Piromane dei treni regionali, ripreso dalle telecamere

L'incendio ha causato soppressioni, ritardi e danni ingenti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
02 febbraio 2015 18:55
Piromane dei treni regionali, ripreso dalle telecamere

Erano pochi gli elementi in mano alla Polizia Ferroviaria per identificare il piromane dei tre incendi sulla linea Livorno-Grosseto del 21, 22 e 25 gennaio che hanno causato la soppressione dei treni regionali e i conseguenti gravi disagi per i viaggiatori, oltre alle migliaia di euro di danni per le Ferrovie.

Le immagini delle telecamere a bordo dei treni – subito estrapolate dagli agenti – mostravano un uomo di mezz’età, dall’aspetto trasandato, la barba brizzolata incolta ed il naso aquilino, con un cappellino di lana bianca ed un giubbotto scuro.

Sia per l’episodio del 21 che il 25 (per quello del 22 non sono disponibili immagini) il modus operandi è stato il medesimo: l’uomo posizionava dei fogli di giornale sul sedile del treno a cui veniva dato fuoco tramite una sigaretta o un accendino, si accertava che le fiamme avessero preso ben bene per poi precipitarsi a scendere alla prima fermata utile.

Il confronto della fisonomia dell’uomo con quanto disponibile negli archivi di polizia ha profilato due ipotesi, una che portava addirittura ad una pista d’Oltralpe rivelatesi poi infondata.

Grazie alla preziosa collaborazione del Commissariato di Cecina (LI), stamattina, 2 febbraio, il personale della Polfer di Campiglia Marittima (LI), nel giro di dodici giorni dal primo episodio d’incendio, ha identificato il piromane di 55 anni, italiano di Torre del Greco (NA).

L’uomo, che vive a Cecina con il padre ultraottantenne, ha già precedenti di danneggiamento ed atti di vandalismo – incendio di cassonetti della spazzatura - ed è in cura per problemi psichici presso il Centro di Igiene Mentale dell’ASL di Cecina, più volte sottoposto a trattamenti sanitari obbligatori.

I riscontri hanno trovato conferma anche con quanto indicato dal personale della stazione di Cecina che ha riconosciuto l’uomo come abituale frequentatore dello scalo, di cui viene ricordato l’accento napoletano.

L’uomo è stato deferito all’autorità giudiziaria per i reati di danneggiamento a seguito d’incendio, interruzione di pubblico servizio e attentato alla sicurezza ferroviaria, il tutto con l’aggravante della continuazione. 

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