ventavoli. «È bene precisare – spiega – che siamo già impegnati su questo fronte da anni e che non si tratta per il Consorzio di un lavoro nuovo. Purtroppo la quantità di plastica che arriva nei nostri fiumi e che si deposita nei bacini d’acqua è sempre maggiore, così come quella che finisce in mare.

Si tratta di una problematica che ha conosciuto un aumento esponenziale negli ultimi anni e, proprio per questo, stiamo studiando nuove soluzioni. Siamo assolutamente disponibili a confrontarci con tutti i soggetti preposti per idee e tecniche d’intervento innovative, che aiutino a tenere sotto controllo il problema, ma anche a gestirlo all’origine. Va infatti detto che il fenomeno della plastica nel Padule di Fucecchio non può essere affrontato solo in loco. La maggior parte dei rifiuti arriva da monte, trasportata dai corsi d’acqua ed è qui che bisogna principalmente agire». E il Consorzio di Bonifica 4 Basso Valdarno è già ponto a studiare la situazione sulla base di altre esperienze maturate in questi anni.

«Stiamo portando avanti una sperimentazione simile sul Fiume Morto – spiega il presidente Ventavoli – dove sono state applicate delle barriere mobili per bloccare il trasporto di plastiche e altri rifiuti verso il mare. Il nostro Consorzio sta già affrontando la tematica della plastica su corsi d’acqua e impianti idrovori in altre zone umide, con la collaborazione tecnico-scientifica dell’Università, per intercettare le plastiche e capire al meglio la loro provenienza».

La Regione Toscana finanzierà, in tempi rapidi, progetti volti alla riduzione delle plastiche nei corsi d’acqua, in una prospettiva di economia circolare e di riduzione dei rifiuti. Progetti da definire in collaborazione con le Università e gli istituti di ricerca presenti sul territorio toscano, valorizzandone l’esperienza e le competenze. I passi da compiere sono svariati: raccolta dati sulla presenza di rifiuti plastici nei fiumi in termini di quantità, composizione e tipologia, in modo da individuarne le fonti e adottare azioni di riduzione ed eliminazione; sensibilizzazione della cittadinanza sul tema delle plastiche nei fiumi, e di conseguenza nei mari, attraverso meccanismi di ‘citizen science’; organizzazione di momenti di informazione, anche attraverso esperienze dirette in spazi aperti; creazione di un modello pilota di «gestione circolare» del fiume.

Le diverse proposte, ulteriormente articolate, sono contenute in un ordine del giorno presentato da Sì-Toscana a Sinistra e approvato all’unanimità dal Consiglio Regionale a fine 2019.“E’ evidente che la via maestra è estendere il divieto di produrre e utilizzare gli articoli in plastica monouso anche ad altri oggetti, riducendo all’origine la gran quantità di materiale plastico in commercio e sostituendolo con materiali non inquinanti. Allo stesso tempo è necessario rimuovere la gran quantità di plastica che troviamo già oggi sulle nostre spiagge, nei nostri fiumi, nei nostri boschi e impedire che ci finisca nuovamente altra plastica nei prossimi mesi”, commentato i consiglieri Tommaso Fattori e Paolo Sarti di Sì Toscana a Sinistra. “La plastica nei corpi idrici è un pericolo per l’uomo e per l’ambiente marino e ha anche ingenti ripercussioni economiche sulle comunità costiere.

Per fortuna si stanno moltiplicando le iniziative di contrasto alla plastica in mare, mentre troppo poco si sta ancora facendo per i fiumi, anche se nel 2020 dovrebbe partire il progetto di barriera sul fiume Arno finalizzata ad intercettare i rifiuti. Si tratta anche in questo caso di una proposta di Sì Toscana a Sinistra approvata dal Consiglio regionale”. “Dobbiamo urgentemente intervenire sui fiumi anche perché buona parte della plastica presente nei mari e sulle nostre spiagge proviene dai corsi d’acqua.

I principali rischi associati alla presenza di plastiche e microplastiche negli ecosistemi acquatici - precisano Fattori e Sarti - sono la perdita di specie e la riduzione della biodiversità, con la conseguente riduzione delle risorse ittiche e i suoi possibili risvolti commerciali ed economici, oltre che la minaccia per la salute dell'uomo”. “In questo periodo vari fiumi e torrenti della Toscana, dopo l’abbassamento del livello delle acque di piena, hanno mostrato uno scenario desolante, essendo purtroppo disseminati da una quantità indescrivibile di plastica”, concludono Fattori e Sarti.

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