Palazzo Vecchio: minuto di silenzio per le donne vittime di femminicidio

Oggi a Firenze commosso ricordo delle sette vittime della settimana scorsa nel nostro Paese. Donata Bianchi (Pari opportunità): “Il Ministero dell'Interno ha riformato gli indennizzi riconoscibili alle vittime di violenze. Le istituzioni devono renderla effettiva”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
03 febbraio 2020 14:28
Palazzo Vecchio: minuto di silenzio per le donne vittime di femminicidio

“Oggi il Comune di Firenze ha dedicato un minuto di silenzio in memoria delle sette donne che la scorsa settimana sono state uccise dal partner o ex partner. Un atto con il quale il Consiglio – ha detto nel corso di una comunicazione la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – ha voluto denunciare la grave escalation di violenze, una mattanza che richiede una risposta forte, rapida. In Consiglio ho portato oggi l'attenzione anche sul recentissimo decreto del Ministero dell'Interno che ha riformato gli indennizzi riconoscibili alle vittime di violenze e ai familiari delle donne vittime di femminicidio.

Il decreto ha riformato un precedente atto che era stato denominato “listino della vergogna” tanto erano irrisori i valori dei risarcimenti previsti. Grazie ad una battaglia delle docenti della Scuola Sant'Anna di Pisa si è arrivati ad una revisione.Il decreto che introdusse gli indennizzi rendeva operativa una direttiva europea risalente al 2004, ma approvata dall'Italia solo dodici anni dopo.Si tratta di un atto con il quale lo Stato riconosce prima di tutto il diritto delle donne a indennizzi dignitosi anche se essi mai potranno risarcire una donna dei maltrattamenti o dello stupro subiti, né un bambino o una bambina della perdita della madre.L'applicazione della norma – conclude la Presidente Donata Bianchi – dipende da quanto le istituzioni la renderanno effettiva, in questo senso è auspicabile una forte azione d'informazione e formazione nei confronti di tutti gli operatori rilevanti, nonché una massiccia informazione delle vittime, due azioni che possono vedere protagoniste anche le amministrazioni locali”.

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