Papa Francesco in Toscana: la diretta Tv, la Chiesa a Firenze

Il 10 novembre è il giorno di Papa Francesco in Toscana per il Convegno Ecclesiale Nazionale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
10 novembre 2015 07:59
Papa Francesco in Toscana: la diretta Tv, la Chiesa a Firenze

La giornata del Papa in toscana può essere seguita in Diretta Tv sul Centro Televisivo Vaticano.La nostra Rosa Marchitelli intervista Claudio Turrini, vicedirettore di ToscanaOggi ed esperto del mondo religioso fiorentino per capire come si sia sviluppata la fede nel capoluogo toscano e quali peculiarità presenta una città profondamente laica eppure ricca di simboli religiosi.C'è che si chiede: “Ma perché proprio a Firenze e non da un'altra parte?”. Qualcuno la vede come una fortuna, per altri non vuol dire altro che blindarsi in casa aspettando che tutto torni alla normalità. Infatti si sa,dal punto di vista religioso in generale e più in particolare da quello dei rapporti con la Chiesa, Firenze è sempre stata una città abbastanza “ambigua”.

Abbiamo chiesto conferma al vicedirettore del settimanale ToscanaOggi, Claudio Turrini, profondo conoscitore della Chiesa fiorentina.

Qual è il ruolo sociale della Chiesa a Firenze? “E' una domanda molto complessa,ma provo a rispondere. Firenze è una città storicamente difficile per la Chiesa. Alla fine dell'Ottocento un visitatore apostolico la descriveva come una delle peggiori in Italia, segnata dalla presenza di numerose logge massoniche e da un anticlericalismo di tipo socialista. Nonostante questo la Chiesa ha avuto un ruolo sociale molto forte. Basti pensare a figure come il cardinale Elia Dalla Costa, un gigante a cui tutti guardavano con rispetto.

E quando arriva a Firenze Giorgio La Pira trova – nonostante il fascismo – una vivacità di pensiero e di carità nel mondo cattolico fiorentino. Nel secondo dopoguerra, se dovessimo elencare personalità che hanno avuto un ruolo importante nella vita culturale, sociale e politica della città non potremmo fare a meno di includervi tanti cattolici, da Giorgio La Pira a don Giulio Facibeni, da don Lorenzo Milani a Fioretta Mazzei, da don Raffaello Bensi a don Divo Barsotti, dal servita Davide Maria Turoldo allo scolopio Ernesto Balducci, da Pino Arpioni a don Danilo Cubattoli.

E l'elenco potrebbe continuare a lungo. Volontariato e accoglienza verso tutti, in particolare i più poveri e disagiati, sono ormai iscritti nel Dna di questa città. E' questo è frutto soprattutto dell'impegno di tanti credenti.”

Come vede la visita del Papa a Firenze  e come pensa sia vissuta dai fiorentini? “Questo Papa sta riscaldando il cuore di molti, soprattutto di coloro che si sentivano più ai margini della Chiesa. Credo che anche per questo la città abbia risposto con grande entusiasmo alla visita di Francesco. Sono sicuro che la stragrande maggioranza dei fiorentini la vive con emozione e interesse. Anche chi non andrà allo stadio alla Messa.”

Quanto sono vicini i giovani ad associazioni, gruppi parrocchiali o oratori? “Inutile nasconderlo. La questione giovanile è un problema anche per la Chiesa. Dico "anche", perché dobbiamo aver coscienza che è prima di tutto un problema per la società. Non voglio dire che i giovani di oggi siano peggiori di quelli di 20 o 30 anni fa. Questo sarebbe ingiusto e sciocco. Ma i rapidi cambiamenti, il disgregarsi del tessuto familiare, le ansie per il lavoro, la crisi dell'autorità genitoriale e della stessa scuola sono tutti elementi che li rendono più fragili e spesso confusi. Però ci sono anche esperienze positive, un po' a macchia di leopardo, con gruppi parrocchiali e associazioni che funzionano. Il che vuol dire che se si sa far leva su questi giovani, loro rispondono. Hanno bisogno di testimoni veri, di persone autorevoli e non autoritarie, a cui fare riferimento.”

