Peretola: infrazione europea per la procedura di Valutazione di Impatto ambientale

Si fa spinosa la questione dell’aeroporto di Firenze. Soddisfazione degli ambientalisti

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
01 marzo 2020 18:03
Peretola: infrazione europea per la procedura di Valutazione di Impatto ambientale

A seguito della segnalazione inviata da Vita, Ambiente e Salute Onlus alla Commissione UE (con il patrocinio dello Studio Legale Speca-Pesci) in merito all’illegittimità del D.lgs 104/2017 approvato per dare completo recepimento della Direttiva 2014/52/UE in tema di VIA (almeno questa fu la motivazione posta a premessa della norma), l'associazione ha ricevuto dalla Direzione Generale Ambiente UE la risposta che dichiara che lo Stato Italiano con il decreto legislativo n.

104/2017 “introduce un elemento di discrezionalità … non previsto nella direttiva” e aggiunge che quindi “si pone un problema di conformità della normativa italiana di recepimento della direttiva…”. Posta in questi termini, la procedura di infrazione già in essere verso l’Italia ai sensi dell’Art. 258 e successivi del TFUE comporta la correzione del decreto 104/2017 a partire dall’attività del Ministro dell’Ambiente fino alle norme Regionali che regolano i procedimenti di VIA.

Alla sua emanazione, il Dlgs fu definito da qualcuno, una ”porcata”, una legge “ad operam” predisposta per risolvere problemi procedurali in cui si era impantanato il progetto dell’Aeroporto di Firenze.

"Un altro meritato riconoscimento a chi ancora sa praticare e rispettare la Democrazia, sulla turpe vicenda aeroportuale fiorentina. Purtroppo ho fondato timore che la stampa ignorerà la sentenza europea e continuerà a martellare e riproporre la versione degli affaristi, insensibili al rispetto delle leggi e delle chiarissime sentenze della Magistratura. Ma non demordiamo, qualcuno prima a poi farà la Storia anche della fallita vicenda aeroportuale. Tanti cordiali saluti e ancora grazie per l'impegno civico esemplare" interviene Leonardo Rombai di Italia Nostra.

“Chi ha proposto e successivamente approvato questa abominevole norma mascherata da mero recepimento di una direttiva comunitaria non si è accontentato di semplificare le procedure affinché si evitassero tutti quegli approfondimenti che spesso hanno costituito un freno alle autorizzazioni, ma hanno voluto strafare -commentano dall'associazione VAS- hanno introdotto anche un passaggio nella norma che -di fatto- esclude ai cittadini la possibilità di leggere il progetto nella sua interezza, compreso le sue sopravvenute integrazioni, di presentare eventuali osservazioni e le possibili contro deduzioni. Non si pensi che questa sia cosa di poco conto, perché la partecipazione dei cittadini all’attività della Pubblica Amministrazione è un pilastro inamovibile di ogni democrazia e di ogni paese 2 civile che si consideri tale, oltre che un preciso obbligo a livello UE, a fronte del quale il Governo dovrà fornire entro 60 giorni impegni precisi che porteranno al Parere Motivato della Commissione.

Spartiacque prima della chiamata in causa della Corte di Giustizia UE e dell’eventuale procedimento sanzionatorio. Probabilmente però, in un delirio di onnipotenza, il Governo PD approvò tale norma, superficialmente pensando, che la partecipazione fosse un banale accessorio, un orpello da eliminare e semplicemente da silenziare”.

“Registriamo con soddisfazione la decisione del Commissario europeo all'Ambiente di attivare una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia a causa del decreto legislativo 104 del 16 giugno 2017 voluto dal governo Gentiloni, con Renzi azionista di maggioranza, per semplificare le procedure di Valutazione di Impatto Ambientale e favorire così la cementificazione del paese -intervengono anche dal laboratorio politico perUnaltracittà- All'epoca molti definirono il decreto ad aeroportum perché sembrava fatto su misura per velocizzare l'ampliamento del Vespucci di Firenze bocciato, è notizia di qualche giorno fa, dal Consiglio di Stato. La procedura di infrazione rafforza quindi la bocciatura del Consiglio di Stato in cui si faceva notare come fosse proprio la VIA uno dei punti critici del progetto di pista parallela: la lettura congiunta delle valutazioni svolte dalla Commissione VIA unitamente al contenuto delle correlate 'prescrizioni' denota la manifesta irragionevolezza del giudizio positivo da questa espresso. Il decreto 104/2017 recepiva in maniera distorta e creativa la Direttiva europea del 2014 sulla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) necessaria per la realizzazione delle cosiddette grandi opere.

Il governo italiano provvide così a modificare e integrare la precedente normativa VIA del 2006 in totale dispregio degli obiettivi dichiarati ai vari livelli di proteggere la salute umana, contribuire con un migliore ambiente alla qualità della vita, provvedere al mantenimento delle specie e conservare la capacità di riproduzione dell’ecosistema in quanto risorsa essenziale per la vita. Le nuove norme in realtà si muovevano in direzione decisamente contraria semplificando le regole del gioco a favore del cosiddetto proponente dell'opera stessa, riducendo la partecipazione dei cittadini, intensificando il controllo politico sugli organismi tecnici, consentendo ai progetti già presentati di sottrarsi alle precedenti norme, decisamente più rigorose delle attuali, per affidarsi ai nuovi dispositivi molto più vantaggiosi”.

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