Piena dell'Arno 2019: ore di apprensione in Toscana

"Con la firma dello stato di emergenza regionale consentiamo a tutti gli enti che sono nella necessità di farlo, di effettuare le richieste agli uffici regionali per realizzare interventi di somma urgenza" così il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che nel pomeriggio ha partecipato ad una riunione per una valutazione sul quadro delle criticità attualmente segnalate

Redazione Nove da Firenze
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18 novembre 2019 13:43
Piena dell'Arno 2019: ore di apprensione in Toscana

FIRENZE- Tutti gli idrometri dei fiumi e dei canali toscani sono tornati in condizioni normali, sotto il primo livello di guardia. Solo l'Arno a Pisa e l'Ombrone a Grosseto sono scesi soltanto sotto il secondo livello di guardia e sono quindi sotto osservazione da parte dei servizi regionali. Sono rientrate nelle proprie abitazioni gran parte delle 500 persone evacuate a Cecina. La piena del fiume Cecina non ha provocato danni alla città, mentre esondazioni si sono verificate nella parte alta del bacino senza provocare significativi danni a persone o cose. Non è entrata in funzione la cassa di espansione a soglia fissa di Steccaia, dimensionata per mitigare eventi più severi di quello registrato nella giornata di ieri. Nella città di Livorno non si sono registrati problemi anche grazie ai recenti lavori effettuati dopo l'alluvione del settembre 2017.

Per quanto riguarda gli effetti dell'ondata del maltempo sul territorio provinciale di Pisa, l'onda di piena è passata senza tracimazioni ed esondazioni del fiume. Il sistema idraulico dell'Arno con la cassa di Roffia e lo scolmatore ha permesso di gestire al meglio l'evento. questo a parte una segnalazione che riguarda il territorio di Santa Croce in cui è stata registrata una puntuale esondazione del fiume. L'opera fondamentale che ha permesso la riduzione del rischio idraulico da San Miniato fino alla foce delll'Arno è la cassa di esondazione della Roffia, realizzata con circa 18 milioni di finanziamenti regionali, che consente di smaltire fino a 5 milioni di metri cubi.

Quantità che hanno contribuito a laminare con una portata di 100 metri cubi al secondo il picco di piena. Altrettanto importanti sono stati i lavori effettuati alla foce del canale Scolmatore che hanno consentito di aumentare il deflusso verso il mare di ben 500/600 metri cubi al secondo. Nel corso del prossimo anno avranno il Via altri 15 milioni di lavori per la ripulitura del canale fino a Pontedera e il consolidamento delle strutture artigianali.

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