PD, Enrico Rossi: "Non mi fermerà nessuno"

"Io non sono affatto in bilico" afferma il governatore della Toscana. Dario Nardella: "Con la rielezione di Renzi a segretario Pd partito aperto e dialogante"

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
14 marzo 2017 19:28
PD, Enrico Rossi:

(DIRE) Firenze, 14 mar. - "Bisogna lavorare, poi le polemiche si supereranno. Io non voglio stare al comando. Chi vuole lavorare e' benvenuto, faccia quello che crede. Io continuero' a lavorare, se lo ficchino tutti in testa. Non e' che dismetto il mio impegno: saro' sulla politica nazionale, nel mio partito, in questo movimento che stiamo creando, e continuero' a lavorare di piu' sulla regione Toscana, con la mia competenza e su questo non mi fermera' nessuno". Lo afferma il presidente della Giunta regionale, Enrico Rossi, rispondendo ai giornalisti che gli chiedono un commento alle frasi pronunciati ieri dal segretario toscano del Pd, Dario Parrini secondo il quale sarebbe stato negli ultimi anni un 'uomo solo al comando'.

"Io non ho letto le dichiarazioni di Parrini", prosegue sferzante. Ricordando che anziche' stare dietro alle dichiarazioni di Parrini, ieri ha pensato al suo ruolo da governatore. "Ho avuto una giornata pesante, ieri- fa notare- per verificare l'attuazione del programma di interventi a seguito dell'alluvione che ci fu in Lunigiana, e devo dire di farci un salto perche' abbiamo drizzato dei ponti nuovi, e abbiamo fatto tante opere di arginature, di sistemazione del territorio, davvero significative, e ricostruito una scuola ad Aulla.

Questo mi pare sia frutto di un lavoro importante". "Io non sono affatto in bilico. Io voglio lavorare per la Regione Toscana. Se questi signori mi fanno lavorare, lavorero' ancora. Senno' presentano una mozione di sfiducia e si va tutti a casa. Io non voglio andare a casa. I cittadini in Toscana votano il Consiglio e il presidente. Non ho usurpato nulla a nessuno, quindi". Lo afferma il governatore della Toscana, Enrico Rossi rispondendo ai giornalisti che gli chiedono se dopo la fuoriuscita dal Pd non senta traballare la sua Giunta.

"Sono un presidente regolarmente eletto- rammenta-. E poi c'e' un Consiglio regolarmente eletto. Simul stabunt simul cadent". Pertanto, "se qualcuno presenta una mozione di sfiducia nei miei confronti andiamo tutti a casa- evidenzia-. Le mie intenzioni non sono queste. Le mie intenzioni sono quelle di dire quello che penso liberamente a livello nazionale. Perche' credo di avere il diritto di dire quello che penso e persino di avere un certo seguito che mi sono guadagnato, scrivendo un libro, andando in giro, raccontando quello che penso".

Ad ogni modo, rispetto alle dichiarazioni del segretario toscano del Pd, Dario Parrini, il presidente della Toscana non chiude a un maggiore protagonismo dei consiglieri regionali, in questa fase politica. "Se vogliono dare un contributo ed essere ancora piu' attivi, proporre", va bene. "Io mi incontrero' piu' tardi, proprio sulle questioni della Costa, con il consigliere Mazzeo che e' il presidente della commissione sulla Toscana costiera- rimarca-. Noi abbiamo sempre rispettato tutte le prerogative del Consiglio regionale, a volte siamo stati anche costretti a fare qualche passo indietro, perche' quando legifera e' sovrano.

È sempre accaduto cosi', anche quando erano altri tempi ed esistevano le coalizioni".

"Credo che Pisapia faccia bene a concentrarsi sul suo progetto politico prima di porre condizioni agli altri partiti, di solito si lavora cosi'". Lo sottolinea il sindaco di Firenze Dario Nardella, a margine di un'iniziativa a Palazzo Vecchio, a proposito della richiesta formulata al Pd dall'ex sindaco di Milano che lanciando Campo progressista ha chiesto "discontinuita' di metodo e di merito" sull'azione politica. Del resto "confido nel lavoro che sapra' fare in campo progressista", da un lato; dall'altro "voglio tranquillizzarlo, perche' credo che con la rielezione di Renzi a segretario Pd trovera' un partito aperto e dialogante, con il quale condividere valori e azioni".

All'interno di questa dialettica "sono certo che Pisapia potra' apprezzare le cose importanti che Renzi da presidente del Consiglio ha portato in fondo. Penso alla legge sulle unioni civili, a quella sul terzo settore, il 'Dopo di noi', le politiche per gli immigrati, l'attenzione alle periferie, il lavoro e i giovani". Per questo "credo ci sia molto terreno fertile sul quale Pisapia puo' trovare un punto di contatto", quindi che Campo progressista "possa conciliarsi con gli obiettivi e l'azione politica del Pd in vista delle nuove elezioni". (Dig/ Dire)

In evidenza