Piano faunistico venatorio: le novità in Toscana

Approvata la delibera che avvia il processo di redazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 dicembre 2019 19:39
Piano faunistico venatorio: le novità in Toscana

È una delibera portata in giunta dall'assessore Marco Remaschi a determinare - per la prima volta, prima veniva fatto dalle Province - la realizzazione da parte della Regione Toscana della pianificazione faunistico venatoria valida per tutto il territorio.

"Il Piano faunistico venatorio regionale (PFVR) è il documento base da cui deriverà tutta la futura programmazione delle attività in ambito di gestione faunistica del territorio toscano", ha detto l'assessore. "Abbiamo cercato di introdurre contenuti innovativi partendo da una attenta analisi dei dati e da una ampia concertazione con le organizzazioni professionali agricole, le associazioni venatorie e di protezione ambientale. L'avvio del Piano rappresenta il primo risultato a seguito degli impegni assunti durante la Conferenza regionale sula caccia del giugno scorso, momento in cui il governo regionale si è confrontato ed ha ascoltato le rappresentanze del mondo venatorio, agricolo e ambientale".

Nel merito il Piano faunistico venatorio della Toscana avrà un impianto che punta sulla sostenibilità ambientale, il rispetto della biodiversità, la protezione e gestione della fauna e le specificità del territorio. In particolare l'assessore Remaschi ha ricordato come proprio la sostenibilità sia uno dei temi principali del Piano. "Tutto il sistema agrosilvopastorale dovrà essere sostenibile dal punto di vista ambientale e gestionale. Non solo per le specie oggetto di prelievo venatorio ma, in generale, del territorio e dei suoi ecosistemi al fine di garantire il massimo della biodiversità. Nel nostro lavoro terremo conto delle trasformazioni che il territorio sta subendo sia dal punto di vista ambientale che di utilizzo del suolo e dovremo tenere conto del continuo calo del numero dei cacciatori rispetto ai modelli di gestione da attuare."

L'assessore si è anche soffermato sulla protezione e sulla gestione del territorio e della fauna "per la salvaguardia di numerosi habitat da alcuni anni è evidente come debbano essere introdotte misure attive di gestione (ad esempio sugli ungulati) perché non è più sufficiente la messa in campo di meri elementi passivi. I contenuti del Piano saranno inoltre condivisi con il territorio perché la condivisione è importante per ogni atto pianificatorio, ma lo è ancora di piu in un ambito come quello della gestione faunistica che tocca molteplici ambiti e sensibilità diverse tra loro. Il Piano dovrà garantire - ha concluso Remaschi - una visione generale ed una coerenza sul livello regionale tra le diverse azioni previste, necessarie alla miglior gestione, senza però trascurare la valorizzazione delle molteplici differenze dei diversi territori".

Approfondendo, sono state approvate dalla Giunta regionale le proposte di mondifica alla lr 3/94 sulla caccia, pensate per riorganizzare il sistema a seguito dell'esperienza maturata dalla Regione e delle criticità emerse nell'ambito della recente Conferenza regionale sulla caccia.

"Semplicità, concertazione, autonomia. Questi sono i principi su cui si è mossa la nostra azione di revisione della leggere regionale 3/94 - a dirlo l'assessore regionale alla caccia Marco Remaschi, che ha presentato alla Giunta le modifiche al testo di legge - La Regione Toscana è divenuta competente sulle politiche per la caccia nel 2016, con la revisione dei livelli istituzionali che ha tolto funzioni alla Province. In questi primi anni di esperienza abbiamo potuto conoscere meglio la situazione, fronteggiando le emergenze, prima tra tutte quella degli ungualti, e verificando l'efficienza dei meccanismi.

Adesso, a seguito anche della recente Conferenza regionale che ha rappresentanto un'essenziale momento di approfondimento e confronto, abbiamo messo mano alla legge regioanle, proponendo alcune modifiche che mirano a semplificare il sistema, garantire la concertazione con i vari soggetti coinvolti, aumentare l'autonomia della ge stione territoriale portata avanti dagli ATC- Ambiti Territoriali di Caccia".

"Le modifiche apportate - prosegue Remaschi - seguono un serrato confronto con le organizzazioni professionali agricole e le associazioni venatorie e rappresentano il primo risultato del tavolo di lavoro relativo alla revisione normativa di settore, costituito da Regione e rappresentanze del mondo agricolo e venatorio".

Tra le principali modifiche che saranno apportate si trovano la possibilità per la Regione di avvalersi di soggetti terzi per l’espletamento di alcune funzioni, con l'obiettivo di aumentare l'efficienza ed ottimizzare le risorse; l'obbligo per gli Ambito di adeguarsi al Codice degli appalti; l'istituzione di un fondo di rotazione regionale per garantire la continuità operativa degli ambiti anche in caso di difficoltà finanziarie dovuta a cause di carattere eccezionale; la nascita di un comitato scientifico composto da esperti per valutare la 'consistenza faunistica' delle diverse specie presenti sul territorio regionale ed assicurare una corretta gestione dell’equilibrio faunistico.

Il testo di legge modificato approvato dalla Giunta regionale sarà adesso trasmesso al Consiglio.

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