Pieve Santo Stefano, ricordi di Guerra con Ettore Scola

​Anche Nove da Firenze protagonista rappresentata dal Direttore della Testata, Nicola Novelli

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 settembre 2014 16:08
Pieve Santo Stefano, ricordi di Guerra con Ettore Scola

Una edizione tra cartaceo e on line, dove i ricordi epistolari incontrano attraverso i Social i giovani di oggi. Si rileggono i manoscritti e si twittano con #premiopievePer l’evento conclusivo di domenica pomeriggio intoscana.it garantirà la diretta streaming a questo indirizzo: www.intoscana.it/premiopieve o a questo per mobile http://live.intoscana.it/live

Va a Ettore Scola il Premio Città del diario 2014, il riconoscimento che l’Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano riserva ogni anno a esponenti del mondo della cultura che, nella loro carriera, si siano distinti per il contributo offerto alla conservazione della memoria collettiva. In una data storica come quella che segna il trentennale dalla sua fondazione, l’Archivio dei diari ha scelto di rendere omaggio a uno straordinario interprete dell’Italia contemporanea, a un artista che ha raccontato attraverso immagini indimenticabili oltre 60 anni di storia collettiva.

Nell’opera di questo grande maestro del cinema internazionale possiamo specchiarci e riconoscerci in pellicole indimenticabili quali C’eravamo tanto amati, o Brutti, sporchi e cattivi, o Una giornata particolare, solo per citare alcuni capolavori risalenti agli anni Settanta del Novecento. Di inquadratura in inquadratura possiamo rintracciare passaggi storici cruciali, contesti sociali caratterizzanti, vizi e virtù tipiche dell’identità collettiva e individuale degli italiani.

Ognuno di noi può ritrovarsi nelle vicende e nei tratti umani dei personaggi protagonisti delle trame filmiche, nei volti degli attori che Scola ha portato sul grande schermo e reso celebri, da Vittorio Gassmann a Nino Manfredi, da Marcello Mastroianni a Sophia Loren e Stefania Sandrelli.Scoprite il programma del Premio Pieve:archiviodiari.org/index.php/la-manifestazione/edizione-2014.html Un ponte di emozioni per far dialogare i ragazzi che hanno combattuto nelle trincee della Grande Guerra con i giovani di oggi e con tutti quelli che sono stati, e sono, spettatori e protagonisti degli eventi storici che hanno portato alla nascita l’Unione europea.

È questa l’idea racchiusa in “Through the Memories - Un secolo di giovani”, progetto nato dalla collaborazione tra l’Archivio diaristico, l’Associazione “sozial label e v” di Berlino e l’ Associaçao Arquivo dos Diários di Lisbona, che ha ottenuto il cofinanziato dell’Unione Europea nell’ambito del programma Europe for citizens.Il progetto, che ha il Premio Pieve come tappa d’esordio, mira a recuperare, valorizzare, attualizzare e diffondere le memorie europee rendendole veicolo di dialogo, riflessione e conciliazione transnazionale e intergenerazionale.

Nella giornata di sabato 20 settembre, interamente dedicata alle commemorazioni del centenario dallo scoppio della Grande Guerra, i protagonisti del progetto potranno assistere a tre eventi che insistono proprio sul rapporto tra ricerca storica, emozioni e riflessione sul presente attraverso il ponte emotivo che si può creare tra i giovani di oggi e quelli che hanno combattuto nelle trincee del fronte italo-austriaco.  La Grande Guerra i diari raccontano (espressonline.it/grandeguerra/ )E' stato realizzato un database in cui sono contenute le più belle testimonianze sulla Grande Guerra conservate a Pieve Santo Stefano. Avanti sempre.

Emozioni e ricordi della guerra di trincea 1915-1918 di Nicola Maranesi, che è andato alla ricerca degli stati d’animo vissuti dai combattenti, setacciando i diari, le memorie e gli epistolari conservati presso il fondo inedito “Guerra Mondiale 1914-18” dell’Archivio di Pieve.  Milite ignoto quindicidiciotto di Mario Perrotta, che a sua volta ha tratto ispirazione dalle testimonianze della Grande Guerra custodite presso l'Archivio dei diari. Domenica 21 settembre, dopo aver ricevuto gli stimoli di queste suggestive iniziative, i rappresentanti delle organizzazioni coinvolte in Through the Memories parteciperanno a un incontro organizzativo nel quale verrà condivisa la pianificazione operativa delle attività future.

Due borse di studio finanziate dalla Regione Toscana Dalla settimana dopo il premio, grazie a un progetto della Regione Toscana a sostegno delle istituzioni culturali di rilievo regionale inserite in tabella, prenderanno avvio due borse di studio assegnate tramite selezione ad Alessandro Zanelli e Daniela Bartolini. I due borsisti supporteranno l’attività dell’Archivio in base al progetto presentato nell’avviso http://archiviodiari.org/index.php/component/content/article/25-larchivio/694-avviso-pubblico-per-2-borse-di-studio-.html .

Nuovo logo dell'Archivio dei diariSottolineato il passaggio dei trent’anni cambiando il logo per creare un’immagine coordinata fra carteceo e online. Il logo, creato da Gian Enrico Barbagli, è il Palazzo-diario che “si affaccia sulla piazza come un libro aperto in un leggio”. Lo stesso logo è stato poi declinato in chiave web con un fondo rosso. “Avere un marchio è beneficiare di un’identità in movimento” sostiene lo studio grafico cdm/associati di Udine al quale è stato affidato il restyling: “il senso è sempre il diario, e Palazzo Pretorio raccoglie e accoglie le pagine di coloro che desiderano raccontare.

