Omicidio Stradale, da Firenze a Roma 4 anni di attesa

Martedì 9 giugno alle ore 16.30 il Senato inizierà ad esaminare in aula il provvedimento sull'omicidio stradale

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 giugno 2015 12:13
Omicidio Stradale, da Firenze a Roma 4 anni di attesa

 Testo proposto dalla Commissione Giustizia. Le associazioni ASAPS (Associazione Sostenitori e Amici della Polizia Stradale), Associazione Lorenzo Guarnieri e Associazione Gabriele Borgogni, promotrici nel 2011 con il Comune di Firenze di una legge di iniziativa popolare per l’introduzione del reato di omicidio stradale esprimono soddisfazione per questo impegno del Senato che, in caso di rapida approvazione, potrebbe davvero garantire l’introduzione di una nuova legge sull’omicidio stradale entro l’anno, dopo il successivo passaggio alla Camera.

I punti principali che venivano richiesti dall’iniziativa popolare delle Associazioni sono tutti presenti nella legge in discussione: punire la condotta di guida sotto l’effetto di alcol (con tasso superiore a 0,8 g/l) e/o droga con un reato specifico chiamato Omicidio Stradale, pena minima di 8 anni (la legge in discussione ne prevede 7 in alcuni casi), arresto in flagranza di reato e qualcosa di molto simile all’ergastolo della patente (revoca da un minimo di 15 a un massimo di 30 anni).

In più il legislatore giustamente vuole, con questa legge in discussione da martedì prossimo nell’aula del Senato, punire con pene altrettanto severe (minimo 7 anni, massimo 10) anche altre condotte di guida oggettivamente pericolose, come ad esempio la velocità eccessiva, il contromano e altre gravi violazioni del codice della strada, configurando anche per chi uccide con tali condotte il reato di omicidio stradale.

Consapevoli che la legge perfetta non esiste e che le norme evolvono nel tempo sulla base dei cambiamenti sociali e della loro efficacia, le associazioni promotrici ritengono che questa sia una legge che possa rendere giustizia a molte vittime e loro familiari, fungere da deterrente suggerendo comportamenti adeguati per chi guida e non ultimo, con un minimo di misure restrittive per chi uccide, rendere loro consapevoli del danno che hanno provocato con il loro comportamento alla guida.

Diventare responsabili alla guida è un processo lungo e graduale soprattutto in Italia. Fino ad oggi nel nostro paese nessuna vittima dell’irresponsabilità altrui alla guida ha mai ricevuto giustizia. Una legge che inizi a punire i comportamenti criminali alla guida è necessaria, è un primo passo verso la civiltà e verso quel cambiamento profondo di mentalità che richiederà anche aumento nei controlli, campagne di educazione e comunicazione e miglioramento delle tecnologie e delle infrastrutture

Per l’omicidio stradale quindi il traguardo è sempre più vicino, e soprattutto non si torna indietro. Solo questione di tempo per vincere questa piccola e grande battaglia di civiltà. 

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