Piano Strategico Metropolitano 2030: mobilità, lavoro, mediazione e spazi dismessi

'Rinascimento metropolitano 2030', questo il nome del Piano che recepisce alcune indicazioni importanti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
26 marzo 2018 12:37
Piano Strategico Metropolitano 2030: mobilità, lavoro, mediazione e spazi dismessi

Il Consiglio della Città Metropolitana di Firenze, dopo un'introduzione svolta dal Sindaco Dario Nardella e su proposta del consigliere delegato Alessio Falorni, ha approvato le linee di indirizzo per l'aggiornamento del Piano Strategico, atto fondamentale della Metrocittà. Favorevoli Pd, Gruppo Misto e Liste Civiche, si è astenuta Territori Beni Comuni.

'Rinascimento metropolitano 2030', questo il nome del Piano, recepisce alcune indicazioni importanti in ordine alle tre visioni (accessibilità universale, opportunità diffuse, terre del benessere) che lo compongono. Sono contenute in un documento di indirizzo predisposto dal Board - Cabina di regia per l'aggiornamento del Piano Strategico Metropolitano, nell'ambito di una serie di incontri, ed è stato discusso in una riunione plenaria del Comitato Scientifico.Circa la mobilità ciclabile e quella ferroviaria.

In relazione alle superstrade ciclabili, Falorni ha spiegato che il progetto pilota del tratto Firenze-Prato ha già ottenuto un primo finanziamento di 5 milioni di euro e la Metrocittà sta lavorando per ottenere un ulteriore finanziamento sul bando Por per 3,4 milioni di euro. E' già stato effettuato lo studio di fattibilità ed è in corso l'avanzamento delle fasi per gli incarichi di progettazione interna/esterna. Il progetto esecutivo sarà suddiviso in 8 lotti funzionali che interessano quattro comuni e interesserà i relativi strumenti di pianificazione territoriale e operativa, richiedendo anche l'attivazione di procedure di variante.

Si prevede di fare un accordo di programma per acquisire le aree con procedura di esproprio e successiva procedura di variante semplificata.Il tema della mobilità ciclabile si connette necessariamente con quello dell'uso metropolitano dei servizi ferroviari, pratica che è già in uso in diverse città italiane e richiede per lo più di intervenire sul cadenzamento del materiale rotabile e sul numero delle fermate. Per dare operatività a questa azione occorre aprire un dialogo con il gestore in relazione sia alle stazioni attive, sia agli spazi attualmente dismessi e riutilizzabili (vedi stazione di Stia, attualmente oggetto di riqualificazione per scopi socio-culturali nell'ambito del bando "Spazi Attivi" promosso da Fcrf), per metterli in connessione con le piste ciclabili esistenti e in progetto (spazi accessori per la manutenzione delle biciclette, punti di ricarica per bicilette con pedalata assistita etc.).

Il tema sarà sicuramente connesso con quello del censimento degli spazi-opportunità, dal quale si evince il posizionamento strategico che assumono alcune aree dismesse rispetto ai principali hub della mobilità metropolitana.Intanto grazie al lavoro portato avanti in questi mesi dalla Città Metropolitana con il Tribunale, l'Università di Firenze, la Camera di Commercio e la Fondazione Cassa di Rispario Firenze si è giunti alla definizione dei progetti Giustizia semplice e Giustizia prossima.

Questi due progetti, che nell'aggiornamento del Piano strategico metropolitano rappresentano azioni fondamentali per dare operatività alla strategia dell'accessibilità al sistema della governance metropolitana, sono finalizzati rispettivamente all'implementazione delle procedure di invio in mediazione delle parti in lite e a garantire la presenza sul territorio di punti di contatto e accesso al sistema giudiziario, quale concretizzazione dell'idea della giustizia come bene che deve essere presente sul territorio.Importanti i progressi registrati nel progetto Suap Metropolitano, ha detto Falorni: completata la migrazione sulla piattaforma informatica unica della Regione con l'integrazione anche del Comune di Firenze, si sono determinate le condizioni tecniche per avviare l'unificazione degli Sportelli Unici per le Attività Produttive di tutti i Comuni metropolitani.

Si può dunque passare alla fase di armonizzazione.Circa il Lavoro, nella revisione del Piano strategico metropolitano la ''formazione da e per il territorio'' sarà potenziata nell'obiettivo di perseguire un reale coordinamento tra Università, imprese e soggetti che le assistono (Cna; Confartigianato ecc), così come la definizione di un Network metropolitano dell'Alta Formazione che esuli dai confini provinciali per abbracciare l'intero sistema toscano della formazione.

In termini generali, il ruolo della Città Metropolitana dovrebbe essere ancora una volta di coordinamento eindividuazione dei bisogni e delle risposte in termini di fabbisogni formativi. Si punta a creare un ''osservatorio sulle necessità formative metropolitane e sulle esigenze del mondo del lavoro''.Grazie al Piano strategico sono stati censiti 154 spazi dismessi che richiedono opere di riqualificazione, rigenerazione e/o bonifica per un totale di ca. 420 ha.

Si tratta di un patrimonio di aree di notevole estensione, che presenta sicuramente problematiche inerenti i costi di bonifica e la pericolosità geologica e idraulica dei siti, ma che al tempo stesso può rappresentare una risorsa da attivare, sia in relazione agli ecosistemi dell'innovazione, sia in relazione agli hub di scambio intermodale della mobilità.Per dare operatività alla strategia del Riuso 100%, il censimento dovrà essere ampliato anche alle aree metropolitane funzionali (Prato e Pistoia) e correlato con le azioni del Piano strategico per operazioni integrate di rigenerazione dei siti.

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