Opg: dove vanno gli internati dopo il tramonto dell'ipotesi Gozzini?

Nascosti (FI): “Avevamo ragione noi. Ora bisogna individuare una struttura idonea per l'accoglienza dei pazienti. Regione in grave ritardo”. SEL: “Grande soddisfazione, è anche una nostra vittoria”. Visita del garante dei detenuti della Toscana all’ospedale psichiatrico giudiziario, in attesa di chiusura. Presenti 114 internati dei quali 48 toscani

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
25 aprile 2015 22:28
Opg: dove vanno gli internati dopo il tramonto dell'ipotesi Gozzini?

E' tramontata infatti l'ipotesi di trasferimento degli internati dell'Ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo nella struttura di Solliccianino. Lo ha reso noto il sindaco di Montelupo, Paolo Masetti, nel corso del consiglio straordinario dedicato proprio all'Opg. Gli internati dell’Opg di Montelupo non andranno a Sollicianino, ma saranno trasferiti nell’ex ospedale psichiatrico di Volterra. Retromarcia della Regione Toscana, dato che lunedì prossimo la Giunta regionale dovrebbe deliberare sull'ex ospedale psichiatrico di Volterra come futura sede di alcuni pazienti dell'Opg di Montelupo.

“Avevamo ragione noi. Una ipotesi che avevamo a più riprese scongiurato per l'inadeguatezza del Gozzini poiché avrebbe avuto bisogno di una serie di lavori di adeguamento necessari con costi superiori a 7 milioni di euro, che tra l'altro avrebbero fatto slittare di almeno un anno il trasferimento dei pazienti, ma nondimeno anche per non perdere un centro di eccellenza quale è sempre stato definito il centro di tutela attenuata di Solliccianino”. Esordisce così il consigliere regionale Nicola Nascosti “Ora si tratta di capire dove questi internati dell'Opg dovranno andare – aggiunge Nascosti – siamo di fronte a una grossa disfunzione della Regione Toscana, che a seguito della dichiarazione di chiusura degli Opg non ha predisposto, ed aveva tempo per farlo, delle strutture alternative.

Mi sembra che la soluzione che stiano trovando sia un po' pasticciata, o meglio non abbiano idee di dove andare a collocare questi internati. E questo è un problema che deve essere risolto non solo nell'interesse degli internati – incalza il consigliere regionale di Forza Italia - ma anche come interesse complessivo di attuazione della riforma e della sicurezza che questa attuazione comporta. Poiché si tratta di persone a rischio, non solo da punto di vista sanitario ma anche penale. Auspico he la Regione si attivi in fretta perché è in grave ritardo ed inadempiente.

Sono una trentina i detenuti cui bisogna trovare una collocazione e non pensi la Regione di trovarne una frammentata, ma piuttosto una che sia adeguata in termini sanitari e di sicurezza. Questa volta Rossi ha sbagliato - conclude Nascosti - ha pensato alla chiusura degli Opg, ma non ha pensato a una struttura alternativa”.

“Apprendiamo con soddisfazione questa buona notizia, nei giorni scorsi ci eravamo battuti affinché la Regione cambiasse idea, e così è stato”. Così le parlamentari toscane di Sel Marisa Nicchi e Alessia Petraglia in merito alla decisione della Regione di non trasferire i malati dell’Opg nel carcere di Solliccianino. “Venerdì scorso – dicono le parlamentari - abbiamo fatto visita ai detenuti di Solliccianino, che avevano manifestato tutta la loro preoccupazione sul futuro del loro Istituto, incompatibile con il paventato arrivo dei pazienti dell’Opg.

Avevano addirittura detto di esser pronti allo sciopero della fame collettivo. Alla fine ha prevalso il buon senso e siamo orgogliosi di aver contributo, seppur in piccola parte, al lieto fine di una questione che ha rischiato di creare una drammatica guerra tra detenuti”. “Adesso – concludono le due parlamentari – ci auguriamo che si faccia in fretta ad adeguare la struttura di Volterra affinché gli internati dell’Opg possano essere trasferiti prima possibile, visto che la Regione non ha rispettato la scadenza del 31 marzo, giorno in cui si sarebbero dovuti chiudere gli ospedali psichiatrici giudiziari”.

“Siamo felici di apprendere che la Regione Toscana stia concretamente valutando l'ipotesi di realizzare una Rems (residenza per l'esecuzione della misura di sicurezza detentiva) nei locali dell'ospedale psichiatrico di Volterra”. Lo ha dichiarato Federico Gelli, deputato e responsabile sanità del Pd, commentando la notizia “Siamo convinti – spiega Gelli – così come ho più volte riferito all’assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni, che la sede di Volterra, per la storia che rappresenta e per l’elevata professionalità del personale che vi lavora, possa essere ritenuta un luogo ideale per la cura dei pazienti dell'ex ospedale psichiatrico di Montelupo oltre a garantire un adeguato livello di sicurezza così come richiesto.

Voglio però ricordare – conclude il deputato democratico – che la legge sulla chiusura degli Opg è entrata in vigore dallo scorso 1° aprile e che siamo già in ritardo. Una volta che ci sarà l'ufficialità, sarà necessario avviare subito i lavori per rendere adeguate le strutture dell'ex ospedale per allontanare il rischio commissariamento”.

All’ospedale psichiatrico giudiziario di Montelupo si è tenuta, martedì mattina, una delle ultime visite negli istituti penitenziari del garante dei detenuti della Toscana, Franco Corleone. Accompagnato dalla direttrice Antonella Tuoni, Corleone ha visitato la struttura, dalla mensa, alla sala colloqui interamente rinnovata con un giardino esterno, allo spazio per le attività fisiche e ricreative, ai locali restituiti all’amministrazione penitenziaria dopo il restauro e le opere di bonifica per il ripristino delle condizioni igienico-sanitarie.

Dopo aver visitato le celle, ampie e con servizi, Corleone ha incontrato, nei corridoi, i detenuti che gli hanno fatto presente la situazione di incertezza e preoccupazione, in attesa di conoscere la loro destinazione futura. Alcuni internati hanno voluto mostrare al garante la cella dove nei giorni scorsi erano stati bruciati due materassi. Tuoni ha parlato di una situazione stazionaria all’opg dove dal 1° aprile (giorno in cui è entrata in vigore la legge 81, che stabilisce la chiusura degli opg) non si sono registrate né uscite né ingressi, gli internati sono 114 dei quali 48 toscani.

La direttrice ha fatto presente che entro breve otto internati liguri dovrebbero essere trasferiti a Castiglion delle Stiviere (Mantova). Al momento della chiusura della struttura la nostra Regione dovrà farsi carico dei 48 toscani mentre gli altri pazienti verranno affidati alle rispettive regioni di provenienza. Dall’incontro tra Corleone e Tuoni è emersa una situazione di empasse, di incertezza in attesa dell’individuazione di piccole strutture terapeutiche territoriali e di una residenza destinata ad accogliere i pazienti internati con misure di sicurezza detentiva (rems: residenza sanitaria per l’esecuzione della misura di sicurezza).

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