Pini di Firenze: da abbattere, se lo fa il vento è un danno

A qualche ora dall'evento atmosferico che ha colpito l'intera Toscana il caso dei Pini "fastidiosi" fa discutere

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 marzo 2015 18:05
Pini di Firenze: da abbattere, se lo fa il vento è un danno

Si contano i danni anche a Firenze che fino a qualche settimana fa litigava per il taglio dei pini lungo le strade cittadine. All'attacco delle opposizioni, che domandavano gli atti ai taglialegna comunali che attestassero il nulla osta per l'abbattimento, l'Amministrazione rispondeva che il patrimonio arboreo comunale, soprattutto quello composto dai pini marittimi "Non è adeguato per un contesto urbano". Troppo alti, radici superficiali e deboli. Un grosso fastidio per il manto stradale.

"Da rinnovare progressivamente" questo il destino oramai segnato. Il vento ha dato una mano allora. No, non sembrerebbe stando alla conta dei danni dove rientrano anche i "fastidiosi" pini marittimi. Il Presidente della Regione Toscana  Enrico Rossi, dopo l'incontro con il Ministro Martina, aspetta i risultati dei sopralluoghi per il 19 marzo, giorno in cui trasmetterà le richieste di risarcimento a Roma

Un disastro non solo ambientale, con vittime e feriti. In ginocchio aziende agricole e vivai. Persi i cipressetti del Carducci e pineta Versiliana. Forte dei Marmi potrebbe risentirne sul piano del turismo stagionale a detta degli albergatori, non per Flavio Briatore con il quale il governatore Rossi ha ingaggiato uno scontro a distanza attraverso i Social dopo alcune dichiarazioni rilasciate dal noto imprenditore in una trasmissione nazionale.Nel capoluogo, dove a detta del vicesindaco Cristina Giachi "Del resto la situazione a Firenze non ha avuto, per nostra fortuna, la stessa gravità di Prato e Pistoia dove sono moltissimi gli edifici e le scuole fortemente danneggiati" l’ultimo bilancio vede 622 alberi persi per il maltempo.

In particolare, 307 sono le piante abbattute dalla raffiche di vento (70 nel Q.1, 34 nel Q.2, 30 nel Q.3, 23 nel Q. 4 e 150 nel Q.5), 315 quelle eliminate perché pericolanti (70 nel Q.1, 50 nel Q.2, 70 nel Q.3, 25 nel Q.4, 100 nel Q.5). Hanno resistito anche alcune alberature che verranno comunque abbattute per realizzare la Tramvia.

 "Ricontrolleremo, comunque, tutti i lecci, i pini ed i cipressi, ovvero quelle piante che in caso di forte vento sono più soggette a cadute o rotture dei rami" ha ricordato l'assessore Bettarini.Ingenti i costi di ripristino: "Per il taglio, la rimozione e lo smaltimento degli alberi serviranno 250.000 euro mentre per il reimpianto delle piante ne servirà circa un milione" sottolinea oggi Palazzo Vecchio. Chissà se saranno scomputati dal conto gli abbattimenti già previsti.

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