Partita accidentale quella tra Fiorentina e Atalanta?

Quest’oggi ore 15 si è svolta Fiorentina-Atalanta allo stadio Artemio Franchi di Firenze. I viola ne sono riusciti vincitori, anche perché qualcosa, soprattutto nella fase iniziale del match, dovrà essere revisionata dal mister e i suoi giocatori.

30 settembre 2018 18:49
Partita accidentale quella tra Fiorentina e Atalanta?
Immagine concessa da violachannel.tv

Dire che la Fiorentina abbia giocato male non è reale al 100%. Se ci stoppiamo agli errori che il centrocampo gigliato ha commesso durante la prima mezz’ora di gioco, sarebbe un’affermazione giusta. Troppo alti, Biraghi eccessivamente aggressivo sull’esterno, ma ciò che colpisce in negativo appartiene specificatamente al meccanismo tattico.

All’Atalanta è bastato mettere un calciatore tra le linee avversarie per dare difficoltà e Castagne ad attaccare la fascia destra viola. Pjaca non ha ritagliato addosso quel ruolo tutta fascia con cui invece Chiesa ha sviluppato le sue capacità, lo si vede nettamente. Entrato Mirallas, abbasso il baricentro e limitati gli eccessi dinamico-modulari abbiamo ritrovato abbastanza equilibrio.

Finalmente 4-3-3 anche se non molto convenzionale, visto che i ruoli, soprattutto sulla mediana, cambiavano ancora. Poi l’allenatore fiorentino ha deciso per il cambio: fuori Gerson e dentro Laurini. Pragmatismo mourinhano o scivolone psicologico questo è servito nell’esaltazione della fase migliore di questo pomeriggio, cioè quella difensiva.

Certo non abbiamo avuto il dominio territoriale, però i bergamaschi non sono stati pericolosi al quadrato. Infatti, seppur annaspando, quei 30’ iniziali hanno visto trionfare il nostro trio difensivo.

Cosa significa giocare bene? Pioli affermò ieri: “Noi siamo una squadra che non può giocare male e vincere. Dobbiamo giocare sempre bene per farlo” ma aggiunge, da non sottovalutare, che devono trasportare l’applicazione mentale offensiva dentro quella difensiva. Quindi si aspettava che potessero esserci problemi come quelli odierni: “Abbiamo una partita difficile domani” continua “ma importante”. Ricalcare l’aiuto tra compagni: “Non dare per scontato che il proprio compagno ci sia sempre”.

Nel corso del match Veretout che alza il pressing, Chiesa che muove per tutta la trequarti, Pjaca, coi suoi limiti, che marca stretto Castagne, Milenkovic reattivo senza dare scontati i palloni (alcuni interventi sono decisivi) e Hugo che accorcia spesso su Gomez evidenziano tutto ciò: giocare bene significa interpretazione e adattamento.

Da sottolineare che questo non toglie i limiti sistematici dei meccanismi, anzi li difende perché li rendere meno prevedibili e più totali. Pioli non ricerca equilibrio nel senso terminologico comune, ma controllo intuitivo degli istanti. In poche parole: una Fiorentina sensibile.

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