Il problema è trovarli, questi punti di riferimento, in un periodo in cui l'oratorio o il catechismo, sono visti sempre meno come un piacere e sempre più come un obbligo o un peso di cui liberarsi prima possibile. Non ci resta che aspettare la visita di Papa Francesco e sperare che sia come sempre in grado di smuovere le coscienze, quelle dei cittadini sicuramente, ma anche quelle delle autorità ecclesiastiche. Non sarebbe affatto male.

LE TAPPE DI PAPA FRANCESCOPRATO - Il Pontefice è a Prato dalle ore 8 alle 9 circa, ad accoglierlo ci saranno il sindaco Matteo Biffoni, il prefetto Maria Laura Simonetti e il Vescovo di Prato Franco Agostinelli. Allo Stadio saranno presenti numerosi bambini delle scuole elementari: l'ingresso in piazza Duomo è libero, senza biglietti o pass, e diversi maxischermi consentono comunque di seguire anche nelle altre piazze l'intervento del Santo Padre. Circa 30 mila persone in città.  Dopo i saluti, il Papa e il Vescovo Agostinelli salgono sulla papamobile verso piazza del Duomo.Verso le 9.15 il Santo Padre, ritornerà al Lungobisenzio per ripartire: qui, oltre al saluto del Vescovo, del Sindaco e del Prefetto, verrà omaggiato da tutti i comandanti provinciali delle Forze dell’Ordine

FIRENZE - L’elicottero del Papa, proveniente da Prato, è atteso poco dopo le ore 9 allo Stadio d’atletica “Luigi Ridolfi”, di fronte allo stadio “Artemio Franchi” all’interno del quale, nel pomeriggio, sarà celebrerata la Messa. Da Campo di Marte, in ‘papamobile’, passando per viale dei Mille, Ponte al Pino, via Cavour e via Martelli, Francesco arriverà al Battistero di San Giovanni. Attraverso il Battistero, il Papa entrerà, dopo pochi passi all’esterno, in Santa Maria del Fiore, la Cattedrale.

visita Papa

Alle 10 l’arrivo in Cattedrale è preceduto da una preghiera presieduta da S.E. mons. Mario Meini, vescovo di Fiesole e vicepresidente della Cei, e da una riflessione spirituale di don Massimo Naro, docente di teologia sistematica presso la Facoltà teologica di Sicilia. Al suo arrivo in Cattedrale, il Papa verrà accolto dal saluto di S.Em. il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della CEI. Seguiranno alcune testimonianze offerte al Papa e il suo discorso indirizzato ai partecipanti al Convegno Ecclesiale Nazionale.

Intorno alle ore 11.30 il Papa lascerà la Cattedrale e, dopo aver fatto un giro della piazza del Duomo a bordo della ‘papamobile’, raggiungerà, percorrendo via dei Servi, la Basilica della Santissima Annunziata dove a mezzogiorno si fermerà davanti all’immagine della Madonna, accompagnato nella preghiera da trenta giovani disabili. Nella piazza dell’Annunziata si trova la Mensa di San Francesco Poverino, che il Papa raggiungerà a piedi per il pranzo con i poveri.

Verso le ore 14 è prevista una breve sosta in Arcivescovado, di fronte al Battistero. Per raggiungere lo Stadio, Papa Francesco uscirà in piazza San Giovanni intorno alle 15 per poi transitare a bordo della ‘papamobile’ per via de’ Calzaiuoli, piazza Signoria e piazza Santa Croce con la grande basilica francescana. A questo punto il Papa abbondonerà il centro storico. Costeggiando l’Arno si avvierà rapidamente allo stadio “Artemio Franchi” dove alle ore 15.30 lo attende il momento più solenne della giornata: la Santa Messa con cinquantamila fedeli all’interno dell’impianto e tanti altri di fronte ai maxischermi collocati in piazza Signoria, piazza Santa Croce e nell’attiguo Stadio Ridolfi dove in seimila lo aspetteranno per la partenza in elicottero alla volta di Roma intorno alle 17.30.

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