Il cromotipo è cambiato. Non più rosso ma petrolio, ovvero verde+blu: vuol essere un meticciato tra un’acerba scrittura legata al ‘naturale’ di ognuno, sporcata da una memoria d’inchiostro”. Il cammino continua, cercando con la forma, di essere più essenziali e rigorosi per mantenere e rafforzare quella ‘cura’ che ci ha sempre contraddistinti.Il Premio Pieve dal vivo e online Presenti per le vie, le piazze, i palazzi del piccolo paese che, come qualcuno ha detto, nei giorni di settembre “si riempie di grandezza”.

 Per voi che vorreste esserci ma non potete e anche per tutti quelli che sono curiosi di sapere cosa accade esiste l’hashtag #premiopieve su Twitter, Facebook e Google+ per non perdere nemmeno uno dei racconti da dentro il premio: “il mio #premiopieve”. Non serve essere iscritti a Twitter o avere account su Facebook.

Appuntamento giovedì 18 settembre 16.00 inaugurazioni di mostre e installazioni16.30 proiezione di “Quando c’era Berlinguer” il film girato da Walter Veltroni sullo storico segretario del Pci, a 30 anni dalla sua scomparsa18.30 incontro con Veltroni e con Bianca Berlinguer, figlia di Enrico e direttrice del Tg3, al quale parteciperà lo storico Umberto Gentiloni Silveri e il direttore scientifico dell’Archivio, Camillo Brezzi21.00 “Storia di Opo” incontro con Edgarda Ferri e Guido Barbieri che parleranno di Orlando Orlandi Posti, giovane martire alle Fosse Ardeatine21.30 “Dove almeno troverò un po’ di pace”, un melologo realizzato per la trentesima edizione del Premio Pieve da Guido Barbieri a partire dalla storia di Orlando ma immaginando un inedito punto di vista.

Al pianoforte Massimiliano Scatena, voce recitante Paola Roscioli. dettaglio del programma di giovedì Novità editorialiNel corso del 30esimo Premio Pieve, l'Archivio dei diari presenterà anche le ultime novità editoriali nate dall'attività scientifica e della Fondazione e dalle iniziative di valorizzazione del patrimonio archivistico.Scrivimi molto e a lungo Lettere tra un prigioniero e una madrina di guerra di Francesco Leo e Anna Maria MarucelliL'epistolario Leo-Marucelli è stato il vincitore del 29esimo Premio Pieve Saverio Tutino.

Anna e Franco iniziano a scriversi nel 1940, ma non si conoscono. Lei è una madrina di guerra, manda lettere al fronte, in Libia, per confortare i soldati; lui è un tenente dal carattere forte, allergico alla vita in abiti civili. Dopo le prime diffidenze, nasce una bella amicizia, condita con tanta ironia. Questa fitta corrispondenza, avvincente come un romanzo, segue Franco in India quando viene fatto prigioniero dagli inglesi, e continua fino alla fine del 1946, ben oltre il termine delle ostilità, quando finalmente Franco tornerà in Italia e i due si potranno incontrare per dirsi l'amore nato tra le righe.Anna Maria Marucelli (1913-2005) e Francesco Leo (1913-1983) si sono sposati nel 1948 ad Assisi.

Si sono stabiliti a Milano e hanno passato la vita felicemente insieme ai loro due figli.L'alfabeto della guerra L'Archivio dedica il 28esimo numero della rivista Primapersona ai cento anni dalla “Grande Guerra”. L'antropologa Anna Iuso, direttrice delle rivista, spiega che non si "poteva perdere l’occasione di ricordare le giornate, le storie, le vite dei tanti italiani impegnati al fronte e di quelli lontani dalla battaglia, ma non meno coinvolti.

Nella coincidenza dell’anniversario della Prima Guerra Mondiale e del trentesimo compleanno dell’Archivio Diaristico Nazionale, Primapersona vuole offrire ai suoi lettori un numero speciale. Un numero che ha due significati principali: contribuire oggi alla memoria pubblica su un evento così importante per la Storia italiana, grazie alla ricchezza di documenti inediti e testimonianze dirette, e ribadire la vocazione stessa dell’Archivio di Pieve, lo spirito con cui trent’anni fa Saverio Tutino lo ha fondato: ricostruire la Storia d’Italia attraverso le storie degli italiani".

Avanti sempre Emozioni e ricordi della guerra di trincea 1915-1918 Casa, centro di addestramento e smistamento, retrovia, trincea di massima resistenza, trincea di prima linea, trincea avanzata, terra di nessuno.

Nel corso della prima guerra mondiale furono circa quattro milioni e duecentocinquantamila i soldati italiani direttamente impegnati nelle operazioni belliche. Partirono dai quattro angoli della penisola per contrapporsi al nemico, l'esercito austriaco, su di un fronte che si estendeva per circa cinquecento chilometri, dal confine alpino con la Svizzera al Mar Adriatico. Non fu questo, però, l'unico cammino che gli uomini in età di leva condivisero durante i lunghi mesi di ostilità. È infatti possibile individuare e raccontare le tappe di un altro percorso: un percorso emotivo, scandito dagli stati d'animo che i soldati vissero durante la permanenza al fronte.

Per ricostruire tale percorso Nicola Maranesi ha scandagliato i diari, le memorie e gli epistolari conservati nel fondo inedito "Guerra mondiale 1914-18" dell'Archivio diaristico nazionale di Pieve Santo Stefano, e ha intrecciato le diverse testimonianze in un volume che dà risalto agli scritti autobiografici. Documenti vivi, eloquenti, che continuano a rivelare aspetti inediti dell'esperienza bellica dei richiamati, dal momento dell'arrivo in prima linea fino a quello, per chi ha potuto viverlo, del ritorno a casa.

In evidenza