Piano estivo degli ospedali: riorganizzati i posti letto nei presidi dell’Azienda sanitaria Toscana Centro

Riduzioni nella chirurgia elettiva e degenze mediche rimodulate. Mancati scatti del personale: la Rsu del Meyer proclama lo stato di agitazione

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
16 giugno 2019 07:28
Piano estivo degli ospedali: riorganizzati i posti letto nei presidi dell’Azienda sanitaria Toscana Centro

Firenze– Si riorganizza l’attività dei presidi ospedalieri nei mesi tra giugno e settembre. Su un totale di 2.581 posti letto ospedalieri, nelle settimane centrali di agosto non saranno disponibili al massimo il 10% dei letti mentre a luglio e settembre le chiusure saranno in percentuale ancora minore. L’organizzazione programmata e la disponibilità del personale sanitario nella gestione dei turni, ha permesso a molti reparti di degenza di rimodulare i ricoveri in maniera progressiva o di lasciare invariata la disponibilità dei posti letto. Le attività interessate, invece, da una riduzione di attività dei posti letto sono:

  1. la chirurgia elettiva, interventi chirurgici, cioè, effettuati in situazioni di non urgenza che riguardano i reparti di Day Surgery e Week Surgery;
  2. l’area medica e in particolare al San Giovanni di Dio la degenza ordinaria e il day hospital multidisciplinare;
  3. la pediatria/neonatologia ma solo su Prato;
  4. la terapia intensiva e subintensiva di Santa Maria Nuova
  5. solo per pochissimi letti anche la terapia intensiva e subintensiva dell’ospedale del Mugello e in parte (per lavori) anche quella del San Giovanni di Dio
  6. l’Unità di Terapia Intensiva Cardiologica di Prato e del San Giovanni di Dio a Firenze.

Non sono previste chiusure per i presidi di San Marcello pistoiese e San Miniato mentre San Pietro Igneo di Fucecchio e il Palagi non avranno la disponibilità completa di letti chirurgici in un determinato periodo anche se continueranno sempre l’attività chirurgica programmata.

A Firenze però, la Rsu dell'Ospedale pediatrico Meyer ha proclamato lo stato di agitazione perché sono passati ben 10 anni da quando è stato fatto l’ultimo scatto di fascia. In tutte le altre aziende sanitarie toscane, infatti, appositi fondi hanno permesso ai dipendenti le progressioni orizzontali: non agli operatori del Meyer, ospedale pediatrico di terzo livello, perla per la sanità toscana. All’interno dello stato di agitazione, i lavoratori metteranno in piedi almeno una iniziativa alla settimana per sensibilizzare sulla loro vertenza.

"Trattative aziendali, regionali, tavoli, discussioni, incontri -spiega Pietro Rollo (Fp Cgil) coordinatore Rsu- ma ancora non siamo a niente.Neanche le oltre 550 firme dei dipendenti consegnate all’Assessorato alla Salute che avevano portato a un impegno scritto hanno visto gli atti conseguenti.La questione dei mancati scatti costa a un migliaio dei circa 1.300 dipendenti del Meyer da 80 a oltre 100 euro al mese: la Rsu chiede alla Regione Toscana, dopo le molte promesse ricevute, un intervento specifico per valorizzare il personale del Meyer. Urgono risposte, perché i dipendenti del Meyer hanno diritto ad essere valorizzati per il lavoro svolto in questi anni che ha portato l’azienda ad essere un esempio per altre realtà sanitarie".

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