Come rilanciare l'economia nei negozi di vicinato? Firenze ha trovato la soluzione. Mettere un bel cantiere davanti a quei negozi che puntano tutto sulle feste ed eventi stagionali. Quegli stessi negozi che, per ovvie ragioni non chiudono, ed unendo l'utile al dilettevole offrono un servizio al passante, cliente, turista.La titolare di un negozio di Bellariva si sfoga così su Facebook: "Caro Ufficio tecnico del Comune di Firenze, quanto lo pagate il genio che ha programmato la tempistica dei lavori in via Francesco De Sanctis e via Quintino Sella? Spero profumatamente perché ci vuole davvero un'intelligenza speciale per transennare e ricoprire di polvere nonché impestare di puzza un negozio che vende uova di Pasqua a due giorni da Pasqua. In fondo, sono iniziati solo da due mesi, questi lavori, ed andranno avanti ancora per un bel po', quindi c'è voluto davvero un bell'impegno per mirare così precisamente i due giorni di maggior lavoro dell' anno di un negozio che vende cioccolato.
Complimenti! Una lungimiranza lodevole, una scrupolosa attenzione ed un encomiabile rispetto per il lavoro altrui. Bravi, siete da applausi!"A farle eco in un'altra parte della città, la centralissima via dell'Albero è il titolare del piùà grande rivenditore di uova nei pressi di Santa Maria Novella: "I cantieri sono partiti una settimana fa, hanno chiuso completamente la strada, siamo allibiti. Neppure chiederci come stiamo. Non contiamo nulla, lo sappiamo, ma almeno la cortesia di avvisare".In questo modo le vetrine, allestite a festa nella piena tradizione e con l'intento di offrire una bella visuale ai clienti, restano coperte, nascoste.
Tanto non c'è la crisi, le botteghe di Firenze non hanno bisogno di visibilità e Firenze non ha bisogno di vivibilità. E se le attività facessero causa al Comune per il mancato incasso e l'invenduto? Sarebbe una bella sorpresa, nell'uovo.Buona Pasqua.
