Pistoia: la comunità di Vicofaro pressata dalle attenzioni del Ministero degli Interni

Blitz delle Forze dell’Ordine ieri sera al centro per immigrati. La solidarietà del sindacato Usb, di SI e del Pd. Marras, Baldi e Niccolai: "Necessaria spiegazione pubblica del gesto"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
21 ottobre 2018 21:47
Pistoia: la comunità di Vicofaro pressata dalle attenzioni del Ministero degli Interni

Dopo i controlli degli ultimi mesi, in fase di messa a norma della struttura, il blitz ieri sera, intorno alle ore 20:00, con oltre 50 tra agenti di polizia, carabinieri, polizia municipale, tecnici dell'ASL, vigili del fuoco e finanza e la schedatura dei presenti, mentre si stava svolgendo una tranquilla serata conviviale.

Non sono note le motivazioni, né chi abbia impartito l'ordine, non è stato redatto alcun verbale è nessuno è stato fermato. Nessuna irregolarità nei documenti dei ragazzi ospiti del centro, nessun nuovo elemento di problematicità della struttura, peraltro ispezionata appena un mese fa, e dove già sono in corso i lavori di adeguamento necessari. Questa sera si è svolta una cena di solidarietà nei locali adiacenti ala Parrocchia.

L'assemblea regionale di Sinistra Italiana, durante la riunione di oggi, denuncia un atto che ha il sapore persecutorio di una intimidazione, in continuità con i tanti atti che stanno avvenendo nel paese a iniziare dalla vicenda di Riace. Nel portare la propria solidarietà a don Massimo Biancalani alla sua parrocchia, e ai giovani ospiti, Sinistra Italiana conferma il proprio impegno per evitare la chiusura del centro di accoglienza di Vicofaro che ormai appare come il vero obiettivo delle forze politiche che sono al governo del Paese e della città di Pistoia.

“Questi gesti eclatanti servono solo a alimentare ostilità nella comunità. Per noi l’accoglienza significa umanità e legalità. Bene che si facciano rispettare le regole, le istituzioni pubbliche abbiano però uno stile appropriato. A Vicofaro molto fa pensare che questa appropriatezza sia venuta meno. Sul tema dell'accoglienza dei migranti, la differenza è tra un'accoglienza nella legalità da un lato, e tra chi, invece, dall’altro, vuole aumentare l'esasperazione sul tema.

Ciò che fa il Governo grillino e leghista che, invece di premiarlo, penalizza il modello SPRAR che vede il coinvolgimento dei comuni e delle associazioni. Il rispetto dei requisiti igienico sanitari è essenziale per ogni tipo di struttura, non solo di accoglienza, e ogni tipo di controllo è legittimo e opportuno. Che questo però avvenga, come nel caso di Vicofaro ieri sera, con uno spiegamento di forze così numerose e imponenti è elemento che salta agli occhi e che, dalla legittimità, sposta la valutazione sull'opportunità di questa modalità e sul significato politico di questo modus operandi eterodosso.

Non sappiamo quale sia la valutazione che ha spinto chi ne ha competenza a decidere una simile modalità, ma essa ci pare assolutamente sproporzionata rispetto all'obiettivo da raggiungere. Su questo, come amministratori pubblici e cittadini, abbiamo il dovere di chiedere qualche spiegazione pubblica” Così Leonardo Marras, capogruppo Pd Regione Toscana, Massimo Baldi e Marco Niccolai, consiglieri regionali Pd.

"Appare chiaro, dunque, come ancora una volta si stia solo cercando di intimidire e ostacolare l’esperienza di accoglienza e integrazione di Vicofaro- commentano dalla Confederazione Toscana USB- A Pistoia come a Riace e in tutto il territorio nazionale assistiamo alla sempre più violenta delegittimazione e criminalizzazione di chi si occupa degli ultimi, degli sfruttati, dei dimenticati della società. Mentre lo Stato è assente e non offre alcuna alternativa concreta che non sia la vuota retorica dell’espulsione dei migranti, chi tra mille difficoltà tenta di far integrare uomini e donne che fuggono dalla miseria, dalla guerra, dalle barbarie, si trova a doversi paradossalmente difendere come il peggior criminale in circolazione. Noi non ci stiamo! Come organizzazione sindacale staremo sempre a fianco di don Massimo, della sua comunità, delle compagne e dei compagni che dedicano il loro tempo al lavoro di accoglienza che lo Stato non sa e non vuole offrire".

In evidenza